Musas e Terras è il titolo scelto per una serie di manifestazioni, concerti, spettacoli e convegni scientifici, dedicati alla poesia e alle espressioni musicali di tradizione orale del mondo, con un’attenzione speciale per le arti che hanno un radicamento storico nella cultura della nostra isola. La manifestazione, giunta alla terza edizione, si svolgerà in diversi comuni dell’isola a partire dal 3 dicembre e si concluderà a Cagliari il 27 dicembre con il consueto concerto finale.
Saranno al centro dello scenario le 9 arti di cui Campos si fa portavoce (le launeddas, il canto a tenore, la poesia di improvvisazione logudoresa, a mutetus, a mutos e a s’arrepentina, i càntigos de crèsia a quattro voci, la musica tradizionale di accompagnamento al ballo, il canto a chiterra) accanto ad altre forme di tradizione musicale rappresentative di culture del mondo.
Tema centrale e filo conduttore della manifestazione saranno la danza e i suoni che da millenni ne accompagnano i passi. La danza è intesa nella sua dimensione percettiva, attraverso la pulsione ritmica del corpo e la sua tensione interna, ma anche come strumento di creazione artistica. In modo specifico, è oggetto di interesse primario la capacità, patrimonio specifico di alcune culture, di creare una performance di insieme in cui i musicisti e i danzatori collaborano nel costruire un “oggetto artistico”. La Sardegna, in questo senso, presenta una ricchissima coloritura nelle tradizioni associate a ogni singola comunità, che include oltre alle varietà linguistiche e alle forme dei costumi e dell’abbigliamento, gli stili musicali strumentali, i modi esecutivi del canto, la varietà dei passi e degli stili nella danza, le modalità quasi liturgiche che si accompagnano al rito del ballo in piazza. La tipicità dei canti, delle danze e dei costumi, oltre ad essere concordemente considerato un prezioso patrimonio artistico e storico della Sardegna, viene vissuto da ogni singola comunità come valore aggregante e simbolo di identità.
Per celebrare la ricchezza e le espressioni musicali e coreutiche delle comunità sarde, il calendario di Musas e Terras 2021 si comporrà di 12 eventi satellite, programmati nei vari territori della Sardegna, in cui, ad ognuna delle arti tradizionali rappresentate da Campos si associa una esibizione pubblica in cui il ballo tradizionale è parte sostanziale dello spettacolo. I laboratori e gli incontri con le scuole, oltre alla dimensione didattica legata alle singole arti poetiche e musicali, terranno in particolare considerazione l’interazione di queste con la danza tradizionale nelle sue espressioni specifiche.
Al fianco dei migliori interpreti della musica e la danza tradizionale sarda sarà presente Elena Ledda, con l’accompagnamento di Marcello Peghin, José Andres Cortes, considerato uno dei più grandi chitarristi di flamenco della sua generazione o l’ensemble, Nachiru proveniente dalla Grecìa salentina e interprete della “pizzica”, che ha ritrovato ritrovato negli ultimi anni un vastissimo interesse popolare ed è anima ispiratrice del popolarissimo festival estivo “Notte della Taranta”.
L’organizzazione è curata e coordinata dall’Associazione Culturale Campos con l’Istituto Superiore Etnografico della Sardegna e in particolare da ISRE Musica con la partecipazione di associazioni e enti di tutta l’isola. Programma completo su musas-e-terras.org e cordinamentu-campos.org.
GLI APPUNTAMENTI
A partire dal 3 dicembre, le principali associazioni che raggruppano gli artisti sardi delle 9 arti poetiche, musicali e di improvvisazione, organizzeranno incontri musicali e di approfondimento che coinvolgeranno 12 comuni dell’isola.
Il 4 dicembre, a Escolca, dalle ore 16:00, apre il programma degli appuntamenti un evento dedicato al ballo campidanese intitolato “Ballo campidanese: un incontro di sonadas, passus e cantadas”. Con i passi di Mauro Bandinu, le suonate di Walter Atzori (fisarmònica) Franco Melis (launeddas) e Paolo Olianas, i ballerini di Samatzai, Sardara, Villaurbana, Serrenti e ”Is campidanesas” Escolca . Seguiranno le Cantadas a s’arrepentina, mutetus, cantzonis longas, con i poeti: Giuseppe Caddeu, Ignazio Lasi, Roberto Murru, Michele Piga, Alberto Atzori. Alla fisarmonica Elia Zucca e alle launeddas Antonio Stara e Franco Melis.
