Con un omaggio ad Astor Piazzolla nel centenario dalla nascita domenica 22 agosto cala il sipario su “I Tramonti di Porto Flavia”, la manifestazione organizzata dall’associazione Anton Stadler davanti all’ex miniera di Masua.
L’appuntamento è alle 20:30 con il Duo Fortecello, formato dalla violoncellista polacca Anna Mukulska e dal pianista franco- spagnolo Philippe Argenty, che proporrà un concerto dal titolo Classic meets tango. Brani di Carslos Gardel, Astor Piazzolla, ma anche Federik Chopin e Camille Saint-Saëns per una serata in cui i due musicisti mettono a nudo il tango argentino, mostrando fino a che punto rimane ancorato alla musica classica, dalle sue radici sia europee che afroamericane.
Il costo del biglietto è di 15 euro (ridotto 5 euro, per bambini sino ai 12 anni). Per assistere al concerto sono obbligatori la prenotazione (esclusivamente online sul sito associazioneantonstadler.it) e la presentazione del green pass.
Per arrivare sul luogo del concerto è disponibile un servizio di navetta da Iglesias.
Chi volesse, prima dell’evento può partecipare a una visita guidata nell’ex miniera curata dal Consorzio turistico per l’Iglesiente a un prezzo riservato al pubblico della rassegna (info e prenotazioni al numero 0781.274507 e 348.3178065).
Il Duo Fortecello, con la violoncellista polacca Anna Mikulska e il pianista franco-spagnolo Philippe Argenty, è un duo sul palco e in città, le cui radici e traiettoria si incontrano nel cosmopolitismo, ovvero la possibilità di essere nativi di un luogo e toccare con mano universalità, senza negarne la particolarità.
Il Duo Fortecello fin dalla sua nascita ha attinto al repertorio che va dall’Ottocento ai giorni nostri per estrarre le pepite di musica classica ispirate al folklore sonoro di tutto il mondo.
Fin dalla notte dei tempi, la musica invita alla danza e il folklore musicale è più spesso affermato nella danza.
Il tango argentino, con il suo ritmo sensuale e malinconico, il suo lato glamour, sofisticato e carnale, è diventato presto un’ossessione per questi due musicisti.
Hanno così cercato di metterlo a nudo e hanno così scoperto fino a che punto il tango argentino rimane ancorato alla musica classica, dalle sue radici sia europee che afroamericane.