Nella mattina di ieri, nella sala esposizioni di Opificio Innova della Manifattura Tabacchi di Cagliari, si è svolta la prima edizione del Premio Naturalista dell’Anno.
Un riconoscimento di prestigio andato all’Ingegnere Elisa Mocci, funzionario dell’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente, che le è stato assegnato per l’impegno nei confronti della salvaguardia della biodiversità marina, in particolare negli anni della pandemia.
“È stata una grande sorpresa”, ha commentato la vincitrice del premio Elisa Mocci, “noi svolgiamo le nostre attività nei giorni di ferie o nelle notti, poiché si fanno anche dei presidi notturni che talvolta consistono in grandi spostamenti, ma si fa tutto sempre con molto piacere. Nulla è dovuto, è un grande lavoro di squadra che si porta avanti insieme. Quindi ritiro il premio ringraziando il lavoro di tanti altri colleghi che si occupano della parte amministrativa e della gestione della sezione operativa”.
Il premio è stato promosso dall’Associazione italiana naturalisti (AIN) sezione Sardegna con il contributo della Fondazione di Sardegna, il patrocinio dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione Sardegna e la partnership di Delphina hotels & resorts e Opificio Innova.
“Ho potuto apprezzare la grande passione e sensibilità nei confronti di tutte le situazioni che si sono create soprattutto nell’estate del 2021”, ha spiegato Francesco Lecis, presidente regionale AIN sezione Sardegna, “in modo particolare nella deposizione delle uova della tartaruga Caretta caretta”.
L’opera consegnata a seguito di una tavola rotonda dedicata interamente alle tecnologie applicate per il monitoraggio e la salvaguardia del mare è stata realizzata dallo studio Bam Design di Nuoro. Si tratta di una scultura composta da una fusione di metallo cristallizzato da resina epossidica.
La sua forma è un’interpretazione dell’immaginario naturale, attraverso la sperimentazione dei diversi materiali: il metallo e la resina. La materia in apparente movimento lascia trasparire la profondità degli abissi con screziature simili alle ombre lunari.
“Il senso di questa giornata è stato quello di far conoscere le attività dei dipendenti pubblici all’interno delle istituzioni svolte e che spesso non vengono sufficientemente evidenziante perché la parte politica rimane sempre preminente”, ha aggiunto Lecis. “In questa particolare occasione ho ideato questo premio per dare un riconoscimento a un dipendente pubblico che senza una specifica formazione professionale, per cui non un biologo, non un naturalista e nemmeno una figura che si occupa in maniera professionale di ambiente, si è distinta con le sue attività per la conservazione della natura. L’iniziativa verrà riproposta grazie alla Fondazione di Sardegna finanziatrice del progetto per tre anni”, ha concluso Lecis, “quindi sono aperte le segnalazioni rivolte a chi vuole segnalare un dipendente pubblico che si distingue, oltre le sue specifiche competenze di formazione, nell’attività della conservazione della natura”.