Il 5 dicembre a Quartucciu, alle 16:00, alla Domus ART, sarà inaugurata la “Domu de is launeddas”, con esposizione fotografica e di strumenti storici e un laboratorio aperto a scuole e pubblico. Seguirà un confronto e dibattito dal titolo “Su ball’e pratza, è possibile un recupero?” A partire dalle 19:30 si ballerà con le launeddas di Gratziano Montixi, Roberto Corona, Gianluca Piras, Rocco Melis, Jonathan Della Marianna, Stefano Pinna, Giovanni tronci Cannova, l’organetto di Luca Schirru, la fisarmonica di Bruno Camedda, la chitarra di Ignazio Cadeddu.
L’8 dicembre, al Teatro Si ‘e Boi di Selargius, la tradizione e sarda incontrerà la grande musica classica con il concerto “Coreofonie”, di Francesco Libetta. L’evento, in coproduzione con Amici della Musica di Cagliari, porterà sul palco del teatro selargino un programma di rilievo internazionale con composizioni di Chopin, Rubinstein, Schubert, Strauss, Grieg, Godowsky, Garau, Satie, Bussotti, Libetta, Sciortino e la prima assoluta delle trascrizioni per pianoforte dei balli a launeddas, messe su spartito da Gonella e Shultz nella metà dell’Ottocento. Libetta sarà accompagnato da Christian Greco al pianoforte, dalle launeddas di Michele Deiana e da Francesco Mascia, ballerino del Teatro alla Scala di Milano.
Il 10 dicembre, nell’ambito del Babel Film Festival, in collaborazione con la Società Umanitaria Cineteca Sarda e la Associazione Babel, launeddas, organetto diatonico e canto a tenore per una sera prenderanno la scena al T hotel di Cagliari, alle 21:30. L’evento, condotto da Paolo Zedda e Tore Cubeddu vedrà sul palco l’organetto di Carlo Boeddu, le launeddas di Francesco Zucca, il tenore Gòine di Nuoro e infine Gavino Murgia.
L’11 dicembre Musas e Terras si sposta a Loceri, in piazza Nonnu Melis, per il concerto “Fra tradizione e innovazione”. A partire dalle 17:30, sul palco del piccolo paese ogliastrino di alterneranno Gilberto Puddu alla fisarmonica, Alessandro Podda, fisarmonica, sulitu, trunfa, armonica a bocca, Carlo Boeddu e Matteo Cucca, organetto diatonico, le voci di Gianluca Fadda, Gianmichele Lai, Ignazia Frau, con Fabrizio Bandinu, Michele Cucca alla chitarra, Giampaolo Selloni al piano, Giuseppe Cillara alle percussioni.
Il 17 dicembre, a Cuglieri, sarà protagonista la gara a chitarra. La mattina, gli artisti incontrano le scuole, la sera, a partire dalle ore 19:00 sarà la volta De “Sa Gara”. Sul palco i cantadores Emanuele Bazzoni, Franco Dessena, Marco Manca, Antonio Porcu, Salvatorangelo Salis, Franco Figos. Alla chitarra Alessandro Carta e Nino Manca. Fisarmonica: Graziano Caddeo e Claudio Dessena. Voce dei balli cantati sarà Tonino Pira, alla chitarra Bruno Maludrottu, organetto Giampaolo Piredda.
Il 17 e 18 dicembre si svolgeranno a Cagliari due giornate dedicate all’etnomusicologo Andreas F. W. Bentzon. Il 17 dicembre, presso il Conservatorio di Musica G. P. Da Palestrina si svolgerà il simposio “Da Bentzon all’era digitale”. Alle 17:30 sarà inaugurata la piazza dedicata a Bentzon, uno dei più importanti studiosi delle launeddas. Presso l’Istituto Superiore Regionale Etnografico di Nuoro è presente un Fondo Bentzon, composto da numerosi documenti donati dall’Università di Copenaghen. Il 18 al Teatro Nanni Loy, dell’ERSU, sarà presentato in anteprima il restauro in 4K del film “Le launeddas, la musica dei sardi” di Andreas Bentzon e Fiorenzo Serra.
Il 18 dicembre, a Meana Sardo, si svolgerà un evento dedicato alla improvvisazione poetica. Dalle 15:00 Ornella Demuru e Gianni Cogoni guideranno un Laboratorio aperto di improvvisazione a mutos con le scuole a cui seguirà il concerto di poesia a mutos, arrepentina, ballo e canto logudorese. Per i mutos interverranno i poeti Mario Macis, Simone Casula, Giovanni Mura, Davide Peddio, Costantino Casula, Maria Basilia Calaresu, accompagnati dall’organetto Matteo Casula. I versi di s’arrepentina saranno di Alberto Atzori e Giampaolo Nuxis, con la fisarmonica di Elia Zucca. Mario Macis, Torangelo Salis eseguiranno canti a sa logudoresa accompagnati dalla chitarra di Roberto Cadoni.
