Le coloratissime homepage, che introducono gli spettatori alla vasta, talvolta stordente, offerta di film e serie in streaming, spesso propongono una sezione dedicata ai titoli “di tendenza” o “più popolari”, in cui figurano in modo preponderante le ultime novità rese disponibili; a partire dal mese di dicembre, però, tra produzioni originali e prime visioni appena uscite dalle sale cinematografiche, compaiono anche dei titoli più datati, a dimostrazione di come il pubblico, tra binge watching e spasmodica ricerca di contenuti che inaspettatamente lascino il segno, come il sorprendente e discusso Squid Game, scelga di rifugiarsi anche in storie ed emozioni ben note e rassicuranti.
Nella sezione “Trending Now” di Netflix, per esempio, figurano titoli quali “L’amore non va in vacanza” di Nancy Meyers (2006), celebre commedia sentimentale in cui le “sfortunate in amore” Iris (Kate Winslet) e Amanda (Cameron Diaz) si scambiano la casa per le vacanze di Natale, e “Lo Hobbit” di Peter Jackson (2012), adattamento del romanzo di J.R.R. Tolkien, in cui Bilbo Baggins (Martin Freeman) inizia il suo viaggio verso la Montagna Solitaria. Tra i trend del momento anche “Piccole donne” di Greta Gerwig (2019) a conferma del fatto che Jo March, interpretata da Saoirse Ronan in questo adattamento del romanzo di Louise May Alcott acclamato da critica e pubblico, occupi un posto stabile nel cuore degli spettatori.
Amazon Prime propone una sezione “Più popolari” dominata da “The Twilight Saga”, la serie di film tratta dai romanzi di Stephenie Meyer, in cui si racconta la problematica storia d’amore tra Bella (Kristen Stewart) e il vampiro Edward (Robert Pattinson): i film, usciti tra il 2008 e il 2012 , non possono certo definirsi una novità, ma sono evidentemente amati e ricercati dal pubblico nonostante i numerosi passaggi televisivi, così come, del resto, la serie di 8 film dedicati a “Harry Potter”, che Prime ha reso disponibili dal 1° dicembre 2021. Il celebre maghetto, creato dalla penna di J.K. Rowling, imperversa anche su Sky, che oltre ad aver trasmesso in Italia la reunion dedicata ai vent’anni della prima pellicola della saga, “La pietra filosofale”, ha dedicato ai film un intero canale tematico, Sky Cinema Harry Potter, che dal 1° al 16 gennaio consente ai fan una vera e propria full immersion nel mondo magico. Tra le reti televisive, del resto, anche Italia 1 ha scelto di iniziare l’anno in compagnia Harry Potter e soci: a partire dal giorno dell’Epifania, per 8 giovedì fino al 24 febbraio, sarà possibile ripercorrere le vicende di questi personaggi, premiati dal favore di un pubblico eterogeneo.
Senza dubbio le vacanze di fine anno sono, tradizionalmente, occasione per godere di narrazioni senza tempo, di “classici” che, pur variando per ciascuno in base all’età e ai gusti personali, rappresentano un patrimonio comune e popolare di storie in cui riconoscersi e ritrovare se stessi, allontanandosi dalla routine quotidiana; tuttavia basta soffermarsi ad analizzare la programmazione televisiva e streaming degli ultimi due anni per comprendere quanto massicciamente si sia incrementato, durante le festività condizionate dalla pandemia, il “consumo” di quelli che a ben vedere possono essere definiti come comfort movies, film di conforto a cui ricorrere in caso di bisogno, semplicemente per sentirsi bene, e che spesso fanno parte di un bagaglio culturale ed emozionale che pesca nel passato.
Lo scorso ottobre sono stati resi pubblici i risultati dell’indagine condotta proprio nel dicembre 2020 da Amdocs, provider che fornisce software e servizi a diverse società di telecomunicazioni, e relativa all’utilizzo della TV e dei servizi streaming durante le restrizioni causate dalla diffusione del Covid; i dati sono impressionanti e raccontano di 8 ore al giorno trascorse in media dagli italiani nella fruizione di contenuti di vario genere. Non a caso nel periodo di riferimento, con tutto il paese in zona rossa per le festività di fine anno, la Rai e Mediaset, così come altri competitor televisivi, hanno espresso la volontà di “tener compagnia agli italiani” con una programmazione caratterizzata da titoli di grande impatto sul pubblico: la trilogia de “Il Signore degli Anelli” di Peter Jackson (2001-2003), tratta dai romanzi di J.R.R. Tolkien, è stata trasmessa su Mediaset 20 in prima serata il 24, 25 e 26 dicembre nella versione estesa; su Canale 5 invece la saga di Harry Potter ha accompagnato le vacanze forzatamente casalinghe del 2020 (dopo uno strepitoso successo già ottenuto durante il primo lockdown su Italia 1), mentre Rai 1, da sempre fedele alle pellicole targate Disney, ha proposto i live action dedicati a “Cenerentola” di Kenneth Branagh (2015) e “La Bella e la Bestia” di Bill Condon (2017).
Pur con restrizioni più leggere, le festività del 2021 sono state caratterizzate, come già evidenziato, dalla medesima tendenza, sia in streaming che in televisione: l’appuntamento ormai consueto con la trilogia de Il Signore degli Anelli su Mediaset 20, replicata perfino in fascia pomeridiana su Italia 1, è stato preceduto dalla saga di “Hunger Games” (2012-2015), tratta dai libri di Suzanne Collins, e seguito dalla trilogia di “The Matrix” dei fratelli Andy e Larry Wachowski (1999-2003).
E ancora, “La Storia Infinita” di Wolfgang Petersen (1984) su Paramount Network e “Hook – Capitan Uncino” di Steven Spielberg (1991) su TV8: l’elenco potrebbe continuare e dimostrare, titolo dopo titolo, quanto la pandemia abbia acuito il bisogno di storie ed evidenziato il loro “potere curativo”.
L’efficacia di questo rimedio, antico quanto la storia del cinema, è assicurata, nei regni della Terra di Mezzo così come nei paesaggi innevati de “La vita è meravigliosa” di Frank Capra (1946).
Contro lo stress e i timori, ancora molto attuali, suscitati dalla pandemia, voi dove avete scelto, o sceglierete di rifugiarvi per trovare conforto?