Fresco dalla vittoria del Premio Mario Cervo, Luigi Frassetto torna a far parlare di sé.
Ben noto a musicisti e musicofili, il compositore sassarese infatti non solo conquista la statuetta per il Miglior Disco con il suo LP “33e1/3” emergendo tra più di 50 produzioni sarde (premiati insieme a lui Francesco Piu, Salvatore Maltana, Beppe Dettori, Paolo Angeli, nonché Paolo Fresu per il “Disco Storico”) ma presto ci regalerà un tributo al grande Ennio Morricone scomparso all’inizio di luglio lasciando nel panorama cinemusicale un enorme vuoto.
Cinema e musica muovono la creatività di Luigi, e per merito del suo talento e dei musicisti con cui si accompagna, la giuria del Premio olbiese – istituito dall’Associazione Culturale ed archivio omonimi per promuovere e incentivare la produzione discografica sarda – ha ben apprezzato il disco, compendio delle sue colonne sonore composte tra il 2013 e il 2017.
Questo agosto invece nella cornice del Festival Abbabula a Sassari metterà la sua vena artistica al servizio del Maestro Morricone, e con un ensemble ridotto (lui alle chitarre, Marco testoni tastiere, Edoardo Meledina contrabbasso, Lorenzo Falzoi batteria e percussioni) ci accompagnerà muovendosi tra i romantici suoni di C’era una volta in America e Nuovo Cinema Paradiso, scuotendoci con l’aspetto più sperimentale e thriller maturato dal Maestro con Dario Argento, lasciandoci riflettere ricordando film di inchiesta come Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, per arrivare ai frutti del fertile sodalizio western con Sergio Leone.
Come ben si sa, i due mostri sacri esaltarono l’uno il talento dell’altro: Leone infatti lasciò ampio spazio al genio di Morricone, facendolo esprimere al meglio con suoni inusuali (ocarina, scacciapensieri, schiocco della frusta, e l’epico fischio di Alessandro Alessandroni) e portando la colonna sonora alla pari (o al di sopra?) della componente visiva; per contro, musiche così pregne di carica narrativa attribuirono ai film di Leone uno spessore tale da incastonarli tra gli highlights sacri ad ogni regista e ogni cinefilo. Frassetto rimarca proprio questo aspetto: Morricone non può essere considerato esempio stretto della composizione da cinema proprio perché ha avuto dalla sua la totale fiducia di Leone. “Magari!” dice, fosse dato ai compositori la stessa libertà: “oramai le colonne sonore sono compilation di canzoni già esistenti”. È inevitabile una punta di amarezza, dunque, nel considerare lo spazio esiguo che viene dato oggi alla composizione. Ma è lecito per lui pensare che “non si può arrivare a tutti”, e cercare di fare il proprio meglio senza deludere sé stessi né il proprio seguito.
Impegno che Luigi prende a cuore anche come divulgatore: da citare il suo “Club del Disco”, circuito di incontri che da tre anni porta nei circoli culturali di Sassari in cui l’unico obbiettivo è quello di ascoltare un disco insieme senza distrazioni, senza dispersioni, riuscendo onorevolmente a coinvolgere anche un pubblico di giovanissimi.
Restiamo in attesa della sua prossima raccolta (musiche scritte per “Un Dono?”, corto di Giovanni Loriga selezionato al Buenos Aires Film Festival; “Achentannos” di Antonio Maciocco, vincitore al Babel Film Festival e “Astrea” di Marco Testoni di prossima uscita, per citarne alcuni) sperando che questo avvicinarsi al Maestro Morricone sfoci in un lavoro più ampio e articolato (diritti d’autore permettendo).
Per la composizione ci consiglia il documentario Luci a Mare (2014) di Stefania Muresu, una storia di pesca e di uomini, menzione al Festival internazionale Life After Oil noto per le sue tematiche di sensibilizzazione green; per godere del tributo a Morricone e scoprire un Luigi Frassetto mai visto prima ci dà invece appuntamento al prossimo 4 agosto per la serata di apertura del festival Abbabula in cui potremo apprezzare anche il cantautore Paolo Benvegnù che chiuderà la serata. Enjoy it!