L’aula della Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge recante disposizioni sanzionatorie in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici. I sì sono stati 138, i no 92 e gli astenuti 10.
Il provvedimento, composto da quattro articoli, contiene una serie di norme più severe che vanno dalle sanzioni pecuniarie alla reclusione.
“Ringrazio il Parlamento per il lavoro svolto, prima il Senato e oggi la Camera, per essere finalmente riusciti a raggiungere questo fondamentale traguardo. Oggi è una bella giornata per la cultura italiana e, in particolare, per il patrimonio artistico e architettonico della Nazione. Con l’approvazione definitiva a Montecitorio diventa legge il ‘ddl eco-vandali’, da me fortemente voluto, che stabilisce un principio cardine: d’ora in poi, chi arrecherà dei danni al patrimonio culturale e paesaggistico sarà costretto a pagare di tasca propria il costo delle spese per il ripristino integrale delle opere”.
Lo ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, dopo l’approvazione definitiva del provvedimento da parte dell’Aula della Camera, il 18 gennaio scorso.
“Chi si renderà responsabile di atti vandalici nei confronti dell’arte e dei monumenti nazionali, patrimonio della nostra identità e dell’umanità, deve sapere che ne risponderà direttamente in prima persona dal punto di vista patrimoniale. Si tratta, infatti, di sanzioni amministrative immediatamente irrogabili dal prefetto del luogo dove il fatto è commesso, sulla base delle denunce dei pubblici ufficiali”, ha continuato il Ministro.
“È bene poi ricordare, ancora una volta, che colpire l’arte significa danneggiare anche la natura, perché in virtù dell’antropizzazione del paesaggio alcuni luoghi o monumenti sono diventati parte integrante delle nostre città. Compito dello Stato, come sancisce l’articolo 9 della Costituzione, è quello di preservare questa risorsa unica e preziosa che abbiamo il dovere di proteggere e custodire per le future generazioni”, ha concluso.
Distruggere, disperdere, deteriorare, rendere inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici è un reato punito con una sanzione pecuniaria da 20.000 a 60.000 euro. In caso di “uso pregiudizievole per la conservazione o integrità” o di “uso incompatibile con il loro carattere storico o artistico”, la sanzione è da 10.000 a 40.000 euro. L’autorità competente a irrogare le sanzioni è il Prefetto, che deve notificarle all’interessato entro 120 giorni dalla commissione del fatto.
La legge punirà con la reclusione da 1 a 5 anni e con la multa fino a 10.000 euro chiunque, durante una manifestazione pubblica, distrugga, disperda, deteriori o renda, in tutto o in parte inservibili, beni mobili o immobili.
Fonte: Agenzia DIRE.it