Se avete amato le cupe atmosfere di “The Batman”, reboot cinematografico della saga dell’uomo pipistrello firmato da Matt Reeves nel 2022, preparatevi per un nuovo viaggio nei bassifondi di Gotham City, popolati da un sottobosco criminale in pieno fermento: “The Penguin”, serie in otto episodi creata da Lauren LeFranc in onda su Sky Atlantic e Now a partiredal 20 settembre, racconta l’ascesa di Oz Cobb, il “Pinguino” (Colin Farrell, come nel film di Reeves), tra i meandri della malavita di Gotham, destabilizzata dalla morte del boss Carmine Falcone (Mark Strong).
La serie si svolge esattamente otto giorni dopo i fatti raccontati in “The Batman” e amplia dunque l’universo narrativo di questa nuova saga, approfondendo la psicologia e le motivazioni di uno dei villain più amati del fumetto targato DC Comics, creato da Bill Finger e Bob Kane. Oswald Chesterfield Cobblepot, questo il nome completo del personaggio, fa la sua prima apparizione tra le pagine di Detective Comics nel lontano 1941, per lo più nei panni di un ladro che tenta di farsi strada nel mondo criminale di Gotham; col passare del tempo, si distingue per l’utilizzo di armi dalla foggia inconsueta -è il caso degli ombrelli, opportunamente modificati per lo scopo-, oltre che di volatili ammaestrati, che rappresentano la sua particolare firma.
La biografia di Oswald muta sensibilmente a seconda delle diverse “ere” -Silver Age o Golden Age, Crisis o post Crisis- che compongono la complicatissima continuity dell’Universo DC: sono tante le anime del Pinguino, da semplice ladro in cerca del proprio posto nel mondo della malavita a bambino vittima di bullismo per il suo aspetto fisico, fino ad essere tratteggiato come il rampollo di una ricca famiglia di Gotham che lo rinnega e lo spinge così ad abbracciare la carriera di criminale dallo stile impeccabile, sempre elegantissimo con il suo smoking, il cilindro e il monocolo.
Per interpretare Oz Cobb nel film di Reeves e nella serie spin-off, Colin Farrell ha dovuto indossare delle protesi particolarmente invasive, tali da trasformare sia il fisico che il volto dell’attore e renderlo quasi irriconoscibile: questo Pinguino è un uomo alto e corpulento, con i capelli radi e il viso cadente sfregiato dalle cicatrici; Farrell affida dunque la sua interpretazione soprattutto alla gestualità e all’espressività dello sguardo e regala al pubblico un personaggio dall’incedere lento e dalla presenza imponente, un vero e proprio gangster con gioielli e dente d’oro, segnato dal rapporto ricattatorio con sua madre e deciso a occupare il posto che gli spetta nella malavita di Gotham.



A rovinare l’ambizioso sogno criminale del Pinguino, affiancato dalla giovane leva Victor Aguilar (Rhenzy Feliz), sono i figli del defunto boss Carmine Falcone e, in particolare, Sofia Falcone (Cristin Milioti), da poco uscita da Arkham, il manicomio criminale di Gotham.
Comparsa per la prima volta nel fumetto “Batman: il lungo Halloween” di Jeph Loeb e Tim Sale, tra le storie di riferimento del reboot di Matt Reeves, Sofia Falcone è senza dubbio uno dei personaggi più interessanti della serie, non solo per l’evidente vena di follia che attraversa il suo agire, ma anche per il racconto, per lo più attraverso flashback, della sua permanenza ad Arkham; il manicomio criminale viene infatti spesso citato nell’universo narrativo di “Batman”, ma raramente la vita all’interno dell’inquietante clinica che accoglie i criminali di Gotham insani di mente – Blackgate è invece il carcere che accoglie i “normali” criminali- è stata approfondita.
Sofia Falcone apre invece al pubblico la porta di questo luogo tristemente iconico, i cui ospiti fin troppo spesso evadono -emblematiche le fughe del Joker– e i cui medici, altrettanto spesso, finiscono per impazzire, come Jonathan Crane, lo Spaventapasseri, e Harleen Quinzel, ovvero Harley Quinn.
“The Penguin” esplora le dinamiche di potere tra le diverse famiglie della malavita di Gotham City senza lasciare troppo spazio alla controparte “positiva” della lotta al crimine: in molti si chiedono se Batman abbia potuto trovare un piccolo spazio nella serie, anche solo per un cameo, ma sembra proprio che i fan dell’uomo pipistrello debbano restare delusi. D’altra parte, l’universo scaturito dal film di Matt Reeves è destinato ad ampliarsi ulteriormente: il sequel di “The Batman” è in fase di scrittura avanzata, mentre è già in cantiere una nuova serie spin-off dopo quella dedicata al Pinguino, sulla quale, però, regna ancora un fitto mistero; tra le tante ipotesi, quella che il protagonista possa essere Harvey Dent, il controverso Due Facce.