Oltre 135 anni di storia e una tradizione di famiglia che si tramanda da generazioni hanno portato alla diffusione e al successo di uno dei coltelli artigianali tipici della Sardegna, la resolza di Pattada, un coltello a serramanico con la lama a forma di foglia.
È Tore Fogarizzu, maestro artigiano appartenente alla quarta e ultima generazione di coltellinai della famiglia insieme al fratello Gianmario, a portare avanti questa antica arte nella bottega di suo padre Boiteddu, coltellinaio pluripremiato a livello internazionale.
La storia di questa tradizione di famiglia comincia nel 1885, quando il bisnonno di Tore Fogarizzu, insieme ai suoi quattro fratelli cominciò a dedicarsi alle prime produzioni di coltelli. Il padre, che era figlio unico, continuò l’attività insieme al nonno e a uno dei fratelli.
“Nel 1985 sono subentrato io, – racconta Tore Fogarizzu – dopo l’apprendistato ho lavorato da subito nella bottega di famiglia, con mio padre e mio fratello, dedicandomi ai coltelli tradizionali sardi e accompagnando mio padre in varie mostre in giro per l’Europa. Mio padre partecipava in particolare alla rinomata mostra di Parigi col coltello tradizionale sardo e alla mostra di Milano dedicata al coltello italiano, che lui ripropose in chiave moderna”.
Nonostante la tradizione, non mancano elementi di innovazione e genialità, proprio per questo Tore Fogarizzu, oltre ai coltelli tradizionali, comincia a dedicarsi ai coltelli più moderni: “Ho fatto la mia prima mostra a livello europeo a Monaco di Baviera, era il 1990 e avevo 19 anni. In quell’occasione ho potuto conoscere altri generi di coltelli più moderni, soprattutto quelli americani. Nessuno in Italia li faceva, il mercato italiano allora era già molto ricco, non c’era ragione di guardare oltreoceano, così ho iniziato a sperimentarli io e nel 2004 li ho proposti nella mia prima mostra a New York. Questi coltelli moderni sono molto ricchi, in genere con diamanti, destinati prevalentemente ad un mercato di nicchia, di veri collezionisti. Non ho comunque smesso di dedicarmi al coltello tradizionale, rappresenta la nostra storia e forse resta sempre il più bello”.
La lavorazione della resolza pattadese richiede molto tempo e precisione assoluta per raggiungere elevati standard di qualità: “Per realizzare il coltello tradizionale sardo sono necessarie almeno 15 ore di lavoro, – afferma il signor Tore – mentre per i coltelli da collezione il tempo è incalcolabile, possono volerci tre settimane o un mese, dipende dalla lavorazione, si lavora al microscopio per la cura dei dettagli e sono produzioni molto personali. Di coltelli da collezione riusciamo a realizzarne non più di dieci all’anno, mentre di quelli tradizionali anche un centinaio”.
Come in ogni settore, anche per i coltelli ormai il mercato ha subito gli effetti della globalizzazione: “In Italia, da dieci, quindici anni a questa parte, il mercato da collezione si è ristretto, – spiega Fogarizzu – e ormai si rivolge quasi esclusivamente all’estero. Da qualche anno ci sono richieste da parte di russi, cinesi e arabi, ma i principali collezionisti restano gli americani. Negli Stati Uniti c’è una forte cultura dei coltelli e delle armi in generale, inoltre ci sono molti cacciatori, quindi sono molto richiesti. C’è anche un nuovo mercato, che si chiama tattico, con un coltello da collezione molto moderno, privo di oro ma fatto comunque in fibra di carbonio o in titanio, io avevo iniziato a sperimentarlo già una decina di anni fa, ma è ultimamente che questo mercato si è ravvivato. Sia in Sardegna che nel resto d’Italia invece il mercato del coltello tradizionale sardo in questi ultimi anni è in continua crescita ed è andato a sostituire le richieste dei turisti che negli ultimi anni non ci sono quasi più”.
L’e-commerce, i lavori su commissione e le mostre a livello internazionale sono la chiave per il proseguimento dell’attività, conferma Fogarizzu: “Il prossimo autunno, sperando di poter viaggiare, ci saranno mostre molto interessanti in America. Sono vetrine molto importanti dove si conoscono sempre nuovi collezionisti con cui instaurare contatti. Un altro strumento molto importante poi è Instagram, dove è possibile anche mostrare i video delle varie fasi di lavorazione. Il Covid-19, fortunatamente, non ha inciso pesantemente sugli affari, in estate c’è stato poco movimento a livello turistico, ma per il 2020 il danno non è stato eccessivo, le vendite del coltello tradizionale sono proseguite grazie a internet e agli ordini delle persone che ci conoscono. L’importante è che non si ripeta anche per tutto il 2021”.
Non è certo se l’arte della famiglia Fogarizzu proseguirà in futuro: “Come tradizione di famiglia non abbiamo molte speranze di poter proseguire l’attività, io stesso ho una figlia di 14 anni con altri interessi, – spiega Tore Fogarizzu – non sappiamo cosa riserverà il futuro. In ogni caso qualche giovane del paese si sta dedicando alla realizzazione dei coltelli e, grazie alla diffusione del coltello moderno e del coltello tattico, anche negli Stati Uniti si stanno affacciando artigiani promettenti, mentre prima questa attività era svolta soltanto dagli anziani”.
La resolza tradizionale pattadese è un’opera d’arte ricercata dai collezionisti di tutto il mondo, e rappresenta un’ispirazione per molti produttori di coltelli sardi che negli ultimi anni hanno migliorato molto la qualità dei loro lavori. La speranza è che il grande patrimonio di tradizioni della famiglia Fogarizzu non vada perduto.