La raggiungiamo al telefono in una breve pausa dagli impegni che rendono fitta l’agenda delle sue giornate. Tra salotti televisivi, studi di registrazione e aerei che partono verso serate da tutto esaurito, per Simonetta questo è un momento d’oro, non a caso accompagnato dalla meritatissima vittoria proprio di un disco d’oro per il singolo L’amore merita, realizzato a quattro voci con le colleghe Greta Manuzi, Verdiana Zangaro e Roberta Pompa. Dolcezza e decisione emergono dalle sue canzoni come dalle sue parole, alle quali vi lasciamo.
Ricordi il periodo in cui sognavi di cantare per professione?
Certo, sognavo di fare la cantante fin da bambina. Piccolissima, già cantavo nella mia stanza, nel mio mondo di allora, pur essendo timida e affrontando questa timidezza che comunque è stata, in parte, anche la mia forza. Ho continuato a sognare anche nell’età adolescenziale e, credendoci, è diventato il lavoro della mia vita e che io amo.
Amici è stato il tuo trampolino. Le persone a te vicine accolsero bene la tua idea di partecipare o andasti contro il loro parere?
Ho la fortuna di avere un famiglia che mi ha sempre sostenuto tantissimo e sono grata a mio padre e a mia mamma. Mio padre è sempre stato il mio primissimo manager: mi accompagnava a fare il piano bar, mi aiutava ad affrontare i momenti di dubbio (non perché non volessi fare la cantante ma perché, come ti ho detto prima, ero molto timida). Devo dire, però, che la sfida con Amici me la sono “imposta” da sola perché per due anni non andò a buon fine, e per qualche tempo abbandonai quella strada. Poi, anche per curiosità e avendo comunque acquisito una diversa consapevolezza, nel 2007 pensai di riprovare. Non appena arrivata a Cinecittà, l’entusiasmo di Maria De Filippi e degli autori mi fece capire che qualcosa di positivo stava funzionando. Andò bene ed è stata un’esperienza che non dimenticherò mai. Sono felice di averla fatta e la auguro a tanti giovani.
C’è un aneddoto di quel periodo che ricordi con particolare piacere?
Sicuramente la mia uscita da Amici. Ti sembrerà strano, eppure la ricordo con grande piacere perché per me è stato un momento bellissimo, un’emozione infinita. Cantai una canzone per me molto significativa: Occhi, di Zucchero, e feci un gesto importante proprio mentre cantavo, quasi inconsciamente. Portai la mano sul cuore di una persona proprio come se l’istinto mi avesse guidato verso il perdono. Essendo divisi in due squadre, anche quelli che all’interno della scuola avevano legato più di altri dovevano nominarsi e magari uscire. Alcuni di noi non la prendevano benissimo, soprattutto quando era un amico a nominarti o a volere la tua eliminazione. Così, in quel momento, l’istinto per la musica mi ha guidato a questo bel gesto che non dimenticherò mai. È stata un’uscita molto bella che mi rende orgogliosa di aver concluso quel percorso.
Negli anni hai affrontato temi di grande importanza sociale con le tue canzoni: ce n’è uno che non hai ancora cantato ma che vorresti?
Ho affrontato davvero tanti temi sociali, dalla violenza sulle donne al perdono, all’omofobia con L’amore merita che è anche stato disco d’oro e mi ha dato grandi soddisfazioni. Devo dire che per me è importante inserire il sociale all’interno delle canzoni utilizzando sempre parole semplici, mai complicate o difficili per chi ascolta. Devono essere parole che toccano il cuore, come è capitato soprattutto con L’amore merita. Credo che la musica, essendo un grande mezzo di comunicazione, possa aiutare tante persone le quali, magari, attraverso una canzone trovano un appiglio di salvezza. Le tematiche che tratto sono tante e quindi chi lo sa su cosa potrò cantare ancora. Devo dire che, ultimamente, ho pensato anche al bullismo perché è un argomento che si sta ripresentando un po’ troppo spesso, soprattutto nelle cronache degli ultimi tempi e alle volte mi fa star male. Credo che i ragazzi di oggi dovrebbero avere come esempio solo l’amore, dovrebbero condividere l’amore e non vivere discriminando o maltrattando i loro compagni. Sento spesso di casi che mi feriscono e quindi ecco, questa è una tematica. Chi lo sa, magari un domani la svilupperò.
Parliamo de L’amore merita, il tuo ultimo grande successo.
L’amore merita si è appena aggiudicato il disco d’oro. Credo che l’unione abbia fatto davvero la forza per questo progetto di gruppo che ho portato avanti con Greta, Verdiana e Roberta. La canzone l’ho scritta insieme a Luca Sala e Marco Rettani. Si tratta di un brano per me molto importante contro l’omofobia. Un brano che racconta la libertà di potersi amare senza nessun pregiudizio e che si ricollega un po’ a quel discorso sul bullismo: ecco, non bisogna essere discriminati per nessun motivo. In questo caso ho voluto coinvolgere tre grandi artiste come appunto Roberta, Greta e Verdiana con le quali ho condiviso il progetto e devo dire che è andato molto bene, abbiamo da poco festeggiato insieme il disco d’oro ed è stato bellissimo. Queste sono le cose che nella vita ti fanno venire voglia di continuare a crederci sempre. E così è stato anche per L’origine, il recentissimo singolo che abbiamo cantato sempre a quattro e che è dedicato alla fragilità e insieme alla grande forza che hanno le donne.
Qualche consiglio per un giovane che volesse seguire il tuo percorso?
Essendo io uno spirito libero e ribelle, una cosa che consiglio in assoluto ai giovani è di essere sempre se stessi. In qualsiasi contesto. E se nella vita incontreranno qualcuno che cercherà di cambiare il loro essere o i loro valori dovranno imporsi per rimanere quello che sono, anche a costo di ritardare il percorso magari sul lavoro. Essere se stessi e continuare a fare quello che si ama è fondamentale, come l’essere consapevoli che non è un mondo semplice, di quelli dove ti viene dato subito lo slancio. Alle volte capita anche questo però non è sempre così. E forse è anche più costruttivo non avere tutto e subito, perché la fatica insegna a sudare quello che si sta guadagnando e che si otterrà. Lo si gusterà con più orgoglio.
Un sogno che speri di realizzare?
Un mio sogno grandissimo è quello di continuare a vivere di musica come già faccio e, perché no, calcare il palco dell’Ariston. Ci provo da anni (ride, ndr). E poi, sicuramente, avere una famiglia. Mi piacerebbe coronare il sogno di diventare mamma perché credo che sia una cosa bellissima e, da donna, lo dico davvero con estrema gioia. Mia mamma è la donna più importante della mia vita e mi piacerebbe poter essere anch’io, per i miei figli, quello che è mia mamma per me.