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Time in Jazz: incontri di note e generazioni a Mores, Banari e Berchidda

Oggi un’intensa vigilia di Ferragosto in musica: alle 11 a Mores Roberto Ottaviano in duo con Rob Luft; alle 18 a Banari Gianni Cazzola con il suo “Young Italian Quintet”. Dalle 21:30 sul palco di Berchidda I Farafina e i Savana Funk con Willy Peyote. Dopo-concerto con il trio di Nanni Gaias e la Rusty Brass, e con il dj set di DJ Cris

di Redazione
14 Agosto 2023
in Eventi, Musica, Sardegna
🕓 4 MINUTI DI LETTURA
53 2
Savana Funk e Willie Peyote. 📷 Francesca Sara Cauli

Savana Funk e Willie Peyote. 📷 Francesca Sara Cauli

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Giornata come sempre fitta di appuntamenti, musicali e non solo, anche quella di oggi a Time in Jazz, il festival diretto da Paolo Fresu, che fino a mercoledì vive la sua trentaseiesima edizione, snodandosi tra Berchidda e le altre località del nord Sardegna che fanno parte del suo circuito.

Il confronto e l’incontro tra diverse generazioni di musicisti, tema evocato dal titolo scelto per questa edizione, “Futura”, calza bene ai due concerti in programma: si comincia alle 11 a Mores, nei pressi della chiesa di San Giovanni, con un nome storico del jazz nazionale, il sassofonista barese Roberto Ottaviano (classe 1957), recentemente insignito del prestigioso Top Jazz come musicista italiano del 2022, in duo con Rob Luft, il giovane e pluripremiato chitarrista inglese che per il suo virtuosismo è stato paragonato a grandi nomi della sei corde come John McLaughlin, Al Di Meola e Paco De Lucia.

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Nel pomeriggio, alle 18, il festival fa scalo al borgo di Banari per il concerto di Gianni Cazzola, un autentico decano del jazz nazionale con i suoi sessantacinque anni di carriera musicale. Classe 1938, il batterista bolognese vanta innumerevoli collaborazioni con artisti come Billie Holiday, Chet Baker, Lee Konitz, Franco Cerri, Lou Bennet, Luca Flores, Franco D’Andrea, tra gli altri. Definito “l’Art Blakey italiano” da Arrigo Polillo, firma storica della critica jazz, nella formazione in scena a Banari, Gianni Cazzola riunisce intorno ai suoi piatti e tamburi quattro giovani musicisti in un gruppo pieno di swing: lo “Young Italian Quintet”, composto da Tommaso Profeta al sassofono, Attilio Costantino alla chitarra, Andrea Candeloro al pianoforte e Carlo Bavetta al contrabbasso, si cimenta nell’interpretazione di vari standard americani, per poi muoversi verso sonorità più pertinenti al periodo hard bop e proporre alcuni brani originali firmati da tutti i componenti, creando un percorso musicale all’insegna dello swing nella sua forma più genuina. Una delle tante dimostrazioni di come il jazz non si ponga limiti di tempo e di età, promuovendo da sempre quel continuo scambio tra generazioni che ne costituisce la linfa vitale.

Si concentra come sempre a Berchidda il programma della serata, introdotta alle 19:30 dalla consueta parata per le strade della Rusty Brass, band bresciana di ottoni e percussioni, con la sua avvincente combinazione di suoni e ritmi funk e rock, esotici e balcanici. Altro appuntamento abituale quello con il FestivalBar, la minirassegna ospitata a turno da uno dei bar del paese: già protagonista la sera prima al Museo del Vino, alle 20 torna di scena, stavolta al Bar Centrale, Gabriele Pollina, polistrumentista e percussionista che fonde le melodie ipnotiche dell’Handpan, un particolare strumento a percussione a doppia campana di acciaio, con beat elettronici suonati dal vivo.

Doppio set in programma sul palco “centrale” del festival, quello allestito in Piazza del Popolo. Il primo, alle 21:30, vede il gradito ritorno a Berchidda dei Farafina, dopo le precedenti apparizioni nel 1996 e nel 2002. Da allora a oggi diverse cose sono intanto cambiate nel gruppo originario del Burkina-Faso, a cominciare dai suoi componenti – alcuni sono morti, altri hanno lasciato, avvicendati da nuovi e più giovani musicisti – ma la filosofia musicale di base rimane invariata: djembe, tama, chékere, sonagli e uno o due balafon danno vita a un gioco pirotecnico di ritmi e percussioni capace di coinvolgere il pubblico, mentre i canti intrecciano storie e melodie che traggono ispirazione dal ricco repertorio Mandinka. Abdoul Kader Khaled Bambara, Fatoumata Dembele Roskamp, Mabourou Diarra, Ibrahim Diarra, Adama Koeta, Dedou Sanogo, Souleymane Sanou, Bakari Traore sono i componenti del gruppo attesi stasera sul palco di Time in Jazz.

