In una sorprendente innovazione nel campo della conservazione, ratti giganti africani addestrati da Apopo, un’organizzazione non governativa con sede in Tanzania, stanno assumendo un ruolo fondamentale nella lotta contro il traffico illegale di animali selvatici. Con il loro aspetto inconfondibile, questi roditori indossano micropettorine fucsia e sono addestrati a fiutare resti di specie in via di estinzione, come le squame dei pangolini, i corni dei rinoceronti e le zanne degli elefanti.
Secondo stime dell’Interpol, il mercato del traffico di fauna selvatica vale circa 20 miliardi di dollari all’anno, rendendolo uno dei mercati illegali più lucrativi al mondo. In questo contesto, i ratti addestrati rappresentano una nuova e promettente arma nella battaglia contro questo fenomeno.
Apopo ha addestrato otto esemplari che si sono dimostrati capaci di rintracciare la merce illegale anche quando nascosta tra oggetti comuni, come arachidi, foglie, parrucche e detersivi, progettati per confondere gli odori. Questa abilità non è una novità per i ratti, che in passato sono stati utilizzati per individuare mine antiuomo e tubercolosi.
Nel 2023, i ratti hanno affrontato una simulazione nel porto di Dar es Salaam, la capitale commerciale della Tanzania, dove sono stati messi alla prova in condizioni simili a quelle reali. I risultati sono stati sorprendenti: hanno identificato l’85% dei campioni di fauna selvatica illegale che erano stati strategicamente posizionati per testare la loro capacità olfattiva.
Questa innovativa iniziativa rappresenta non solo un passo avanti nella lotta contro il traffico di animali, ma anche una speranza per la salvaguardia delle specie in via di estinzione. Con la crescente minaccia alla biodiversità globale, l’impiego di ratti giganti potrebbe rivelarsi un metodo efficace e sostenibile per combattere un crimine che ha impatti devastanti sugli ecosistemi e sulle comunità locali.
Fonte Agenzia DIRE.it