Nell’Isola – sotto le insegne del Jazz Club Network organizzato dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna in collaborazione con Sardegna Concerti – il carismatico sassofonista e compositore Eli Degibri, raffinato e intenso interprete di fama internazionale, fin dalle prime tournée con Herbie Hancock, cui ha fatto seguito la collaborazione decennale con Al Foster: l’artista israeliano sarà protagonista alla testa del suo quartetto oggi (giovedì 18 novembre) alle 20:30 alla Biblioteca Satta di Nuoro, venerdì 19 novembre alle 20:30 al Vecchio Mulino di Sassari e sabato 20 novembre alle 19 e alle 22 – in replica domenica 21 novembre alle 21:30 – al Jazzino di Cagliari.
Un affascinante itinerario sonoro tra brani originali e riletture di celebri standards con l’affiatato Eli Degibri Quartet che schiera Eli Degibri al sax, Alon Near al contrabbasso, Tom Oren al pianoforte e Eviatar Slivnik alla batteria. Nella discografia di Degibri, dopo “In the Beginning” (2003), “Emotionally Available” (2006), “Live at Louis 649” (2008) e l’ammaliante “Israeli Song” con Ron Carter, Al Foster e Brad Mehldau (2010), “Twelve” (2013) e “Cliff Hangin’” (2016), spicca “Soul Station’” (2018), personale tributo al leggendario sassofonista Hank Mobley.
Nato a Jaffa, Eli Degibri (classe 1978) ha iniziato a suonare il mandolino a sette anni grazie a un progetto del Conservatorio di Musica della sua città, prima di scoprire il sassofono, a soli dieci anni, in occasione di un concerto jazz: da quel momento si è dedicato allo strumento ad ancia, mettendosi in luce grazie al suo talento. Vincitore per due anni della borsa di studio per il Summer Performance Program del Berklee College of Music, nel 1997 si è trasferito negli Stati Uniti per frequentare i corsi del Berklee College of Music (grazie a una borsa di studio) ed è stato poi selezionato, insieme ad altri cinque allievi, per seguire il programma del Thelonious Monk Institute of Jazz, dove ha abvuto occasione di perfezionarsi e di suonare con artisti come Ron Carter, Benny Golson, Jimmy Heath e Clark Terry.
Conclusi gli studi al Monk Institute nel 1999, Eli Degibri è stato invitato a unirsi al sestetto del pianista Herbie Hancock, con cui ha girato il mondo sulle note dell’album “Gershwin’s World” (1998), un’antologia di musiche di George e Ira Gershwin (cui hanno collaborato artisti come Joni Mitchell, Chick Corea, Stevie Wonder, Wayne Shorter e l’Orpheus Chamber Orchestra): il sassofonista israeliano ha suonato con l’ensemble di Hancock per due anni e mezzo ed è apparso in The Jazz Channel Presents Herbie Hancock nel 2002.
Trasferitosi a New York nel 2002, Eli Degibri ha formato un quintetto con Kurt Rosenwinkel, Aaron Goldberg, Ben Street e Jeff Ballard, esibendosi al Blue Note, al Jazz Standard, al 55 Bar e allo Smalls Jazz Club e nello stesso periodo è iniziata la collaborazione con Al Foster.
Dopo l’esordio discografico con “In the Beginning” (2003), nel 2006 Degibri ha pubblicato il suo secondo album, “Emotionally Available”, sempre con Fresh Sound e inciso “One Little Song” in duo con il pianista Kevin Hays. Nel 2008 è uscito “Love, Peace and Jazz!” di Al Foster, registrato dal vivo al Village Vanguard, e anche l DVD “The Paris Concert”, entrambi con la partecipazione di Eli Degibri. Nello stesso anno nasce ha dato vita a un trio con Gary Versace e Obed Calvaire e pubblicato il suo quarto album, “Live at Louis 649”, cui è seguito nel 2010 “Israeli Song” (Anzic Records) con Ron Carter, Al Foster e Brad Mehldau.
Ospite dell’edizione invernale del Red Sea Jazz Festival (di cui è in seguito diventato co-direttore artistico, succedendo ad Avishai Cohen), in duo con Kenny Barron nel 2011, Eli Degibri ha suonato al Birdland Jazz Club di New York con il batterista Al Foster, il bassista George Mraz e il pianista Fred Hersch per un omaggio a Joe Henderson. Il 30 aprile 2012 è stato invitato alla prima Giornata Internazionale del Jazz dell’UNESCO all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York. Nel 2013 è uscito il suo sesto album, “Twelve”, con Gadi Lehavi, Ofri Nehemya e Barak Mori (per Plus Loin Music). Degibri ha anche lavorato con Eric Reed e la Mingus Big Band. Nel 2016 ha pubblicato il disco “Cliff Hangin’” (Blujazz) e infine nel 2018 il suggestivo “Soul Station’” (Degibri Records).
Riflettori puntati sull’Eli Degibri Quartet – protagonista sui palchi dell’Isola per il Jazz Club Network – Autumn 2021: il sassofonista, compositore e arrangiatore originario della regione di Tel Aviv proporrà parte del suo variegato repertorio, tra pezzi “classici” e brani originali, in avvincenti performances in cui spicca la sua cifra originale, in bilico fra innovazione e tradizione, con note sapientemente distillate e vibranti accenti, per un omaggio ai maestri nel segno della libertà d’espressione.