Riflettori puntati, nella seconda parte della serata, sui Savana Funk, formazione che incarna l’essenza della live band con jam incendiarie, groove irresistibili e un’invidiabile presenza scenica. I suoi membri, Aldo Betto (chitarra), Blake Franchetto (basso) e Youssef Ait Bouazza (batteria), si sono incontrati a Bologna nella primavera del 2015, e spinti da un’immediata sintonia umana e musicale hanno dato forma al progetto, iniziando subito a scrivere musica, sperimentare idee e metterle in pratica attraverso molti live. A Berchidda i Savana Funk si presenteranno in compagnia di Willie Peyote, considerato una delle figure più interessanti della scena indie nazionale: un incontro, quello della band bolognese con il rapper e cantautore torinese, fra due mondi apparentemente lontani, che proporrà il meglio dei rispettivi repertori ma anche pezzi inediti scritti per questo progetto che approda sul palco di Time in Jazz dopo una recentissima serie di date in club.

Spenti i microfoni e i riflettori sul palco di Piazza del Popolo, la musica continua nella piazzetta adiacente con il consueto appuntamento dopo-concerto curato dal batterista berchiddese Nanni Gaias: il suo trio, con Giuseppe Spanu alla chitarra e Pier Piras al basso, accoglie e accompagna un musicista ogni sera diverso sotto l’insegna di Time After Time, un progetto ospitato da Insulae Lab, il centro di produzione della musica jazz e della creatività artistica delle isole del Mediterraneo, ideato, firmato e fortemente voluto dall’associazione Time in Jazz, con la direzione artistica di Paolo Fresu. Ospite domani la Rusty Brass Band. E al termine, la musica continua nella notte berchiddese con il dj set di Dj Cris.

Per informazioni, la segreteria di Time in Jazz risponde al numero 320/3874963 e all’indirizzo di posta elettronica info@timeinjazz.it. Aggiornamenti e altre notizie sul festival sono disponibili sui canali social Facebook, Instagram, Twitter e Telegram e sul sito timeinjazz.it.

Tags: BerchiddajazzmusicaPaolo FresuTime in Jazz
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  • 🌊 Immaginate di camminare tra una fitta vegetazione mediterranea, accarezzati dalla brezza marina e con il mare verde smeraldo di fronte a voi. Benvenuti a Cala Dragunara, una delle gemme nascoste dell
  • 🌀 Sardegna, terra di misteri e tradizioni.

A Mamoiada, nel cuore della Barbagia di Ollolai, si trova una pietra che cela un affascinante enigma: Sa Perda Pintà, la pietra decorata.

Alta quasi 3 metri e con uno spessore di mezzo metro circa, la lastra granitica è costellata da una serie di decorazioni concentriche, lineari e a coppella.

Le sue origini risalgono al Neolitico recente, quando forse faceva da guardiana ad un’area atta al compimento di riti sacri.

Il significato delle misteriose incisioni è ancora sconosciuto, ma si ipotizza che siano legate a culti della fertilità, del ciclo vita e morte o alla Dea Madre.

Sa Perda Pintà è un simbolo affascinante e misterioso, che ci riporta alle origini della Sardegna.

Clicca sul link in bio per leggere l’articolo di @medinolasss 

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  • Esplorando il complesso di Seruci a #Gonnesa, un monumento straordinario che ci svela la grandezza della civiltà nuragica. Questo sito di sei ettari racchiude un nuraghe complesso, un villaggio di capanne e persino una tomba di Giganti.

Il mastio centrale, con un diametro di 60 metri, ci trasporta indietro nel tempo fino al Bronzo recente, con le sue tre celle sovrapposte. Le torri circostanti, alcune ancora in buono stato, celano segreti millenari. 

All’interno delle celle, puoi ammirare pavimenti forse rivestiti di sughero e toccare la pietra totemica di fondazione. Uscendo verso nord, troverai una vasca per abluzioni e uno spettacolare teatro gradonato. 

Questo luogo, risalente al Bronzo finale, è uno dei più grandi “quartieri” nuragici in Sardegna, con oltre cento capanne circolari. Il villaggio si sviluppa su pendici circostanti, ed è stato un centro di ritrovo e di scambio commerciale. 

Non lontano, una tomba di Giganti testimonia il servizio funerario della comunità. 

