Nuoro. Spazio Ilisso amplia la sua offerta espositiva con nuove opere che vanno ad arricchire la collezione del Museo della scultura del Novecento sardo.
Le nuove acquisizioni sono generosamente offerte alla fruizione pubblica da collezionisti privati che intendono condividere così importanti lavori di grandi maestri dell’arte sarda: Melkiorre Melis, Maria Lai, Costantino Nivola ed Eugenio Tavolara.
Le opere vanno ad accrescere il percorso espositivo congiungendosi alle oltre 100 che a Spazio Ilisso delineano la storia della scultura in Sardegna attraverso i protagonisti dell’arte sarda del XX secolo.
Le novità in mostra saranno presentate ufficialmente stasera alle ore 17:00 con una visita guidata curata per l’occasione dall’architetto Antonello Cuccu responsabile del settore mostre Ilisso, autore, tra gli altri, anche dell’allestimento della mostra “Tonino Casula. Ostinato continuo” visitabile fino al 7 gennaio 2024.
Tra le nuove acquisizioni si potranno ammirare (nell’ordine del percorso della permanente):
- Modello per il poeta Sebastiano Satta di Costantino Nivola (1966), in terracotta, realizzato per la progettazione della piazza-monumento dedicata a Sebastiano Satta, che con estrema sensibilità l’artista di Orani immagina nei diversi ruoli e momenti della sua vita, in un gioco di citazioni dei grandi della scultura;
- Presepe di Maria Lai (fine anni Novanta), terracotta smaltata al terzo fuoco e legno dipinto, uno dei temi più ricorrenti dell’artista che in tutta la sua vita realizzerà un vasto numero di presepi, ammantandoli sempre di poesia e facendone risaltare soprattutto il realismo incantato;
- I dieci comandamenti di Eugenio Tavolara (1939-40), studio in legno per le scene dei rilievi in trachite realizzati al Tribunale di Sassari, in collaborazione con lo scultore Gavino Tilocca;
- Madonna di Loreto di Melkiorre Melis (1939), bassorilievo in terracotta da stampo smaltata di cui sono noti attualmente solo cinque esemplari, soggetto che sembrerebbe ispirato a una delle poche copie seicentesche della statua della “Madonna Nera” venerata nel Santuario di Loreto e presente nella chiesa di San Salvatore in Lauro a Roma, rivestita con un caratteristico manto ingioiellato detto “dalmatica”.