Rete dei Borghi caratteristici della Sardegna: nuove certificazioni per valorizzare il turismo locale

La Giunta regionale approva i criteri per l’ingresso dei borghi sardi nella rete, attraverso una certificazione che promuove il turismo sostenibile e l’identità culturale dell’isola

Veduta di Posada. ? Depositphotos

Veduta di Posada. ? Depositphotos

La Giunta regionale della Sardegna ha approvato una nuova certificazione per l’accesso alla “Rete dei borghi caratteristici della Sardegna”. Su proposta dell’assessore del Turismo, Franco Cuccureddu, sono stati definiti i parametri e i requisiti necessari per entrare a far parte dell’elenco, istituito all’interno dell’Assessorato, con l’obiettivo di valorizzare il ruolo dei piccoli centri nello sviluppo del turismo legato al patrimonio storico, culturale, ambientale e identitario.

In attesa della nuova certificazione, l’accesso alla rete sarà temporaneamente riservato ai borghi che hanno già ottenuto un riconoscimento nazionale o internazionale. Sono quindici i comuni sardi che rientrano in questa prima fase, grazie alle certificazioni rilasciate da enti come “I Borghi più belli d’Italia”, “Les Plus Beaux Villages de la Terre” e il Touring Club Italiano con le Bandiere Arancioni. Tra questi figurano Aggius, Galtellì, Gavoi, Laconi, Oliena e Sardara, che hanno ottenuto la Bandiera Arancione, mentre Atzara, Bosa, Carloforte, Castelsardo, La Maddalena, Lollove, Posada e Sadali fanno parte della rete de “I Borghi più belli d’Italia”. Tempio Pausania è l’unico comune ad aver ricevuto entrambi i riconoscimenti. Complessivamente, in Sardegna si contano nove borghi inseriti nella rete de “I Borghi più belli d’Italia” e sette con la Bandiera Arancione, distinzione riservata ai centri dell’entroterra situati ad almeno quindici chilometri dalla costa.

Una volta conclusa la fase transitoria, i borghi che vorranno accedere alla rete dovranno ottenere almeno 80 punti su 150 nella valutazione complessiva. Il sistema di certificazione prevede l’analisi di 64 elementi, suddivisi in sei macroaree che riguardano la qualità architettonica del borgo, la presenza e la fruibilità dei beni culturali, l’identità territoriale e il paesaggio, la valorizzazione degli attrattori culturali e lo sviluppo locale, la qualità ambientale e, infine, il prodotto turistico con i relativi servizi di ricettività e accoglienza. Il processo di certificazione sarà affidato a un comitato tecnico-scientifico composto da dirigenti regionali e docenti universitari, incaricati di effettuare ispezioni e valutazioni.

La delibera rientra nell’attuazione dell’articolo 39 della Legge regionale sul turismo (16/2017) e punta a rendere la Sardegna più competitiva nel mercato globale del turismo nei borghi. L’assessore Cuccureddu ha sottolineato l’importanza di una strategia promozionale efficace, evidenziando come il turismo nei borghi rappresenti ormai il terzo pilastro dell’offerta turistica in Italia. Con la nuova rete, la Sardegna intende posizionarsi con maggiore forza in questo settore in crescita, puntando sulla valorizzazione della propria identità storica e culturale.

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