Nella subregione storica di Monreale, il comune di Sardara (SU) arricchisce la Sardegna con le sue aree pianeggianti, rilievi con discrete altezze e la presenza delle rinomate terme locali, mèta per chiunque voglia ritagliarsi sano e ristoratore tempo libero. Tutte caratteristiche che hanno permesso un significativo sviluppo del centro, diventato nel corso del tempo anche sede di numerose costruzioni storiche, tra cui l’imponente castello di Monreale.
Potente vedetta sita su un colle a pochi chilometri da Sardara, il castello di Monreale porta con sé una parabola esistenziale pregna di storia, ma anche di elementi suggestivi e leggendari. Nei secoli la specifica articolazione sotterranea ha dato infatti vita a un racconto secondo cui nei suoi cunicoli fosse presente il cosiddetto “tesoro del castellano”. Tanto prezioso quanto difficile da recuperare, si dice che tale bene si trovasse in una botte nascosta dal castellano di Mons Regalis, individuo così malvagio da esser detestato da tutti. Proprio questo suo lato lo costringeva a rimanere segregato nel castello la maggior parte del tempo, tranne quando si recava a Oristano passando attraverso un tunnel.
Un cunicolo così discreto da essere il luogo in cui sarebbe stato nascosto il tesoro, che però risultava poco ricercato giacché caratterizzato da una grande minaccia. Sempre secondo la leggenda, la botte che lo custodiva era infatti collocata vicino a un’altra contenente “sa musca macedda” – insetto dotato di pungiglione velenoso e letale – e la similarità tra i 2 contenitori avrebbe potuto far incappare nel pericoloso animale.
Un segreto custodito gelosamente nei sotterranei del castello, ipoteticamente sorto nel corso del XIII secolo d.C. su resti di presunti insediamenti nuragici. Se tale datazione risulta tutt’ora incerta, l’esistenza dell’edificio è invece attestabile per la prima volta in un documento del 1309, col quale fu ceduto in dono dal re aragonese Giacomo II ai sovrani d’Arborea. Divenuto importante baluardo per il Giudicato stesso, già durante il XIV secolo d.C. il castello assunse innumerevoli mansioni, fungendo da residenza regale, prigione, luogo per esecuzioni e punto di riferimento imprescindibile per “Sa Battalla” di Sanluri. Combattuta il 30 giugno 1409, essa vide contrapporsi i catalano-aragonesi all’esercito sardo di Guglielmo di Narbona, ultimo sovrano arborense.
Ritenuto il momento che segnò la caduta del Giudicato di Arborea – a causa della disfatta di Guglielmo e della sua conseguente esecuzione – “Sa Battalla de Seddori” fu preceduta da un periodo di splendore per il castello, in particolare perla posizione strategica tra i Giudicati di Cagliari e Arborea che consentiva il controllo di zone limitrofe. Caratterizzata da un borgo circostante, l’area in origine era protetta da un muro con circa 8 torri al quale si poteva accedere da 2 ingressi collegati da “sa ruga manna” (“la strada maggiore”). Lungo il perimetro difensivo sorgeva poi il mastio, corpo centrale dalla forma trapezoidale allungata e irregolare.
Tutt’oggi circondato da possenti mura quasi integre, il mastio evoca una conformazione originaria ben articolata, messa in evidenza da diversi studi archeologici. Una volta entrato, un primo cortile – dotato di pozzo e cisterna – introduce il visitatore a uno spazio principale, dove si sviluppano gli ambienti al pianterreno. Collegati in passato ai piani superiori da 2 rampe di scale, essi si affacciano su cortili posti su 3 lati della struttura e sul quarto lasciano invece posto a cisterne attualmente interrate, che servivano per conservare riserve d’acqua e viveri. L’ambiente interno principale aveva inoltre il compito di illuminare tutti i piani, in quanto le mura più esterne erano prive di fori per ragioni di sicurezza.
Il castello di Monreale si trova a Sardara (SU). Giungendo da Cagliari, per arrivare al forte sarà necessario prendere la Strada Statale 131 e percorrerla fino all’uscita per Sardara, per poi proseguire per circa 4 chilometri e mezzo lungo la Strada Provinciale 4.7. Da qui sarà possibile raggiungere il sito attraverso un sentiero sterrato. Al momento il castello è sotto intervento di messa in sicurezza, perciò, non è fruibile ai visitatori ed è ammirabile solo esternamente. Per ulteriori informazioni è possibile scrivere all’indirizzo e-mail [email protected].