Si riapre il sipario su “Il Terzo Occhio” – la rassegna dedicata ai linguaggi del contemporaneo organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna al TsE di via Quintino Sella nel quartiere di Is Mirrionis a Cagliari: quattro titoli in cartellone da gennaio ad aprile peruna vetrina di respiro internazionale che ospita le produzioni più interessanti e originali firmate da autori contemporanei, con i nomi di punta della scena italiana e non solo. Focus sulle moderne avanguardie e sulla nuova drammaturgia, tra ricerca e sperimentazione, come sulle interazioni e contaminazioni tra le arti con “Il Terzo Occhio” – un titolo programmatico per una rassegna pensata per catalizzare e valorizzare i giovani talenti e mettere a confronto artisti e compagnie affermati e emergenti, per definire un’estetica del terzo millennio.
Un progetto mirato per offrire al pubblico del capoluogo e dell’Isola intriganti e inedite “visioni” d’autore, con la consapevolezza che l’arte e la cultura sono strumenti di conoscenza di sé e del mondo e fondamentali baluardi contro la barbarie e il caos nell’era della “società liquida” e della “realtà aumentata” tra conquiste tecnologiche e mutamenti sociali, tra la rinuncia a valori fondamentali e la perdita della “memoria” storica. Il palcoscenico rappresenta lo spazio privilegiato in cui affrontare temi cruciali del presente, tra eredità del passato e anticipazioni di futuro, confrontandosi con i nodi irrisolti e i conflitti “negati” – tra emergenze reali, paure e pregiudizi: una “palestra” in cui allenare lo spirito e risvegliare le coscienze, ristabilire principi etici e morali, definire diritti e doveri, ridisegnare gli orizzonti e i confini della civiltà.
Il TsE – spazio ritrovato nel cuore di Is Mirrionis – diventa il luogo simbolico di una rinascita, il punto di partenza per un’idea di teatro capace di rivolgersi alle nuove generazioni, di ammaliare e incuriosire appassionati di teatro e d’arte con opere multimediali e “immersive”, tecniche “miste” e fantasiose, attraverso una programmazione variegata e “inclusiva” che offra spunti di riflessione e di dibattito, che ponga in discussione certezze (e pregiudizi) e metta in moto i pensieri. “Il Terzo Occhio” ovvero uno sguardo sulle “nuove sensibilità” e i mondi possibili in una dimensione anche “politica” – in riferimento agli abitanti della polis – in un dialogo costante con gli scenari urbani e soprattutto con la comunità, con azioni positive e concrete contro il degrado, la dimenticanza, la confusione e lo smarrirsi del senso: una sfida e una scommessa per un’utopia realizzabile.
Storie di sport e ritratti di famiglia, memorie d’infanzia e turbamenti dell’anima nel cartellone de “Il Terzo Occhio” – per un viaggio sul filo delle emozioni – tra testimonianze, ricordi, delusioni, sogni e speranze con cifre peculiari e registri differenti – dall’epica alle tragedie del quotidiano, dall’ironia alla poesia.
Ouverture con l’epopea sportiva di “Patrizio vs Oliva”, da “Sparviero-la mia storia”, l’autobiografia del pugile Patrizio Oliva scritta a quattro mani con il nipote Fabio Rocco Oliva, che firma anche la drammaturgia dello spettacolo (prodotto da ArteTeca – Laprimamericana – Teatro Segreto) in cartellone mercoledì 29 gennaio alle 20:30 (con una matinée dedicata alle scuole giovedì 30 gennaio alle 11) per un viaggio tra i ricordi e le emozioni di una vita vissuta intensamente e senza esclusione di colpi – specialmente da parte del destino. Sul palco uno dei più grandi campioni italiani di boxe, Patrizio Oliva (medaglia d’oro alle Olimpiadi di Mosca, poi vincitore in sequenza del titolo italiano, del titolo europeo e di quello mondiale) accanto a Rossella Pugliese, per la regia di Alfonso Postiglione: il protagonista si racconta ripercorrendo i momenti più significativi e importanti della sua esistenza, tra la passione per il ring e le molte vittorie, ma anche gli ostacoli e le sconfitte, soprattutto quelle più tragiche e amare come la prematura scomparsa del fratello. Storia di un eroe moderno, dotato di uno straordinario talento ma anche del coraggio e della determinazione indispensabili – sulla spinta di Ananke, l’antica divinità del Fato, definita da Omero la “necessità di combattere” – per continuare a lottare, senza arrendersi e “prendere a pugni la vita”.
