Posada, Cagliari, Iglesias e Paulilatino: sono questi i centri dove si ambienta il nuovo film del registra Francesco Trudu, 47 anni originario di Assemini, “A si biri” (Arrivederci). Una commedia divertente con un cast e una produzione tutta sarda con un messaggio molto forte: superare barriere e pregiudizi. Il film, in italiano, racconta di Leona, porno diva (interpretata da Chiara Fanti), che ritorna nel suo paese d’origine, Tibasu, dopo aver abbandonato la sua carriera nel cinema a luci rosse. Un ritorno che scuote improvvisamente il piccolo centro dove tutti cercheranno di allontanarla, considerandola la persona più peccaminosa del paese, ma che allo stesso tempo metterà in luce come tutti in fondo abbiano qualcosa da nascondere. Un film riflessivo, divertente e genuino che gioca molto sulla semplicità dei gesti e delle situazioni evitando un’eccessiva costruzione e manipolazione. Ricco di sorprese e di equivoci che verranno svelati nel finale.
Tra i protagonisti ci sono diversi volti noti nel panorama cinematografico isolano: da Chiara Fanti a Francesco Porcu, da Alverio Cau a Ignazio Deligia, da Katia Corda a Max Loche, e ancora Alberto Masala, Gianluigi Marras e Francesca Perseu. Completano il cast altri venti attori tra cabarettisti e comici.
La prima del film si è tenuta a Cagliari il 7 febbraio, presso l’Uci Cinema, ma verrà distribuito in Sardegna e nel resto della penisola a partire da marzo.
Da cosa nasce il film?
Il
film nasce da una necessità. Mi sono
accorto che nel panorama cinematografico nazionale mancano, nella commedia,
attori sardi. Ho quindi voluto sdoganare e superare questo aspetto con
un film divertente girato in Sardegna, con attori sardi.
Qual è la morale del film?
Oggi,
nella vita di tutti i giorni, ci sono ancora pregiudizi e maldicenze. Nel film
la porno star è solo un pretesto per poter iniziare il film, poteva essere
tranquillamente una pittrice. Lei è una scintilla, anche se poi il tema è trattato
marginalmente, che innescherà una serie di reazioni e di avvenimenti. Il film è
una commedia che si svolge su tutta una serie di equivoci che vengono generati
dall’arrivo di Leona che poi vengono svelati alla fine del film dove tutti i
nodi vengono al pettine.
Tre aggettivi per descrivere il film.
Riflessivo, divertente e genuino. Riflessivo perché anche se è una commedia il film ha una sua morale. Divertente perché è una commedia. Genuino perché abbiamo voluto giocare molto sulla semplicità dei gesti e delle situazioni che ancora oggi fanno ridere. Al contrario di quanto si vede in altre commedie dove le situazioni sono molto manipolate e costruite all’eccesso generando l’opposto di quanto si vuole fare, ossia non far ridere. Vorrei sottolineare come nel nostro film non si usino parolacce al contrario di quanto accade nella commedia nazionale dove invece se ne fa molto uso, anzi le battute nascono dall’uso delle parolacce.