Cagliari. Con l’incontro “Nel Cimitero degli Angeli. La mortalità infantile: una tragica piaga nel corpo sociale della Sardegna pre-industrializzata”, domani, sabato 28 ottobre, prosegue la nuova serie dei “Percorsi culturali nel Cimitero monumentale di Bonaria”, voluti dal Comune di Cagliari e organizzati dalla Cooperativa sociale Voleare.
A partire dalle 10:00 del mattino, con appuntamento all’ingresso di piazzetta Cimitero, l’archeologo e storico Mauro Dadea condurrà i visitatori tra i monumenti funebri rimasti a ricordo di quegli ancor più numerosi cagliaritani morti prematuramente, prima che le migliorate condizioni economico-sociali, ma soprattutto igienico-sanitarie, grazie agli straordinari progressi della scienza medica specie dal Secondo Dopoguerra, riuscissero a preservare la vita umana nelle fasi iniziali e più fragili dell’esistenza. Un ruolo di primo piano, in proposito, è stato svolto dall’Università di Cagliari, con la scoperta delle cefalosporine e dei potenti antibiotici, che ne sono stati ricavati dalle ricerche di Giuseppe Brotzu e della sua squadra.
Una delle tappe del percorso di domani, sarà pertanto la tomba di Antonio Spanedda, principale collaboratore di Brotzu, studioso e uomo completamente dedito al servizio del prossimo. La lettrice Daniela Deidda darà voce a un testo, scritto dal figlio Lorenzo, dove si racconta in sintesi la storia della ricerca e della importante scoperta.
Intere estese aree del Cimitero di Bonaria sono esclusivamente riservate alla sepoltura di bambini e le loro tombe, con iscrizioni, fotografie, sculture, disegnano un commosso scenario sul quale tragedie personali, storia della medicina, storia sociale, superstizioni e consuetudini rituali di vario tipo, si intrecciano in un unico aspro roveto legato dal dolore più grande di tutti: la perdita dei propri figli.