Domani, 5 maggio, la città di Ittiri sarà sede di un’importante giornata di studi che vedrà protagonisti molti dei principali ricercatori nazionali nel campo dell’archeologia.
L’evento, che si terrà presso il Teatro Comunale, inizierà dalle ore 9:00 con i saluti del Sindaco di Ittiri Antonio Sau e del Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Sassari, Bruno Billeci. La giornata proseguirà con i vari interventi fino alle 17:40 quando sarà prevista la discussione finale. Lo spunto per questo incontro è dato da due significative circostanze che gli organizzatori del convegno hanno voluto ricordare.
La prima è costituita dall’intensa e prolungata attività di ricerca portata avanti dagli archeologi genovesi in terra sarda a seguito, principalmente, dell’iniziativa di Santo Tinè, titolare della cattedra di Paletnologia dell’Università di Genova, che sul finire degli anni ’70 del secolo scorso, cominciò a dedicare ampio spazio della sua attività professionale ad alcune questioni irrisolte della protostoria sarda.
Dal 1978 in poi Tinè condusse nell’altare preistorico di Monte d’Accoddi, fra Porto Torres e Sassari, una serie di scavi che andarono a completare le prime ricerche intraprese da Ercole Contu ed hanno permesso di far luce su uno dei monumenti più importanti e misteriosi del Mediterraneo. Da allora in poi, un nutrito drappello di archeologi genovesi suoi allievi, ha effettuato ricerche in più riprese in numerosi siti del nord dell’Isola. A ricordare queste tappe significative del rapporto sarà proprio il figlio di Santo Tinè, Vincenzo Tinè, attualmente Soprintendente per l’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso.
Sono proprio questi siti importantissimi, come il nuraghe Santu Antine di Torralba e il Sant’Imbenia di Alghero oltre naturalmente allo stesso altare preistorico di Monte d’Accoddi, che il 5 di maggio saranno al centro dell’attenzione degli archeologi riuniti a Ittiri in un’occasione unica per fare il punto sulle ricerche più recenti che vi si sono svolte negli ultimi decenni e più in generale su quei temi e periodi della protostoria che hanno visto la Sardegna protagonista di scambi e contatti per tutto l’arco del Mediterraneo.
Ma veniamo alla seconda occasione che ha costituito lo spunto per questa iniziativa. Questo rapporto intenso fra la Sardegna e Genova, dal punto di vista archeologico, può essere rappresentato dalla figura di un’archeologa, Susanna Bafico, di origine genovese e sarda, che ha vissuto ad Ittiri la sua vita professionale e privata e che per prima ha condotto ricerche al nuraghe Sant’Imbenia di Alghero con quelle scoperte che hanno permesso di individuare il sito come crocevia di popoli ed idee, fra Occidente, sud Italia e Vicino Oriente. Al ricordo di Susanna Bafico, scomparsa nel 2015, è dedicato questo convegno.
L’iniziativa culturale è organizzata dal Comune di Ittiri – Assessorato alla Cultura, in collaborazione con l’associazione ArcheoUri Vagando. Per l’Amministrazione l’incontro costituisce anche un’importante occasione per focalizzare l’attenzione del pubblico sulle notevoli emergenze archeologiche del suo territorio, e dallo I.I.A.S. – Istituto Italiano per l’Archeologia Sperimentale, fondato proprio dallo stesso Santo Tinè, una associazione che si propone come finalità la ricerca archeologica condotta globalmente fino alla sua divulgazione al grande pubblico.