La parola “figurina” rievoca in tanti di noi il ricordo di quando, da bambini, ci divertivamo ad attaccare su un album i volti dei calciatori racchiusi in un piccolo rettangolo di carta adesiva.
Nel caso di Simone Sanna però, le Figurine si appendono al muro.
L’artista 42enne, diplomato in scenografia all’Accademia di Belle Arti di Sassari e con un passato lavorativo legato a quella professione all’interno dei villaggi turistici, è originario di Aggius ed è noto per i suoi dipinti che ritraggono personaggi famosi e che lui ha ribattezzato proprio con il nome di “Figurine”.
Vi starete chiedendo cosa abbiano di tanto speciale, ma basta osservarne una per capirlo.
Tratti morbidi, soffici sfumature, occhi dominanti e capaci di un’espressività incredibile. L’artista aggese ha la capacità di riprodurre fedelmente l’estetica di un volto che sembra quasi, attraverso i suoi grandi occhi, poter comunicare un messaggio. Lo stile utilizzato, con quelle teste rotonde e protagoniste rispetto al resto del corpo, richiama fortemente il movimento artistico del surrealismo pop: il soggetto si staglia su uno sfondo ovattato e appare come immerso in un’atmosfera astratta e magica, un po’ come accade nei quadri di Mark Ryden, il fondatore del criptico genere al quale Simone si ispira. Sono totalmente dipinte a mano anche nei più piccoli particolari e richiedono in media una giornata di lavoro.
La sensazione di tranquillità che suscitano e la delicatezza che le contraddistingue nascono in realtà dal dolore: Simone ha cominciato a dipingerle in un momento difficile in cui era alla ricerca di un po’ di leggerezza in seguito ad una perdita e da allora non si è più fermato facendo di questi originali ritratti il suo marchio distintivo.
Raramente eseguite sotto commissione, il più delle volte a guidare il pennello nella scelta e nella realizzazione del quadro è il personale desiderio di Simone di rendere omaggio ad un artista o un’icona. Tra i protagonisti dei suoi lavori troviamo nomi quali la diva Marilyn Monroe, il cantautore Francesco De Gregori e la pittrice Frida Kahlo, ma sono solo alcuni degli innumerevoli dipinti che sulla sua pagina Facebook scatenano i like e i commenti carichi di stupore e ammirazione. Anche le condivisioni non si contano, comprese quelle dei vip suoi fan come nel caso di Valeria Marini, Belén e Pamela Prati.
Tre sono le mostre tra i traguardi più importanti nel suo percorso, la prima personale, dal titolo “Figurine”, tenutasi nel 2015 all’Art Port Gallery di Olbia, e ben due mostre di grande rilievo risalenti all’estate 2017. Parliamo di quella all’Agnata di De Andrè in occasione della manifestazione musicale Time In Jazz, nella quale espose numerose Figurine cominciando a farsi conoscere da un pubblico più ampio, e la partecipazione ad una mostra collettiva in onore di Patty Pravo, con la quale ebbe modo di farsi strada anche al di fuori del territorio isolano. Ricorreva il cinquantesimo anno di carriera della cantante e la regione Toscana organizzò una maestosa mostra volta a celebrare la sua storia musicale, chiamando a rapporto circa cinquanta artisti italiani, tra cui Simone, che fu notato e successivamente contattato dagli organizzatori. Portò quindi a Firenze un racconto a tappe incentrato sui cambiamenti estetici della Pravo dagli anni ‘60 ad oggi attraverso sei iconiche Figurine che piacquero talmente tanto alla festeggiata che decise di portarsele tutte a casa.

Ma Simone, oltre che disegnatore di Figurine, è anche un fumettista e illustratore di grande talento. Grazie alla collaborazione ormai decennale con la casa editrice Taphros, ha pubblicato le versioni in fumetto di opere quali “Cenere” di Grazia Deledda e “Il Muto di Gallura” di Enrico Costa, nonché favole illustrate dedicate al pubblico dei più piccoli. L’ultima uscita “Snowflake. Storia di un fiocco di neve”, del 2017, racconta una storia ispirata al legame tra lui e la sua mamma, è “una metafora sulla fragilità della vita, sulla ricerca disperata dell’amore che ognuno di noi ha nel cuore e che è poi costretto a lasciar andare”.
Le sue fonti di popolarità però non finiscono qui. Simone è un appassionato del Carnevale, quello tempiese per l’esattezza, e non perde occasione per mettere in campo le sue doti nel travestimento e nell’imitazione di gesti ed espressioni tipiche dei personaggi, con maschere ogni anno attese e apprezzate durante le sfilate. Per lui il Carnevale ha delle regole ben precise e ogni travestimento richiede mesi di preparazione tra la ricerca dei vestiti e le prove trucco. La Gioconda, la maschera più fotografata in assoluto, è stata protagonista di una sfida che Simone ha voluto intraprendere per dimostrare che il personaggio poteva funzionare anche al di fuori del contesto carnevalesco. Nel 2013 ha partecipato infatti al programma Italia’s Got Talent che, pur essendo stato una breve parentesi televisiva, è comunque riuscita nell’intento di strappare un sorriso e catturare l’attenzione del pubblico e dei simpatici giudici.