“Lo soffia il cielo. Un atto d’amore” con Maura Pettorruso e Francesco Errico (progetto vincitore del Festival Fantasio 2015) – in programma giovedì 13 febbraio alle 20:30 al TsE – disegna un crudele “ritratto di famiglia”, con il racconto di due solitudini all’interno di una stessa casa. La pièce tratta da “Angelo della gravità” e “Le cose sottili dell’aria” di Massimo Sgorbati, con drammaturgia e regia di Stefano Cordella (produzione Trento Spettacoli) mostra una Madre e un Figlio immersi ciascuno in un proprio mondo, tra le voci e i rumori “emanati” da un apparecchio televisivo, emblema della società dei consumi. “Lo soffia il cielo. Un atto d’amore” descrive la condizione comune di molte famiglie contemporanee, tra l’evidente difficoltà o incapacità di comunicare e l’indifferenza, o la rassegnazione davanti al susseguirsi degli eventi, verso una progressiva disgregazione della sfera degli affetti e delle relazioni, fino all’implosione. Una tragedia silenziosa si consuma dietro le pareti domestiche, i due personaggi si esprimono attraverso monologhi, distinti ma in qualche modo “interconnessi”, da cui emergono le questioni irrisolte e dove «vengono svelate le drammatiche conseguenze del bisogno d’amore del figlio, vittima anche di un lento e inesorabile “distacco” della madre che guarda al passato con rabbia e disincanto».
Ricordi d’infanzia – venerdì 6 marzo alle 20:30 – per “La Classe”, originale “docupuppets per marionette e uomini” scritto e diretto da Fabiana Iacozzilli (produzione CrAnPi) che ripercorre le paure e gli incubi frutto della rigida e soffocante educazione impartita in un Istituto delle Suore di Carità, dove spicca la figura della maestra, la terribile Suor Lucia. La pièce pluripremiata (Premio della Critica 2019 e In-Box 2019), vincitrice del Premio Ubu 2019 per il progetto sonoro di Hubert Westkemper (oltre alle tre nomination per il miglior spettacolo e la miglior regia, e per la miglior scenografia), racconta una storia di «abusi di potere» attraverso cui si svelano inattese «vocazioni». “La Classe” rappresenta un «rito collettivo in bilico tra La Classe morta di Kantor e I cannibali di Tabori» – spiega l’autrice e regista – tra «bambini ridotti a marionette, fantocci di gioventù morte» in un silenzio interrotto da «rumori di matite» e «respiri». Un’opera intrigante e suggestiva, con la collaborazione alla drammaturgia di Marta Meneghetti, Giada Parlanti, Emanuele Silvestri e la collaborazione artistica di Lorenzo Letizia, Tiziana Tomasulo, Lafabbrica: in scena con le splendide marionette create da Fiammetta Mandich, i performer Michela Aiello, Andrei Balan, Antonia D’Amore, Francesco Meloni e Marta Meneghetti, per una narrazione “corale” sull’età dei giochi.
Il sipario de “Il Terzo Occhio” si chiuderà su “Harrogate” di Al Smith con Marco Quaglia (attore di teatro e cinema, noto al grande pubblico come Massimo Nardi di “Incantesimo”) e Alice Spisa (Premio Ubu 2013 come miglior attrice Under 30) per la regia di Stefano Patti, in cartellone giovedì 16 aprile alle 20:30 per un avvincente «trittico sull’ossessione, la repressione e la lussuria» (produzione Argot Produzioni in collaborazione con 369gradi). Un uomo a confronto con tre figure femminili, incarnazioni simboliche e concrete del suo lato più oscuro e segreto, dovrà combattere una strenua battaglia per difendere la propria famiglia e ritrovare un equilibrio tra la tranquillità esteriore e il caos interiore che domina la sua vita. La pièce dello scrittore e drammaturgo inglese affronta il tema complesso dell’identità, del volto che si cela dietro le maschere indossate nella quotidianità, tra amici e parenti come sul lavoro, dello scarto tra quel che si vorrebbe essere essere e i reali impulsi e moventi, parla dei pensieri e dei desideri più privati, ma anche delle proiezioni e illusioni per riplasmare l’immagine degli altri. Un’opera moderna e provocatoria che indaga nei labirinti della mente attraverso la personalità enigmatica del protagonista e il suo rapporto con le tre donne, come altrettanti specchi della sua anima in cui egli stenta o meglio rifiuta di riconoscersi nel complicato “gioco delle parti”.
Biglietti: intero 15 euro – ridotto 12 euro – ridotto abbonati CeDAC /abitanti Is Mirrionis 10 euro
Info: cell. 3454894565 – [email protected]