“And the winner is…”
Per sapere chi saranno i vincitori si dovrà attendere la notte del 27 marzo, ma da ieri le scommesse sono ufficialmente aperte: le nomination all’Oscar 2022 sono state annunciate da meno di 24 ore e già sui social media di tutto il mondo rimbalzano commenti e pronostici per l’assegnazione della mitica statuetta, che chiude la stagione dei premi dedicati al cinema.
Con una diretta streaming di circa mezz’ora, presieduta a distanza dall’attrice e produttrice Tracee Ellis Ross e dall’attore Leslie Jordan, l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences ha svelato le nomination per le 23 categorie che concorreranno alla 94ª edizione del Premio Oscar, la cui cerimonia di consegna tornerà a svolgersi nella storica location del Dolby Theatre di Los Angeles, dopo le restrizioni causate dalla pandemia che nel 2021 hanno stravolto la ritualità dell’appuntamento.
A collezionare il maggior numero di nomination è stato “Il potere del cane” di Jane Campion (12 candidature), già vincitore di premi importanti quali il Golden Globe e il Leone d’Argento alla Mostra del Cinema di Venezia; a seguire “Dune” di Denis Villeneuve (10 candidature), “Belfast” di Kenneth Branagh e “West Side Story” di Steven Spielberg (7 candidature) e “Una famiglia vincente – King Richard” di Reinaldo Marcus Green (6 candidature). Le nomination, com’è evidente, hanno premiato i titoli che nella scorsa stagione hanno riscosso il maggior successo di pubblico e critica, ma sovente l’Academy, composta da oltre 8000 membri votanti -professionisti del mondo del cinema candidati all’Oscar o distintisi per meriti particolari nella loro categoria-, ha riservato cocenti delusioni proprio ai titoli più nominati e quotati: i giochi, dunque, sono aperti e le settimane che mancano alla cerimonia di assegnazione, posticipata a marzo per non coincidere con la finale del Super Bowl del 13 febbraio e con le Olimpiadi Invernali di Pechino, saranno fondamentali per meglio definire i favori del pubblico, al botteghino, in streaming e sui social media, e spostare quindi gli equilibri delle votazioni tra i membri dell’Academy.
Sono ben dieci i titoli candidati come Miglior film e spaziano tra generi, epoche e ambientazioni molto differenti: dal 1925 per “Il potere del cane”, western atipico e dramma psicologico in cui Jane Campion si confronta con uno dei libri più amati di Thomas Savage, al cupo, elegantissimo 1939 raccontato da Guillermo Del Toro in “Nightmare Alley – La fiera delle illusioni”, adattamento del romanzo di William Lindsay Gresham; dalla New York degli anni ’50 di “West Side Story”, tratteggiata da Steven Spielberg nello spettacolare musical di Leonard Bernstein, alla fine degli anni ’60 per “Belfast”, film semi-autobiografico in cui Kenneth Branagh evoca la propria infanzia sullo sfondo dei Troubles, i disordini che diedero inizio al conflitto nordirlandese; dalla San Fernando Valley dei primi anni ’70, in cui Paul Thomas Anderson intesse la storia d’amore giovanile di “Licorice Pizza”, alla Compton degli anni ’80, il ghetto narrato da Reinaldo Marcus Green in “Una famiglia vincente – King Richard”, in cui il padre delle tenniste Serena e Venus Williams sostiene con caparbietà il talento delle giovani figlie.
E ancora, due film ambientati in anni più recenti, dalla cifra stilistica quasi opposta e tuttavia accomunati dal tema della comunicazione con “l’altro”: il gioiello di Ryūsuke Hamaguchi, “Drive My Car”, tratto da un racconto di Haruki Murakami, che traccia le coordinate dello speciale rapporto tra un regista e l’autista assegnatagli durante un allestimento dello Zio Vanja di Anton Čechov, e “Coda – I segni del cuore”, rifacimento della pellicola francese La famiglia Bélier firmato da Sian Heder, in cui la giovane Ruby, unico componente non colpito da sordità di una famiglia non udente, coltiva in segreto il proprio talento per il canto. Infine, si racconta il presente in “Don’t Look Up”, commedia catastrofica di Adam McKay in cui la scoperta di una cometa diretta sulla Terra è il pretesto per una riflessione ironica e tagliente sull’utilizzo dei media e sulla strumentalizzazione delle notizie, e si viaggia nel futuro con “Dune”, prima parte dell’adattamento cinematografico del romanzo di Frank Herbert firmata da Denis Villeneuve, in cui il giovane Paul Atreides prende coscienza dei propri poteri e del ruolo di predestinato, nel corso dello scontro tra la sua famiglia e la casata degli Harkonnen per il controllo del pianeta Arrakis.
Nella decina dei candidati a Miglior Film si trovano anche i nominati per la Miglior Regia: Kenneth Branagh, Ryūsuke Hamaguchi, Paul Thomas Anderson, Jane Campion e Steven Spielberg; nella categoria Miglior Attore figurano Javier Bardem (Being the Ricardos), Benedict Cumberbatch (Il potere del cane), Andrew Garfield (tick, tick…BOOM!), Will Smith (King Richard) e Denzel Washington (Macbeth),mentre per la Migliore Attrice concorrono Jessica Chastain (Gli occhi di Tammy Faye), Olivia Colman (The Lost Daughter), Penélope Cruz (Madres paralelas), Nicole Kidman (Being the Ricardos)e Kristen Stewart (Spencer), probabilmente il nome più sorprendente della cinquina.
L’Italia festeggia la candidatura di “È stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino come Miglior Film Straniero: il competitor più pericoloso nella cinquina dei nominati è senza dubbio, per il Giappone, Drive my car, che ha già “strappato” al regista de La grande bellezza il Golden Globe. Importante nomination nella categoria Miglior Film d’animazione per “Luca”, pellicola targata Disney Pixar del regista italiano Enrico Casarosa, trasferitosi fin da giovanissimo negli Stati Uniti per studiare animazione e entrato nella scuderia Pixar nel 2002; il film ha probabilmente in “Encanto” della Disney Pictures e nella pellicola danese “Flee” gli avversari più insidiosi per la vittoria. Infine, una candidatura prestigiosa è arrivata nella categoria in cui l’eccellenza sartoriale italiana è stata spesso premiata: Massimo Cantini Parrini, insieme a Jacqueline Durran, concorre per i Migliori Costumi con il film “Cyrano”di Joe Wright.
Per conoscere le candidature complete ai Premi Oscar nelle 23 categorie previste vi rimandiamo al sito dell’Academy, punto di riferimento irrinunciabile per tutti gli appassionati di cinema, con una interessante sezione collegata all’Academy Museum of Motion Pictures di Los Angeles, aperto lo scorso settembre. In attesa della cerimonia di assegnazione dei premi, di cui ancora non è stato svelato il presentatore -o presentatrice-, il consiglio è quello di recuperare i film che ancora non avete visto, per poter godere pienamente del meraviglioso gioco degli Oscar e provare a indovinare chi ne uscirà vittorioso, per entrare nella storia del cinema.