In un’area della Sardegna centro-meridionale, tra la Marmilla, la Trexenta, il Sarcidano e l’Arborea, si può ammirare un paesaggio naturale incantevole e selvaggio, dove il tempo sembra essersi fermato.
Siamo nell’altopiano della Giara di Gesturi, denominato dai locali Sa Jara Manna (la Grande Giara), un luogo suggestivo che si estende per 45 km quadrati tra quattro comuni: Gesturi, Genoni, Setzu e Tuili.
Il nome Giara (o Jara) è usato nell’isola per indicare gli altopiani basaltici o alture pianeggianti, spesso ricoperte di lava, e deriva probabilmente dal latino glarea, che significa ghiaia. La formazione della Giara ha avuto inizio nel miocene, 20-25 milioni di anni fa, quando nella zona ancora sommersa dal mare si formarono le rocce sedimentarie (marne e arenarie) e il suo completamento risale al Pliocene, 5-2 milioni di anni fa, quando sopra questi strati di roccia si crearono due spaccature, conosciute come Zepparedda (609 m) e Zeppara Manna (580 m), dalle quali fuoriuscì la lava basaltica che ha ricoperto l’intero tavolato. Tra questi due coni eruttivi si trova la faglia di Sa Roja che percorre trasversalmente l’altopiano, creando un gradino di circa trenta metri.
La Giara di Gesturi è un altopiano basaltico che si eleva circa 550 metri sopra il livello del mare, circondato da imponenti pareti rocciose che lo separano dal resto del territorio, caratterizzato da fitte sugherete e selvaggia macchia mediterranea, la cui sommità pianeggiante è impreziosita da “Paulis”, ristagni d’acqua temporanei profondi anche quattro metri, che in primavera si ricoprono di ranuncoli acquatici, considerati dall’UE habitat prioritari.
La Giara è una vera e propria una fortezza naturale che custodisce tanti endemismi, piante e fiori tipici di questo ambiente, e alcuni fra gli ultimi cavalli selvaggi d’Europa: i cavallini della Giara (Equus caballus giarae), specie protetta, presenti probabilmente sul territorio dal periodo nuragico o punico. I cavallini, che si distinguono per la loro piccola stazza, il manto morello o baio scuro, delle criniere e code molto lunghe e folte, gli occhi a forma leggermente a mandorla, si sono adattati al particolare ambiente della giara e oggi sono presenti oltre 500 esemplari nel territorio.
Nel 2002, i cavallini sono stati acquisiti al patrimonio pubblico dalla XXV Comunità montana “Sa Giara”, attraverso un finanziamento della Regione Sardegna. Sulla giara i cavalli vivono allo stato brado e costituiscono branchi a carattere familiare, formati da uno stallone e da una o più femmine adulte con i puledri dell’anno, i quali si allontanano o vengono allontanati dal branco generalmente al secondo – terzo anno di età. Durante le passeggiate i visitatori possono incontrarli lungo i sentieri o nascosti tra i cespugli.
Oltre a questi, la giara è popolata da altri animali quali cinghiali, volpi, ricci, conigli, lepri, gatti selvatici, inoltre sono presenti una varietà di uccelli che vivono o transitano al suo interno, e particolari specie di piante e fiori, come la Morisia monanthos, nota “erba de oro”, oppure le oltre 25 orchidee selvatiche.
Nel parco sono presenti anche dei fossili viventi: Il Lepidurus apus lubbocki Brauer e il Triops cancriformis Schaff, due piccoli crostacei dell’ordine Notostraca che vivono nei paulis del Parco della Giara, immutati da oltre 200 milioni di anni. Le loro uova, deposte dalla femmina nei paulis, sopravvivono al freddo e al calore dei periodi estivi, quando le pozze sono completamente asciutte, e si schiudono quando le condizioni di vita risultano adatte.
Una passeggiata sull’altopiano prevede, oltre all’incontro con le specie rare di flora e fauna, la visita a trenta siti archeologici, tra cui i menhir e le domus de janas di sa Ucca ‘e su paui, le tombe dei giganti e i nuraghi di Pranu ‘e Mendula, i villaggi punici e romani di Tana e Tupp’e Turri. Tra questi, il padre di tutti i nuraghi: il protonuraghe Bruncu Madugui.
Il Parco della Giara è visitabile tutti giorni dell’anno, su prenotazione, con orari e prezzi variabili in base al tipo di escursione e all’età dei partecipanti. Il Museo del Cavallino della Giara, situato a Genoni (SU) in Via Chiesa 7, è aperto dal mercoledì alla domenica. Per maggiori informazioni è possibile consultare i siti web ufficiali parcodellagiara.it e museocavallinodellagiara.it.
Grazie alle sue notevoli valenze paesaggistico-naturalistiche, l’altopiano della Giara è stato inserito fra i nove parchi naturali previsti dalla Legge Regionale n° 31 del 1989 e dal 1995 la Giara è riconosciuta come area SIC (Sito di Interesse Comunitario).