Il conto alla rovescia è cominciato. Nonostante le forti contrapposizioni tra le forze politiche di maggioranza e opposizione e le numerose manifestazioni in molte città italiane, dove migliaia di persone sono scese in piazza al grido di “Libertà” e “No green pass”, per protestare contro l’introduzione dell’obbligatorietà, da parte del Governo, della certificazione verde Covid-19, alla mezzanotte del 6 agosto entrerà in vigore il decreto legge n. 125 del 23 luglio 2021 che prevede la necessità di esibire il green pass per poter accedere ai locali al chiuso e a vari eventi.
Il green pass può essere ottenuto da tutti i cittadini che siano guariti dal coronavirus nei sei mesi precedenti, abbiano ricevuto almeno la prima dose di vaccino o abbiano eseguito, nelle 48 ore precedenti, un tampone che attesti la negatività al Covid-19, e che abbiano un’età superiore ai 12 anni.
Nello specifico, sarà necessario presentare il green pass per poter assistere agli spettacoli, anche all’aperto, per prendere parte a eventi, fiere, sagre, convegni e congressi, per avere accesso a cinema, teatri, parchi divertimento, centri termali, musei e sale gioco, partecipare alle procedure concorsuali, alle competizioni sportive e per entrare all’interno di piscine e palestre. L’obbligo della certificazione verde è previsto anche per accedere nei locali, nei ristoranti e nei bar al chiuso, dove si consuma al tavolo, l’unica eccezione è la possibilità di consumare al bancone dei bar, anche se al chiuso.
Per i trasgressori le multe previste vanno da 400 a 1.000 euro sia a carico dell’esercente che del cliente. Nel caso la violazione fosse reiterata, per tre volte in tre giorni diversi, l’esercizio commerciale potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni.
Si tratterà comunque di un green pass che verrà introdotto “a tappe”, infatti l’orientamento di Mario Draghi nella lotta al virus è quello della gradualità, con un costante monitoraggio della curva dei contagi. Resta quindi ancora in sospeso la decisione sui settori della scuola, dei trasporti e del mondo del lavoro.
Nel frattempo, per aggirare il decreto in vigore da venerdì, sono stati ideati dei metodi, del tutto illegali, per fornire, a chi ne facesse richiesta, dei green pass fasulli. Su vari canali social, in particolare su Telegram, sono nati dei gruppi che stanno facendo della compravendita di green pass contraffatti un vero e proprio business, per i quali gli acquirenti sono disposti a pagare cifre che vanno dai 100 ai 500 euro.
Contro i furbetti del green pass non si è fatta attendere la risposta di Palazzo Chigi. Il Ministero della Salute in collaborazione con il Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Commissario Straordinario per l’Emergenza Covid-19, ha sviluppato un’applicazione per abilitare gli operatori alla verifica della validità e dell’autenticità del green pass. L’applicazione ufficiale del Governo italiano si chiama “VerificaC19” ed è scaricabile gratuitamente, su tutti i dispositivi con sistema operativo Android e iOS, direttamente dalle piattaforme Play Store di Google e App Store di Apple. L’applicazione può essere utilizzata anche in modalità off-line, dunque senza una connessione internet attiva, purché venga abilitata almeno una volta al giorno.
Come funziona l’applicazione “VerificaC19”
Aprendo sul dispositivo l’applicazione compare il pulsante “Avvia scansione” per attivare la fotocamera e inquadrare il codice QR del green pass da verificare. Il soggetto autorizzato ad effettuare la verifica chiede all’utente di mostrare il QR code del suo certificato in formato digitale o cartaceo. L’applicazione legge il QR Code, ne estrae le informazioni e procede così al controllo della relativa autenticità verificando la firma digitale. In un istante appare l’esito della scansione, “Certificato valido” oppure “Certificato non valido”, unitamente a nome, cognome e data di nascita dell’intestatario. Il verificatore può chiedere inoltre all’intestatario di esibire anche un proprio documento di identità in corso di validità per verificare la corrispondenza dei dati anagrafici presenti nel documento con quelli visualizzati dall’applicazione.
Chi sono gli operatori autorizzati ad effettuare la verifica?
Gli operatori abilitati a verificare l’autenticità del green pass, secondo la documentazione ufficiale, sono quelli appartenenti alle seguenti categorie:
– i pubblici ufficiali nell’esercizio delle relative funzioni;
– il personale addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi iscritto nell’elenco di cui all’articolo 3, comma 8, della legge 15 luglio 2009, n. 94;
– i soggetti titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi per l’accesso ai quali è prescritto il possesso di certificazione verde Covid-19, nonché i loro delegati;
– il proprietario o il legittimo detentore di luoghi o locali presso i quali si svolgono eventi e attività per partecipare ai quali è prescritto il possesso di certificazione verde Covid-19, nonché i loro delegati;
– i gestori delle strutture che erogano prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali per l’accesso alle quali in qualità di visitatori sia prescritto il possesso di certificazione verde Covid-19, nonché i loro delegati.
L’App è stata sviluppata e rilasciata nel pieno rispetto della protezione dei dati personali dell’utente, di conseguenza tutti i dati sensibili contenuti nel green pass non saranno memorizzati da “VerificaC19”.