Fin da tempi remoti, la Sardegna ha conosciuto una costante presenza religiosa che non solo ha creato una compatta comunità di fedeli, ma ha sempre cercato di alimentare speranza e fiducia in momenti difficili. Oltre a sacerdoti e frati, anche i vescovi hanno rivestito un ruolo importante in questo percorso, ad esempio iniziando dal IV secolo d.C. a presenziare a Concili ecclesiastici. Frangente di una lunga storia, tale dato costituisce solo un tassello di un grande quadro, evocato quotidianamente davanti ai visitatori del Museo Diocesano Arborense di Oristano.
Istituito il 1° ottobre 2012 dall’Arcivescovo Ignazio Sanna e aperto al pubblico nel 2016, il Museo Diocesano Arborense è tanto esteso quanto unico, in virtù del suo essere il più grande ente museale diocesano della Sardegna. Proprio tale fattore portò a creare uno spazio ampio e luminoso, attualmente sito nella corte della cattedrale di Santa Maria Assunta e affiancato dal Seminario Tridentino, luoghi importanti per le collezioni del percorso espositivo.
Bellezza culturale a cielo aperto, la corte della cattedrale di Santa Maria Assunta non è solo punto di unione tra gli spazi del museo, ma fa anche parte di un edificio che ebbe un’esistenza abbastanza travagliata. Sorta tra fine XI e inizio XII secolo d.C. su precedente sito di sepoltura bizantina, l’ecclesia sanctae Mariae de Orestano (“la chiesa di Santa Maria di Oristano”) fu infatti per diverso tempo simbolo cittadino ed era forse dotata di struttura divisa in corpi detti “navate”, che però verso la prima metà del ‘700 dovette essere ricostruita per via del grave degrado.
Un lavoro impegnativo che diede vita alla cattedrale attuale – consacrata a Santa Maria Assunta e conosciuta anche come Duomo di Oristano – e che affiancò la quasi contemporanea costruzione del Seminario Arcivescovile o Tridentino, anch’esso dedicato alla Santa titolare della cattedrale. Con forme estese e grandiose, nel 1746 lo stabile seminariale prese il posto di quello precedentemente demolito e conobbe in seguito alcuni ampliamenti, mantenendo però costante l’operato di una biblioteca di testi assai importanti. Malgrado i secoli il ruolo centrale dell’istituto cambiò solo nella forma e non nella sostanza, tanto che attualmente esso ospita reperti archeologici greci, fenici, cartaginesi, romani, – provenienti dall’area archeologica di Tharros – e una collezione di 1099 pezzi tra medaglie e monete.
Al netto del Seminario Arcivescovile e del suo essere custode culturale, il Museo Diocesano comprende altri spazi significativi per la storia religiosa del territorio, dalla Galleria delle Esposizioni per le mostre temporanee alla Sala Pio X. Cuore storico della diocesi oristanese, tale ambiente ospita tra le varie attestazioni una collezione sull’attuale cattedrale, – comprendente statuaria lignea risalente al XVI-XIX secolo d.C., paramenti e suppellettili d’argento – e risulta interessante anche per la presenza di reperti dell’originario stabile, con colonne, parti di arredi marmorei, una coppia di batacchi bronzei di forma leonina e un insieme di codici liturgici. Considerato il più antico tra quelli della Sardegna medievale, il gruppo conta 13 manoscritti ornati da miniature – con all’interno brani della messa, inni, antifone, salmi e responsori – e costituirebbe tra le prime tracce di San Francesco d’Assisi assieme al “Dossale della Madonna con Bambino e Santi”. Rivestimento del XIII secolo d.C. per decorare la parte posteriore dell’altare, esso rivela 7 arcate con colonne simulanti un loggiato e ospita diverse figure sacre, tra cui la Madonna con bambino e un frate francescano sulla destra. Attribuito prima al pittore Memmo di Filippuccio e poi al pisano Maestro di San Torpè, si ritiene che l’opera possa essere la prima a fondo oro giunta nell’isola.
Il Museo Diocesano Arborense si trova in piazza Duomo 1 a Oristano. Aperto il mercoledì dalle 10:00 alle 13:00, mentre giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 20:00. Comprensivo di visita guidata per Sala Pio X e mostre temporanee, il biglietto intero ha un costo di 5 euro, mentre quello ridotto – per visitatori dai 6 ai 18 anni, studenti fino ai 25 anni con tessera e over 65 – 4 euro.
Per ulteriori informazioni, è possibile chiamare il numero 342.5887847 oppure scrivere all’indirizzo di posta elettronica [email protected].