Il mare al largo della costa di Oristano, di fronte all’isola di Mal di Ventre, custodisce un tesoro di altissimo valore archeologico e scientifico. Si tratta del relitto di una navis oneraria magna dell’Impero Romano, ovvero, una nave destinata al trasporto di merci. L’imbarcazione, lunga circa 36 metri ed inabissatasi tra l’80 e il 50 avanti Cristo, è stata ritrovata, per caso, nel 1989 e contribuisce ad impreziosire la già prestigiosa storia della Sardegna, confermandone la centralità nelle rotte commerciali, anche in epoca imperiale romana. L’importanza della scoperta è dovuta anche al carico della nave costituito, quasi per intero, da preziosi lingotti di piombo. Si pensa che la nave sia stata fatta affondare di proposito dal proprio comandante, per evitare di far cadere l’importante carico in mani nemiche.
Dagli studi effettuati sui lingotti, è emerso che il piombo proviene dalla miniera di Sierra di Cartagena nell’odierna Spagna, da dove la nave è partita per dirigersi, probabilmente, verso Roma. I lingotti si sono conservati in buono stato e sono stati ritrovati ancora impilati poiché la nave è affondata senza rovesciare il carico. Ciascun lingotto di piombo pesa circa 30 kg e presenta un cartiglio sul quale vi è riportato il nome di chi lo ha prodotto. La maggior parte recano inciso il nome di Caio e Marco della famiglia Pontilieni. Il piombo era un materiale quasi indispensabile in epoca romana, impiegato per svariati utilizzi, grazie alle sue proprietà. Veniva utilizzato nell’edilizia, nella creazione di opere idrauliche, per scopi militari e per realizzare oggetti di uso quotidiano.
L’isola di Mal di Ventre, si trova di fronte alla costa del Sinis, fa parte del comune di Cabras e appartiene all’Area marina protetta Penisola del Sinis – Isola Mal di Ventre. In sardo l’isola è conosciuta col nome di Malu Entu che significa “cattivo vento”, in riferimento al forte maestrale che soffia nella zona. Il relitto della nave romana, si trova a circa 30 metri di profondità, nel braccio di mare compreso tra la costa del Sinis e l’isola di Mal di Ventre. Del relitto si è conservata la parte centrale, probabilmente perché protetta dal carico di lingotti, mentre il resto si è progressivamente deteriorato fino a scomparire. Oltre ai lingotti di piombo, sicuramente destinati ad essere fusi per essere riutilizzati in diversi ambiti, sono state recuperate alcune anfore, delle ancore, delle attrezzature di bordo e alcuni oggetti di uso comune.
Questi lingotti hanno immediatamente attirato l’attenzione dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) dal momento che, per le loro particolari proprietà, sono ideali per essere utilizzati in particolari studi sulla natura dei neutrini. Il motivo per cui non è possibile utilizzare il piombo dei giorni nostri, lo spiega Ettore Fiorini, fisico dell’Università di Milano Bicocca e ideatore dell’esperimento nel quale vengono impiegati i lingotti recuperati a Mal di Ventre: “Si tratta di un materiale che dev’essere totalmente privo di contaminazione radioattiva. Il piombo moderno – spiega Fiorini – contiene, infatti, una debole contaminazione radioattiva dovuta al suo isotopo 210, che si dimezza in circa ventidue anni. Da qui l’idea di utilizzare il piombo della nave romana che, essendo stato prodotto duemila anni fa, non contiene più isotopi radioattivi”.
Infatti, e non per la prima volta, ad inizio 2016, trenta dei lingotti di Mal di Ventre sono stati inviati presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS). Questo è il risultato della collaborazione tra l’INFN, la Soprintendenza Archeologica della Sardegna, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, il Museo Archeologico di Cagliari e le Università di Sassari, Cagliari e Milano Bicocca. I lingotti sono utilizzati nell’esperimento CUORE (Cryogenic Underground Observatory for Rare Events), che mira a studiare un fenomeno fisico molto raro, riguardante le proprietà dei neutrini, detto “doppio decadimento beta senza emissione di neutrini” che potrebbe fornire importanti informazioni riguardo la materia e l’antimateria. Per osservare questo fenomeno, è necessario un ambiente estremamente puro ed il più possibile privo di radiazioni. Ecco perché i lingotti di Mal di Ventre risultano la scelta ideale. L’esperimento CUORE è il risultato di una collaborazione internazionale che coinvolge, oltre all’Italia, anche USA, Cina, Spagna e Francia.