Un ciclo di incontri nelle scuole per accompagnare gli studenti e i docenti nell’esplorazione delle diverse fasi e dei diversi interventi a cui è sottoposta una persona dal compimento del reato all’espiazione della pena. Sono gli appuntamenti del progetto “Legalità e carcere: una riflessione a più voci” che quest’anno ripropone un secondo ciclo di iniziative che vogliono essere occasione di dialogo e confronto sul tema dell’educazione alla legalità. A essere coinvolti sono l’amministrazione comunale di Sassari, con il garante delle persone private della libertà personale, la Casa circondariale di Bancali, l’Uepe, l’Università degli Studi di Sassari, la Camera penale di Sassari, il liceo “Azuni”, il liceo “Spano”, l’istituto alberghiero Ipsar, l’istituto d’istruzione superiore “Pellegrini”. Mercoledì 25 gennaio un nuovo appuntamento all’Azuni.
A fare da filo conduttore saranno due parole chiave legalità e carcere.
«Agire nella legalità – afferma il sindaco di Sassari Nicola Sanna – è una dimensione culturale che si connota nella regolazione dei comportamenti individuali. È importante allora avviare con i giovani un confronto che consenta di trasmettere i valori giusti della nostra società. Perché se legalità è rispetto delle leggi e delle relazioni con gli altri, il carcere è il punto d’arrivo dell’illegalità, privazione della libertà personale, limitazione del proprio essere sociale».
«Si tratta di sottolineare – spiega Mario Dossoni, garante delle persone private della libertà personale – l’esigenza di una scelta di comportamenti consapevoli che hanno conseguenze nella vita civile e gli aspetti di esclusione sociale che ne possono derivare. Inoltre, l’obiettivo condiviso tra amministrazione comunale e carceraria è quello di far “sentire” il carcere parte integrante della vita sociale e culturale della città».
«È necessario comprendere – aggiunge la presidente del consiglio comunale Esmeralda Ughi – come si articola il percorso che le persone “ristrette” seguono nella struttura carceraria o all’esterno di essa. Perché una cultura della legalità non può prescindere dal legame tra esclusione e ritorno all’interno del contesto sociale».
GLI APPUNTAMENTI. Come si svolge un processo e quali sono gli elementi che portano a una condanna o all’assoluzione dell’imputato saranno i temi dell’incontro in programma mercoledì 25 gennaio alle 11,30 al liceo Azuni, al quale parteciperà il presidente del Tribunale di Sassari Pietro Fanile. Lo stesso tema è stato già affrontato nella settimana appena trascorsa in due incontri che hanno messo studenti e docenti a confronto con magistrati, avvocati e persone detenute. E così giovedì scorso all’Istituto alberghiero, dopo i saluti della presidente del consiglio comunale Esmeralda Ughi, a parlare con i ragazzi è stato l’avvocato Giuseppe Conti, mentre venerdì al liceo scientifico “Spano” a incontrare gli studenti è stata Silvia Guareschi, magistrato del Tribunale di Sassari.
GLI ARGOMENTI. Nel ciclo di incontri prima della pausa festiva si è parlato, con la testimonianza di persone detenute e persone che hanno espiato la pena, della vita in carcere e, con il contributo della direttrice r di altri funzionari dell’Ufficio Esecuzione penale esterna, delle misure alternative alla detenzione. Gli incontri proseguiranno nei prossimi mesi con i magistrati della procura della Repubblica e gli avvocati della Camera penale per analizzare l’attività investigativa rivolta individuare e definire un reato, e con i magistrati del Tribunale di Sorveglianza per approfondire le problematiche dell’esecuzione penale e le condizioni della detenzione.
Il progetto prevede un concerto finale a cui parteciperanno tutti gli Istituti protagonisti dell’iniziativa. Le canzoni saranno alternate da interventi degli studenti e dei docenti.