La scorsa settimana si è conclusa a Cagliari la rassegna cinematografica “Sandro Petraglia. Scrittore per il cinema”, organizzata dall’associazione culturale L’Alambicco. Culmine della retrospettiva, il conferimento del Premio alla carriera, in occasione del quale Petraglia ha ripercorso alcune tappe del suo percorso professionale, alternando agli aneddoti sulle collaborazioni con i più importanti registi del cinema italiano contemporaneo, gli approfondimenti sul mestiere di sceneggiatore.
Particolarmente stimolante, in questo senso, è stato il seminario di sceneggiatura che si è svolto la mattina del 7 dicembre all’Hotel Regina Margherita: i partecipanti hanno infatti potuto dialogare con Petraglia, che ha generosamente risposto a domande tecniche di giovani studenti e aspiranti sceneggiatori e registi, così come alle semplici, ma mai banali, curiosità degli appassionati di cinema.
Tra i titoli proiettati in rassegna, “La meglio gioventù” ha suscitato diversi quesiti, riguardanti in particolare l’approccio a una materia narrativa tanto vasta: la miniserie copre infatti un arco di poco meno di 40 anni – dal 1966 al 2003 – e tocca alcuni eventi cruciali della storia italiana, approfondendone le ripercussioni socioculturali. Petraglia ha sottolineato come gli spunti narrativi principali siano scaturiti, oltre che dalla doverosa fase di documentazione – necessaria a chi si approcci alla scrittura in modo professionale -, dalle esperienze personali e dai ricordi risalenti al periodo in cui si svolge la miniserie; per chi affronti la sfida del “raccontare storie”, è dunque essenziale accumulare esperienze di vita e imparare a incanalarle in ciò che scrive, facendone la scintilla che inneschi la narrazione.
Numerose domande del pubblico si sono poi concentrate sulla collaborazione con il regista Francesco Rosi, concretizzatasi per il film “La tregua”, tratto dall’omonimo romanzo di Primo Levi. La pellicola, uscita nel 1997, rappresenta di fatto l’ultima regia di Rosi, che teneva particolarmente a realizzare questo adattamento e aveva idee molto precise sia in merito all’interpretazione dell’attore protagonista, John Turturro, sia sull’inserimento di alcune scene d’effetto, non presenti né nella sceneggiatura di Sandro Petraglia e Stefano Rulli, né nel libro. È il caso, per esempio, di uno dei passaggi finali del film, quando alla stazione di Monaco un soldato tedesco si inchina alla vista dei sopravvissuti ebrei, come a chiedere perdono: del resto, il peso e la firma di un regista come Rosi si esplicita anche attraverso delle nette scelte di stile, per quanto non condivise dai collaboratori.
Tra i tanti registi con cui Petraglia ha collaborato c’è anche Nanni Moretti, per cui nel 1984 ha firmato la prima sceneggiatura, “Bianca”, film che è diventato un vero e proprio cult; a questo successo, è seguita la collaborazione per “La messa è finita” nel 1985, che però è stata l’ultima tra Petraglia e Moretti. “Semplicemente, non è più capitato di lavorare insieme”, così ha risposto lo sceneggiatore a chi tra il pubblico gli ha chiesto se avesse avuto dei problemi con il regista, “Siamo in ottimi rapporti. Certo, lui lavora in modo molto libero, talvolta senza copione o con un copione appena abbozzato, che può anche cambiare in corsa”.
Ben nove, invece, i film realizzati con Daniele Luchetti, che era solito inviare agli sceneggiatori una gran quantità di materiale scritto, idee e suggerimenti, tra cui effettuare una scrematura per arrivare a un copione definito; ancora, il racconto dello sceneggiatore si è snodato tra i sopralluoghi avventurosi per i film di Carlo Mazzacurati e la scelta fortunata dell’esordiente Enrico Lo Verso da parte di Gianni Amelio per “Il ladro di bambini”: in definitiva, l’incontro con Sandro Petraglia è stato ricco di suggestioni, capaci di far innamorare ancora una volta del cinema tutti gli appassionati della Settima Arte presenti.
A partire dal 13 gennaio un nuovo lavoro scritto da Sandro Petraglia con Greg Latter sarà in onda su Rai Uno: “Il conte di Montecristo”, serie in 8 episodi con la regia di Bille August e Sam Claflin nel ruolo di Edmond Dantès.