Dalla collina circostante, ammirerai il panorama e noterai altri insediamenti nuragici coevi, collegando così Seruci a una storia millenaria. 

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  • La Festa del Redentore, uno tra i più significativi e seguiti appuntamenti dell’estate di #Nuoro.

La ricorrenza viene celebrata, con cadenza annuale, per ricordare la collocazione, avvenuta nel 1901, della statua bronzea del Cristo Redentore sulla cima del Monte Ortobene e la conseguente benedizione di quest’ultimo.

Connubio perfetto tra cerimonia religiosa e manifestazione civile, essa rappresenta una delle festività maggiormente radicate nella Sardegna centrale e rappresenta, assieme alla Festa di Sant’Efisio a Cagliari e alla Cavalcata Sarda sassarese, uno dei più grandi raduni folkloristici dell’isola.

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  • 💛❤ Alghero, città di mare e di cultura, si racconta in due video promozionali realizzati dall’Amministrazione comunale con l’assessorato alla Cultura e Turismo, in collaborazione con la Fondazione Alghero e il Parco Regionale di Porto Conte.

I video sono accompagnati dalla canzone “Domo Mea” dei Tazenda, cantata in cinque lingue diverse.

Le immagini del primo video mostrano le bellezze naturali e architettoniche di Alghero, dal molo di sottoflutto alla spiaggia di Mugoni, dal nuraghe Palmavera al bastione Marco Polo, dall’Isola Foradada alla torre del Museo Antoine De Saint-Exupéry di Porto Conte.

Oltre ai Tazenda, alla realizzazione dei video hanno contribuito numerosi artisti e musicisti algheresi e sardi, tra cui Salvatore Maiore, Paolo Zuddas, Enzo Favata, Gavino Murgia, Denise Gueye, Claudia Crabuzza, Davide Casu e Claudette.

👆🏻 Clicca sul link in bio per leggere l’articolo completo
  • 💋 Immersa nella costa più selvaggia di Sant’Antioco, la fantastica insenatura di “Is Praneddas” è un autentico gioiello dell’Isola. 

Per arrivarci dovrai percorrere un sentiero breve e affascinante, che attraversa pini e macchia mediterranea per poi lasciare spazio alle rocce e alla scogliera e, infine, al profondo blu di un mare sconfinato. 

Resterai meravigliato dalle splendide forme scolpite dalla natura e dal tempo, dal maestoso Arco dei Baci: un monumento naturale di incredibile bellezza, romantico e dalle mille suggestioni, che si apre sul mare incantando i visitatori. 

A Is Praneddas potrai immergerti nella piccola piscina naturale che fa da cornice all’Arco dei Baci e nuotare nelle sue acque placide e poco profonde.

Ma con qualche bracciata in più, potrai superare idealmente le “Colonne D’Ercole” dell’arco roccioso che sovrasta la piscina per proseguire verso il blu intenso del mare aperto: un vero spettacolo per gli amanti della natura selvaggia, in grado di regalare emozioni indelebili.

📷 Grazie a @travelinthewildsardinia per lo scatto.

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  • Le donne chiudono i festeggiamenti per San Salvatore. A dieci giorni dalla prima processione che ha visto trecento donne di tutte le età accompagnare scalze, tra preghiere e canti, la piccola statua di Santu Srabadoeddu da Cabras al villaggio, questa mattina si è compiuto il percorso inverso e si sono conclusi i festeggiamenti in onore di San Salvatore, organizzati dal Comune di #Cabras, dal Comitato dei festeggiamenti di San Salvatore e con la collaborazione dell’Associazione Is Curridoris, dell’Associazione Santu Srabadoeddu e dell’Associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacolo.

Questa mattina, all’alba, il novenario di San Salvatore ha vissuto gli ultimi istanti di una festa attesa per tutto l’anno a Cabras. Le trecento fedeli si sono radunate attorno al piccolo santuario e da lì, dopo aver partecipato alla messa, si sono dirette verso il paese. 

Sono stati sette chilometri ricchi di passione e di sensazioni contrastanti. Gioia, commozione, fatica, dolore, orgoglio erano percepibili sui volti delle scalze di Cabras.
  • ⛵️ Sulle rive di uno dei mari più suggestivi del sud della #Sardegna, c
  • 🌑 La caletta vicino alla famosa piscina naturale di Cane Malu a #Bosa, una bellissima insenatura a forma di cuore… o è una testa di gatto?

Ci siete mai stati?

📷 Grazie a @dani____m per gli scatti.

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  • 🛥️ Buona serata da Castelsardo

📷 Grazie a @simone_ro80 per lo scatto.

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