Il Cage Warrior Academy, svoltosi ieri a Sassari nell’ambito della quindicesima edizione del Fight Club Championship, ha offerto una serata di combattimenti che ha messo in mostra il talento degli atleti italiani di MMA, suscitando grande entusiasmo tra gli appassionati presenti.
Il match più atteso della serata ha visto affrontarsi Matteo Dore, portacolori del Tarantini Team e campione italiano open 2023/2024, e Tiziano Aiello, detentore del titolo italiano in carica. La rivalità tra i due atleti era già accesa da un incontro avvenuto circa cinque mesi fa, e Dore ha colto l’occasione per prendersi la rivincita davanti al pubblico di casa, scatenando l’entusiasmo dei presenti.
Fin dall’inizio del match, Dore ha mantenuto il controllo del centro della gabbia, imponendo la sua presenza e limitando le offensive di Aiello. Quest’ultimo ha cercato di ribaltare la situazione con una serie di calci alti, mettendo alla prova la difesa dell’avversario, ma Dore è riuscito a rispondere efficacemente con combinazioni di pugilato precise e potenti.
La lotta a terra ha aggiunto un ulteriore livello di spettacolo al confronto. Entrambi gli atleti hanno dimostrato abilità notevoli nel grappling, ma è stato Dore a dominare le fasi cruciali, guadagnando punti decisivi in ogni ripresa. Alla fine del terzo round, i giudici hanno emesso un verdetto unanime, sancendo la vittoria di Dore e ponendo fine a una sfida combattuta fino all’ultimo istante.
Un altro momento di rilievo è stato il co-main event, che ha visto sfidarsi Danilo Gungui del Team Serra ed Edoardo Secci del CL Team. L’incontro è stato caratterizzato da un ritmo serrato sin dai primi istanti, con entrambi gli atleti impegnati in uno scambio continuo di calci e pugni. Secci, però, ha trovato il modo di portare il combattimento a terra in ogni round, dimostrando superiorità nella lotta al suolo e mettendo in difficoltà Gungui con una gestione attenta delle posizioni. Dopo tre riprese condotte con un’impeccabile strategia di controllo, la decisione dei giudici è stata unanime a favore di Secci.
Gli altri combattimenti: tecnica e agonismo in scena
Non solo i match principali, ma anche quelli preliminari hanno regalato momenti di grande agonismo e tecnica. In un incontro tra Samuele Tavera (Tarantini FC) e Riccardo Frau (CL Team), dopo una fase iniziale di studio, Frau ha imposto la sua superiorità nel grappling, costringendo Tavera alla resa con una presa ben eseguita.
Federico Marci (Ferrari Gym) e Marco Schintu (Wolf Pack) si sono affrontati in un duello equilibrato, dove Schintu ha prevalso ai punti grazie alla sua maggiore incisività durante le tre riprese. Simile il combattimento tra Gregory Fornalè (Invictus) e Cristian Mulliri (Wolf Pack), dove Fornalè ha vinto con una decisione unanime dei giudici grazie alla sua maggiore precisione nella lotta a terra.
Anche nel match tra Andrea Macis (Tarantini FC) e Riccardo Frau (CL Team), Frau ha replicato il successo ottenuto precedentemente, sorprendendo Macis con una leva al braccio che ha chiuso velocemente il confronto.
Massimo Poddighe (Golden Rule Academy) ha cercato di opporsi ad Andrea Niola (CL Team), ma quest’ultimo ha dominato con aggressività, concludendo l’incontro con un ko tecnico che ha confermato la sua crescita come combattente.
Mattia Mascia (Team Melis) ha iniziato bene il suo incontro contro Lorenzo Nieddu (CL Team), ma quest’ultimo ha ribaltato l’inerzia a partire dalla seconda ripresa, vincendo meritatamente ai punti.
Una vera e propria battaglia quella tra Michele Palla (Wolfpack) e Simone Melis (Team Melis). Dopo due round dominati da Palla, è Melis a scatenare un assalto furioso nel terzo. Alla fine, però, la precisione di Palla ha la meglio, conquistando la vittoria ai punti.
Il torneo ha visto anche scontri rapidi e decisivi. Nicola Mouk (CL Team) ha avuto la meglio su Lorenzo Mannu (Predators) in un solo round, imponendosi con un feroce ground and pound che ha annientato le resistenze dell’avversario. Altro incontro veloce quello tra Italo Desolis (Team Serra) e Federico Orrù (Wolf Pack), con Orrù che ha sfruttato un’apertura di Desolis per chiudere il match con una sottomissione decisiva.