Sold out per l’ultima serata della fortunata rassegna “Suoni e Coscienza” ideata e curata nella direzione artistica del Maestro Mauro Uselli nella splendida location del Chiostro di San Francesco ad Alghero. Un perfetto connubio di musica classica, indiana e musica classica occidentale che si sono fuse per dare vita a tematiche sonore accattivanti e coinvolgenti. Una musica dal nuovo approccio sonoro che ha saputo travolgere le aspettative e che ha premiato la scelta artistica di Uselli, confermando il tutto esaurito nelle serate in programma.
Nell’ultimo concerto si sono esibiti ospiti musicisti di grande talento, del calibro di Nunzio Citro la stella della scuola clarinettistica italiana, che ancora una volta ha incantato il pubblico per la sua profonda conoscenza tecnica e espressiva dello strumento. Insieme a lui la bravissima violista Lucia Serra la quale ha presentato anche brani in chiave meditativa di grande fascino e stile, il pianista Alessandro Tanca un’esplosione di colori e armonia musicale in continuo crescendo. Il trio, che di norma non suona insieme, ha saputo creare un’atmosfera quasi surreale che ha conquistato il pubblico, coinvolto in un percorso intimo e al tempo stesso meditativo.
“Suoni e Coscienza” è stata una vera e originale rivelazione nel campo concertistico. Mauro Uselli nella presentazione ha ribadito l’importanza della conoscenza di altre culture e popoli e geometrie musicali diverse dalle nostre, sistemi che possono attivare il benessere psicofisico e gustare appieno le vibrazioni sonore che nuovi linguaggi offrono. Da non sottovalutare l’importanza della crescita estetico musicale del pubblico che diviene significativo e motivante nel costrutto del musicista che può offrire spettacoli particolari senza limitarsi a musiche e sonorità ordinarie.
Il primo concerto è stato proposto da Remo Scano, uno degli esponenti maggiori italiani dello strumento sitar. Concerto molto seguito con esecuzioni di vari raga della più pura tradizione indiana.
Il secondo ha visto il duo Mauro Uselli al bansuri e Marco Colledanchise alle percussioni Cajon. I due musicisti hanno messo in scena uno spettacolo molto particolare dove i raga indiani aprivano le musiche di J.S.Bach. Un connubio di geometrie sacre e mirabolanti con improvvisazioni tra classici di Bach e filosofie stilistiche orientali. I ritmi ostinati e i fraseggi tesi alla riflessione hanno fatto sì che il pubblico ascoltasse in totale meditazione e occhi chiusi.
La rassegna, visto l’interesse e il successo ottenuto, ritorna sicuramente il prossimo anno rinnovata, sia nelle proposte artistiche che negli appuntamenti.