Il 18 dicembre, a Irgoli, la sala consiliare del comune, accoglierà la gara poetica con i poeti Giuseppe Porcu, Dionigi Bitti e Salvatore Scanu, accompagnati dal Tenore Santa Rosulia de Benetutti e dal Tenore Santa Maria de Otzana. Il 19 dicembre a Monserrato, Casa della Cultura, a partire dalle 18 saranno protagonisti la Gara poetica campidanese a mutetus, le launeddas e il ballo. Interverranno i poeti Paoletta Dentoni, Marco Panna, Simone Monni, Eliseo Vargiu, Roberto Zuncheddu, Pierpaolo Falqui, Antonello Orrù, Gigi Zuncheddu. Contra e launeddas Michele Deiana e Stefano Cara, alla chitarra Romeo Dentoni e Ignazio Marcìa.
Il 21 dicembre, l’Auditorium comunale di Silanus ospiterà “Sos Tenores a poesia” con il Tenore Sa Maddalena de Silanos, il Tenore Sant’Antoni de Lodè, i poeti Diego Porcu, Tore Senes, Nicola Farina accompagnati dal Tenore Santu Larettu de Silanos. Il 23 dicembre, nella Biblioteca Comunale di Bosa, alle 18:00 gli etnomosicologi Salvatorangelo Pisanu e Robertu Milleddu interverranno sul tema “Su ballu cantadu”. Seguirà il concerto del Coro di Bosa, Cuncordu ‘e Santu Nigola di Nughedu San Nicolò, Coro di Castelsardo e Ignazio Cadeddu alla chitarra.
Il 27 dicembre, presso l’Auditorium del Conservatorio Pierluigi da Palestrina di Cagliari, a partire dalle ore 20:00 si svolgerà il concerto finale della manifestazione. La serata sarà coordinata da Ottavio Nieddu e condotta da Tore Cubeddu. Numerosi ospiti sardi e internazionali si alterneranno sul palco.
CONVEGNO INTERNAZIONALE
Uno degli eventi di maggiore rilievo di Musas e Terras è il convegno di studi internazionale dal titolo “S’incontru criadori intre musica e ballu”, nato dalla collaborazione con il Labinus, Laboratorio Interdisciplinare sulla Musica del Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni culturali dell’Università degli Studi di Cagliari, che si svolgerà il 22 dicembre all’Università di Cagliari, Facoltà di studi umanistici, Polo Sa Duchessa, Corpo aggiunto, Aula Specchi. Curato dagli etnomusicologi Ignazio Macchiarella e Marco Lutzu, la giornata di studi vedrà la partecipazione di studiosi di varie discipline (etnomusicologia, antropologia culturale, etnocoreutica) che hanno condotto studi sul ricco e variegato mondo della danza tradizionale in Sardegna. Una sessione sarà inoltre dedicata alla presentazione di altre realtà coreutiche nazionali e internazionali. In conclusione, uno spazio sarà riservato alle testimonianze di alcuni protagonisti del mondo del ballo sardo e a un dibattito al quale sono invitati i danzatori di tutta l’isola. L’ingresso sarà gratuito con registrazione obbligatoria.
LABORATORI DIDATTICI PER LE SCUOLE
Tutti gli eventi prevedono un incontro con le scuole di ogni ordine e grado delle comunità interessate dal progetto; come in passato la collaborazione con queste scuole sarà di estrema importanza per il coinvolgimento dei più giovani. Saranno realizzati seminari e workshop rivolti agli studenti e di laboratori didattici sugli strumenti e sulle pratiche musicali ad essi connesse. Il 4 dicembre a Sanluri le scuole primarie parteciperanno a un laboratorio sul ballo campidanese, a cura di Mauro Bandinu e Walter Atzori. Il 6 e il 13 dicembre a Bosa le scuole potranno partecipare a un Laboratorio di cantu a tràgiu e uno sui mutos a cura di Gigi Oliva.
BENEFICIENZA
Per il concerto finale del 27 dicembre è previsto il pagamento di un biglietto del costo di 6 euro. L’incasso sarà devoluto in beneficenza al progetto “Orti Sociali”, promosso dal Rotary Club e dalla Caritas con l’obiettivo di realizzare un programma di recupero a beneficio dei detenuti della Casa Circondariale di Uta. A questo scopo, un terreno all’interno del carcere è stato attrezzato in modo da permetterne la coltivazione da parte dei detenuti. I prodotti del loro lavoro, ortaggi e frutta principalmente, vengono raccolti e donati alla Caritas che li distribuisce nelle sue mense destinate alle persone più bisognose.