Giovani avventurieri, con un pizzico di follia. Sono le prime parole che balzano in mente, dopo aver conosciuto Livio Mudulu e Gabriele Careddu. Loro sono i fondatori di Around Heart, associazione nata nel 2015 grazie alla comune passione per i viaggi e la natura. Una passione che li ha portati lontano fino al Polo Nord, che li ha spinti a intraprendere imprese ai limiti dell’impossibile e a viaggiare in giro per il mondo. Senza dimenticare mai l’amata Sardegna – per loro un’autentica «palestra».
Osservando gli scatti, i video, e ascoltando le loro storie emerge la grande amicizia di due ragazzi che ormai si muovono quasi in simbiosi, uniti dalle tante avventure e disavventure vissute fianco a fianco, e dalla determinazione di crescere e sfidare se stessi. Entrambi olbiesi, Livio, 32 anni, è il location manager, cura il backstage e la comunicazione; Gabriele, 25 anni, è il mago della fotografia. Insieme, formano un’accoppiata perfetta. Senza timore macinano chilometri, scalano pareti rigorosamente senza corde o imbracature, altrimenti «non c’è soddisfazione», alla costante ricerca di luoghi insoliti, sconosciuti e impervi. Dalla Cascata di Capo Nieddu in Sardegna, fino alle disagiate periferie di Manila, per passare alle lande desolate dell’Islanda. Terra selvaggia, quest’ultima, che gli ha insegnato a non travalicare certi limiti perché «là, la natura comanda» e non perdona.
Seguitissimi sui social, il loro lavoro ha attirato l’interesse di diverse etichette discografiche (Carosello Records, Machete Production). Nel 2016 il comune di Olbia li ha scelti come ambasciatori della città per un Tour Europeo on the road, e supportati da Moby e Tirrenia hanno percorso in 34 giorni 12.400 km e visitato 16 nazioni – tra cui Austria, Estonia, Polonia, Finlandia, Francia. Lo scorso novembre, invece, i due hanno preso parte a Sardinia 4Seasons, progetto di Only Sardinia Autonoleggio per la riscoperta del territorio sardo durante tutte le stagioni. In cinque giorni hanno visitato il Pozzo di Santa Cristina, la Giara di Gesturi, la costa di Bugerru, Carloforte e le terme di San Saturnino.
Anche il futuro si prospetta ricco di nuovi viaggi, ancora più arditi, nella speranza che un giorno questa passione diventi qualcosa di più.
Around Heart nasce dopo il viaggio in Islanda nel 2015. Cosa vi ha sorpreso maggiormente di quella terra?
Dell’Islanda colpiscono tante cose. La grandezza dei fiumi, delle cascate, dei ghiacciai, dei vulcani. La maestosità della natura. Ti rendi conto che sei un ospite, che sei davvero piccolo. In Sardegna e non solo, a volte ti senti un “dominatore”; là, è l’esatto opposto. Poi ovviamente l’aurora boreale… La prima volta che la vedi è qualcosa di molto particolare, non ti lascia certo indifferente.
Il Tour Europeo, invece, che cosa vi ha lasciato?
La stanchezza [ridono, ndr]. Sicuramente, ha accresciuto la nostra voglia di avventura e ci ha lasciato l’importanza dell’adattamento. A volte ci siamo trovati in situazioni non agevoli, soprattutto per quanto riguarda il cibo. Siamo sardi, abbiamo il palato fine, ma ci siamo adattati.
Avete viaggiato tanto però alla fine c’è sempre un ritorno alla vostra terra…
La Sardegna è casa. Viaggiando così tanto conosci realtà differenti, vedi tanta gente che si impegna a promuovere la propria terra. Ora sembra che qualcosa si stia muovendo, però non è abbastanza: la Sardegna non è solo mare, estate. È tanto altro. Abbiamo uno dei canyon più grandi d’Europa, delle gole spettacolari… Per assurdo, gli stranieri si documentano e apprezzano questi posti più dei sardi stessi.
È questo uno dei vostri principali obiettivi: scovare angoli nascosti e raccontare il volto sconosciuto della Sardegna?
Esatto. In Islanda, le persone pagano per vedere pezzi di ghiaccio arenati sulle spiagge. Sarebbe bello che anche in Sardegna si impegnassero tutti, che ognuno promuovesse la propria terra, insieme si farebbe tanto. E da lì può partire un indotto considerevole.
La cosa più folle mai successa?
Eravamo in Islanda. Per raggiungere l’hotel guidavamo un Hummer, perciò abbiamo deciso di prendere una strada chiusa ma più breve, sicuri di poter procedere. Sull’isola le strade sono tutte ghiacciate, ma ci sono tante tipologie di ghiaccio. E su quella strada, le gomme chiodate non funzionano. Ad un certo punto siamo rimasti bloccati a pochi centimetri da uno strapiombo. All’inizio non sapevamo cosa fare, poi cambiando trazione l’auto ha ripreso grip e siamo riusciti a tornare indietro. Lì, forse, c’è stato un eccesso di sicurezza. Siamo stati fortunati.
Prossimi progetti?
Ultimamente siamo stati a Padru, una zona poco conosciuta ma molto bella, e stiamo provando a costruire un circuito per valorizzarla. Nei prossimi mesi, vorremo comprare un mezzo ufficiale per il nostro progetto, per dare la possibilità a chi ha la passione per la fotografia, il selvaggio, di venire con noi. In Sardegna e non solo. Inoltre, per fine 2019 stiamo preparando un altro tour on the road, davvero inedito. Per ora, possiamo dirti che una tappa sarà Černobyl (burocrazia permettendo). Non sarà facile, ma vogliamo alzare ancora di più l’asticella.
Potete seguire le imprese di Livio e Gabriele oltre che sui social anche sul sito web around-heart.com.