Alghero tra le prime in Sardegna adotta il registro della “bigenitorialità”. In continuo aumento il numero dei Comuni italiani che adottano questo strumento di civiltà, che prevede il doppio domicilio per i figli dei genitori separati o divorziati. È un registro di rilevanza amministrativa e che non contrasterà con l’ordinamento giuridico. Si tratta di iscrivere la domiciliazione presso entrambe le abitazioni, così tutte le comunicazioni ufficiali del Comune (e poi degli altri enti come le scuole, ecc) giungeranno a entrambi i genitori.
“L’obbiettivo – spiega Christian Mulas, primo firmatario della mozione in Consiglio comunale – è quello di migliorare la comunicazione e ridurre i conflitti. Una misura a favore nettamente a favore del minore, che comporta una continuazione del rapporto, che in alcuni casi non risulta a tutti gli effetti “compiuto”, anche nell’affido condiviso”.
Considerato che in Italia i figli minori di genitori separati sono oltre un milione, pertanto risulta una priorità sociale il rispetto della legge 54/2006, la cui applicazione viene tuttavia spesso disattesa con la nomina di un genitore collocatario – quasi sempre la madre – che priva le donne del diritto alle pari opportunità nel lavoro e nella vita privata e al tempo stesso nega ai figli il diritto alla bigenitorialità affermato dalla legge. La creazione e l’aggiornamento del registro, disciplinato da apposito regolamento comunale, rappresenta un segnale di attenzione nonché di civiltà nei confronti delle persone e delle famiglie che si trovano in condizioni di disagio, ma soprattutto dei minori che troppo spesso subiscono passivamente il malessere e le sofferenze che derivano dalle separazioni, consentendo di attenuare i risentimenti e abbassare la conflittualità, eliminando squilibri legati all’essere o no il soggetto presso il quale è stabilita la residenza anagrafica. La mozione è stata approvata ieri dal Consiglio comunale con 13 voti favorevoli, 2 voti contrari (Di Nolfo e O. Piras) e 2 astenuti (Porcu, Ferrara).