Domenica 21 agosto, a partire dalle 19:30, il Vecchio Mulino ad acqua Licheri di Fluminimaggiore farà da cornice all’incontro con l’Associazione Asteras, autrice di “Muri di Sardegna. Luoghi e opere della Street art”, la prima guida ai murales e alla Street art dell’Isola pubblicata da Dario Flaccovio Editore.
Organizzata dalla Società cooperativa Start-Uno, che si occupa di gestire e valorizzare il patrimonio storico-culturale di Fluminimaggiore, la serata al Museo Mulino vedrà la presidente di Asteras Ivana Salis e la coordinatrice editoriale Elisabetta Borghi raccontare al pubblico come è nato Muri di Sardegna e come si è sviluppato il vasto e vario patrimonio di arte urbana della nostra Isola.
Fluminimaggiore è il primo dei centri della Sardegna sudoccidentale dove fiorisce il muralismo di contenuto politico e sociale grazie all’iniziativa di un gruppo di giovani. Era il 1974 quando, sotto la spinta dei fermenti culturali del Sessantotto, viene fondato il Circolo Pacifista, centro di aggregazione popolare impegnato politicamente sui temi della difficile situazione socio-economica della Sardegna. Da qui nascono nuove iniziative e così tra la fine degli anni Settanta e i primissimi anni Ottanta nasce il Gruppo Murales Radio Arancio artefice dei primi murales realizzati per le vie di Fluminimaggiore. Essenzialità e immediatezza sono alla base del linguaggio figurativo con il quale si esprimeva il Gruppo Murales. Rappresentazioni icastiche, spesso accompagnate da scritte, dedicate a tematiche fortemente sentite come le rivendicazioni operaie, l’emigrazione, l’inquinamento, gli incendi.
Dopo circa un decennio di silenzio, l’attività riprenderà nel 1995 sotto il nome di Gruppo Murales Imbracchinadoris, aprendo anche a tematiche sulla storia e le tradizioni locali. Accanto agli “Imbracchinadoris”, in questi ultimi anni Fluminimaggiore ha visto attivi sui propri muri altri operatori che hanno raccontato con le proprie opere il passato minerario del territorio, le attività artigianali e le feste della tradizione. Il writing e la Street art più recenti si possono incontrare soprattutto percorrendo il paesaggio extraurbano del borgo, come dimostra l’opera di Kiki Skipi e Andrea Casciu realizzata su un edificio diroccato lungo la Statale 126.
Il libro “Muri di Sardegna” è una guida sui generis che intende mettere in luce proprio la portata di queste peculiarità del paesaggio urbano ed extraurbano dell’Isola: un immenso patrimonio visuale in continua trasformazione che rappresenta un vero unicum.
“Muri di Sardegna” racchiude oltre 50 anni di storia, 145 Comuni, 490 opere illustrate da più di 500 immagini, 50 itinerari alla scoperta degli interventi di arte urbana che spiccano sui muri delle città e dei piccoli borghi sardi. Al suo interno si trovano anche tre approfondimenti (sul writing, sulla conservazione e il restauro delle opere, sulla legislazione in materia), sintetiche biografie degli autori, un glossario e una bibliografia essenziale.
La guida vuole offrire al viaggiatore uno strumento utile per la ricerca e la comprensione degli elementi più emblematici: dai rinomati murales di Orgosolo e di San Sperate alla nuova Street art di San Gavino Monreale. Dagli anni Sessanta del Novecento sino agli anni Duemila. Un piccolo Atlante iconografico dei sentimenti, delle visioni e delle speranze di un popolo.