Il Supramonte si estende dal Gennargentu fino a Orosei, ed è caratterizzato da un territorio accidentato e costituito da gole, grotte, e doline carsiche. A causa dell’asprezza del territorio e della scarsa copertura delle reti mobili, è sconsigliato avventurarsi in escursioni solitarie. È bene, quindi, avvalersi della compagnia di guide professioniste ed esperte, in grado di mostrarci i sentieri e le bellezze nascoste di questo affascinante territorio. Una delle moltissime gemme preziose di questa zona dell’isola, è il Monte Tiscali.
Si tratta di una piccola montagna, alta circa 518 metri che si trova nella valle di Lanaittu vicino a Dorgali. A renderla particolare è ciò che si trova presso la sua cima: i resti di un villaggio nuragico nascosto. Il villaggio nuragico di Tiscali è un antichissimo insediamento, costruito all’interno di una dolina formatasi in seguito al crollo del soffitto di quella che, circa 40mila anni fa, era un’enorme cavità carsica. La dolina, uno dei fenomeni più interessanti del carsismo, è sinonimo di valle carsica, ed è una conca chiusa formata da rocce calcaree, dove l’acqua che si deposita, viene assorbita attraverso le pareti in vie sotterrane. È credibile, quindi, che quando duemila anni fa gli uomini che hanno costruito il villaggio siano arrivati in cima al monte Tiscali, abbiano trovato la zona come la si può ammirare ancora oggi, a parte qualche insignificante crollo successivo.

Il mistero che avvolge il villaggio, sta sia nella tecnica costruttiva utilizzata per erigere le abitazioni, che è diversa da quella usata per la costruzione dei classici villaggi nuragici, e anche nel motivo per cui questo villaggio è stato costruito in quel particolare sito, che sembra quasi una fortezza naturale. La dolina rappresentava un luogo straordinariamente adatto ad essere sfruttato come rifugio. In primo luogo, lo si può raggiungere solamente tramite due stretti passaggi che costringono la marcia in fila indiana. Il passaggio occidentale è una difficile strettoia mentre la via orientale è una ripidissima scala di roccia dove si può notare anche la rovina di una capanna posta a protezione di questa via d’accesso. Queste condizioni la rendono una dolina superprotetta e rassomigliante ad un nuraghe naturale. Il sito è di grande interesse anche perché le pareti a strapiombo della dolina, forniscono un’ampia protezione non soltanto dal freddo vento dell’inverno, ma anche dalla calda aria estiva. Questo fa sì che ci sia un microclima adatto al proliferare della vegetazione, e che ne favorisce la crescita anche in modo differente rispetto a quanto accade al di fuori della dolina. La presenza di terebinti, lecci e lentischi secolari, la cui crescita è favorita da questo particolare microclima, ne arricchisce anche il valore dal punto di vista botanico. La meraviglia maggiore di Tiscali è, però, il villaggio, costruito probabilmente nel periodo in cui la Sardegna era oggetto delle mire dell’Impero Romano e ne subiva la conquista. Gli storici Romani, riportano che le truppe imperiali abbiano sempre trovato una strenua resistenza da parte delle popolazioni locali poco inclini a chinare il capo agli invasori. Probabilmente il villaggio di Tiscali, per tutte le caratteristiche appena descritte, veniva utilizzato come baluardo di difesa contro le truppe imperiali romane, sfruttandone la favorevole posizione. Le capanne del villaggio sono costruite a ridosso delle pareti della dolina e si dividono in due gruppi. Dai ruderi, si possono distinguere capanne a pianta circolare e altre a pianta rettangolare. Le prime erano probabilmente destinate ad uso abitativo, e le seconde fungevano da magazzini e da rifugi per gli animali.
Il sito museoarcheologicodorgali.it ci informa che le visite hanno un costo di €5 (biglietto ridotto €2) e si svolgono con i seguenti orari: da gennaio ad aprile e da ottobre a dicembre dalle 9:00 alle 17:00 e da maggio a settembre dalle 9:00 alle 19:00. L’area di Tiscali è facilmente raggiungibile da Dorgali, passando attraverso la valle di Lanaittu.