Se pensiamo a Cagliari pensiamo al mare, pensiamo a Castello e all’imponente Bastione Saint Remy. Pensiamo al porto, alle vie dello shopping e dei ristoranti – via Manno, via Garibaldi, il Corso Vittorio Emanuele – e al caratteristico quartiere di Villanova, con la chiesa di San Giacomo illuminata in occasione delle feste natalizie. Niente sembra farci pensare al teatro, eppure Cagliari ospita attualmente ben sei teatri operativi, troppo spesso tralasciati quando si parla della cultura artistica e degli edifici degni di nota del capoluogo. Se il teatro tradizionale scorre nel nostro sangue come ‘luogo di pubblico spettacolo’ (dal greco théatron) dove agiscono e “recitano” le maschere sarde (dai Mamuthones e gli Issohadores ai Boes e i Merdules), il teatro moderno, di respiro più ampio (nazionale e internazionale) vive nelle case che sono state appositamente concepite per lui. A Cagliari sono appunto sei i luoghi dove il teatro ha trovato attualmente riparo: il Teatro Civico, il Teatro delle Saline, l’Auditorium comunale e quello del Conservatorio, il Teatro Lirico e il Teatro Massimo. La storia del capoluogo sardo può essere raccontata – almeno in parte – proprio attraverso questi edifici, imponenti testimoni di cambiamenti della società, della nascita e la crescita di grandi artisti e di eventi catastrofici (come i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale).
Cominciamo a parlare del Teatro Civico, situato in via de Candia, adiacente al Palazzo Boyl. Si tratta di uno dei primi teatri sorti a Cagliari, nato nel ‘700 su iniziativa del marchese Zapata di Las Plassas. Quando l’edificio fu acquistato dal Municipio, il progetto della costruzione di un nuovo teatro fu affidato a Gaetano Cima. Il nuovo teatro Civico fu completato nel 1836, ma non ebbe vita lunga. Infatti, nel 1943, un bombardamento distrusse gran parte della struttura. Rimasero in piedi solo le mura perimetrali, ma andarono perduti i palchi e le decorazioni della copertura interna. Abbandonato per circa 60 anni, il Teatro Civico è stato di recente ristrutturato, ma la struttura non è più tornata – purtroppo – allo splendore di un tempo.
Ecco un’altra storia di chiusure e riaperture. Il Teatro delle Saline fu costruito nel 1931 come sede del dopolavoro degli impiegati delle saline. Chiuso quasi subito – nel ‘36 – rimase inattivo per 50 anni per poi “rinascere” sotto una nuova veste negli anni ‘90, grazie al restauro della compagnia Akròama. Il Teatro è in stile Art Nouveau, con decorazioni baroccheggianti e affreschi policromi. Immerso nel suggestivo contesto del Parco di Molentargius, il teatro delle Saline ha mantenuto la sua destinazione d’uso originaria anche dopo la ristrutturazione e, grazie ai suoi 332 posti a sedere e una biblioteca, si presenta come un centro culturale molto raffinato, ospitando durante l’anno anche diverse manifestazioni.
Una storia lunga quella della chiesa di Santa Teresa, che ora ospita l’Auditorium Comunale in Piazzetta Dettori. Eretta dai Gesuiti nel XVII secolo, la chiesa – poi sconsacrata – ospitò l’Archivio di Stato, poi la Gioventù Italiana del Littorio per poi essere usata nel dopoguerra come sala concerti ed essere infine adattata ad auditorium negli anni ‘80.
Con oltre 800 posti a sedere l’Auditorium del Conservatorio – sito in Piazza Porrino – è il secondo teatro di Cagliari per capienza. Fu inaugurato negli anni ‘70 insieme al nuovo Conservatorio a lui associato, che fu definito all’epoca come uno dei più moderni e funzionali d’Europa. Molto apprezzato anche per la sua architettura solenne – impreziosita da motivi musicali – il complesso del Conservatorio con annesso Auditorium ha contribuito a favorire il potenziamento della cultura musicale a Cagliari.
Il più famoso e imponente teatro di Cagliari è il Teatro Lirico, in via Sant’Alenixedda. L’edificio fu originariamente ideato per rimpiazzare i teatri danneggiati o distrutti negli anni ‘40 (il Teatro Civico e il Politeama, incendiato nel ‘42). I lavori cominciarono negli anni ‘70, ma il teatro fu inaugurato nel 1993. Il Teatro Lirico di Cagliari è sede dell’omonima fondazione che organizza le stagioni concertistiche e di balletto, ospitando produzioni nazionali e internazionali di alto livello.
Ultimo, ma non per importanza, il Teatro Massimo di via Trento. L’edificio vide la luce nel ‘47 grazie alla famiglia cagliaritana dei Merello e diventò subito un punto di riferimento per la città, ospitando grandi della lirica come Maria Callas e anche alcuni spettacoli televisivi, come la finale di Canzonissima del 1960. Il teatro venne chiuso nel 1982 per poi essere restituito alla città 27 anni più tardi. La rete dei teatri cagliaritani racconta pezzi di storia fondamentali, perfetti per guardare Cagliari da un altro punto di vista. I teatri del nostro tour di una “Cagliari teatrale” sono stati messi a dura prova da incendi, bombardamenti e chiusure improvvise, ma non sono mai morti. In una città di mare e arte come Cagliari, i teatri non potevano certo essere davvero distrutti. Per questo si sono riadattati, hanno assunto forme diverse per continuare a garantire ai cagliaritani la possibilità di ascoltare storie e vedere spettacoli.