Un territorio prevalentemente granitico, circondato da una variegata vegetazione distribuita in articolati sentieri e paesaggi senza fiato. Sito nella regione storica della Barbagia di Ollolai, il piccolo paese di Austis (NU) respira costantemente questa vivida atmosfera, vivendo il proprio presente senza mai dimenticare ciò che più la caratterizza a partire dai suoi fieri rilievi. Scolpiti dalla paziente azione degli agenti atmosferici, tali elementi naturali assumono spesso disparate forme arrivando per questo ad arricchirsi di un alone di fascino e leggenda, come nel caso de Sa Crabarissa.
Traducibile come “La ragazza di Cabras”, “Sa Crabarissa” si presenta come un rilievo granitico pregno di forte magnetismo e d’incognite. Ubicata nelle campagne del centro austese, la sua notevole altezza – che si aggira tra i 30 e i 40 metri – mette infatti in evidenza un profilo femminile con indosso un abito sardo tradizionale. Sarebbe tale aspetto ad aver attirato curiosità e alimentato nel tempo racconti sul suo conto, tra cui il più diffuso con protagonista proprio una ragazza di Cabras.
Una storia colma di sentimento, secondo cui un giorno “Sa Crabarissa” incontrò un pastore di Austis intento a praticare la transumanza invernale, ossia cercare miti pascoli in pianura per il proprio gregge. Dopo essersi conosciuti e innamorati, i 2 si scambiarono diversi doni e la promessa di un futuro matrimonio, che tuttavia non avvenne mai. Finito l’inverno, il ragazzo dovette infatti tornare in montagna e lasciò la donna ad attendere il suo ritorno per lungo tempo, finché quest’ultima non decise di raggiungerlo ad Austis per capire dove fosse finito. Giunta a destinazione, la ragazza fece però un’amara scoperta trovando l’amato sposato con un’altra donna e distrutta dal dispiacere si trasformò in una roccia.
Al netto della leggenda sulla peculiare forma da sempre ispiratrice di tradizioni orali isolane, – tanto che la storia della ragazza di Cabras veniva narrata ai più giovani per insegnare a non giocare con sentimenti altrui – “Sa Crabarissa” si configura come una roccia monumentale frutto di processi chimico-fisici. Geologicamente parlando il lavoro erosivo visibile sulla stessa può essere difatti ricondotto ai cosiddetti “tafoni”, cavità prodotte dall’azione dell’umidità che penetra e modella la roccia. Adibiti in passato a ripari o luoghi funerari, tali capolavori naturali sono frequenti in Sardegna e presentano anche forme assai originali, come nel caso de “Il Fungo” di Monti Incappiddatu ad Arzachena (SS) e “La casa dei Puffi” a Tempio Pausania (SS), così chiamata per la forma che ricorda la dimora degli esseri blu.
Un vero e proprio spettacolo della natura incarnato anche da “Sa Crabarissa”, che il visitatore può raggiungere per esempio percorrendo la suggestiva Oasi Naturalistica di Assai. Compresa nel territorio di Neoneli (OR), l’area fu adibita a protezione faunistica negli anni ‘80 del ‘900 ed assieme alla ricca realtà animale, – come cervi sardi, gatti selvatici, daini e sparvieri – essa ospita altrettanta presenza vegetale, dall’odorosa macchia mediterranea a fiori come il ciclamino e l’orchidea selvatica.
Al centro dell’Oasi è presente, inoltre, un Museo faunistico che incrementa ulteriormente la conoscenza sulla fauna sarda e no, con diversi esemplari impagliati e un’ambientazione in scala con varietà animali locali. Una volta conclusa la visita interna con una raccolta di specie legnose a cui segue una collezione di fossili e minerali, esternamente è possibile ammirare un’antica costruzione pastorale e una carbonaia, atta in passato a convertire la legna in carbone vegetale.
“Sa Crabarissa” si trova in località “Sa Senoredda” ad Austis, in provincia di Nuoro. Partendo dal paese, per raggiungerla sarà necessario seguire le indicazioni per una strada sterrata che porta a uno spiazzo per parcheggiare, dal quale poi percorso circa 1 chilometro si giungerà al rilievo. Introducendosi invece dall’Oasi Naturalistica di Assai, bisognerà seguire il sentiero passante per la vedetta di punta Borta Melone e superare un laghetto artificiale dopo cui si arriverà a destinazione.
In località “Su Mortoggiu” (OR), l’Oasi e il Museo faunistico sono attualmente visitabili tutti i giorni gratuitamente dalle 8:00 alle 16:00. Per ulteriori informazioni, è possibile chiamare i numeri 0783.34341 e 0783.3192000.