Tutto il mondo si è appassionato alla sua storia, tantissimi sono i quotidiani che ne hanno parlato, da quelli danesi a quelli egiziani, passando per il Guardian che lo ha soprannominato il Robinson Crusoe italiano. Mauro Morandi per 32 anni è stato il guardiano dell’Isola di Budelli, scegliendo di vivere in solitudine, prendendosi cura della spiaggia, delle piante e degli animali selvatici di questo paradiso terrestre. Ma ora stufo delle battaglie e degli avvisi di sfratto ha deciso di lasciare l’isola rinomata per la sua “spiaggia rosa”.
Una vita piena di difficoltà e scomodità, che però forse Morandi avrebbe continuato a fare per sempre, se non fosse per le lotte che da anni lo vedono coinvolto contro il Parco nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, che “proprietaria” di Budelli dal 2016, prova ad allontanare il guardiano dall’isola col pretesto della protezione della biodiversità e la bonifica delle vecchie costruzioni presenti.
A 82 anni e con un post dalla sua pagina Facebook, Mauro ha annunciato amareggiato la sua decisione: «È una ventina di anni che lotto contro chi mi vuole mandare via, anche se sostenuto, psicologicamente e non solo da Budelli e da tutti voi, ora però mi sono veramente rotto le palle e me ne andrò̀ sperando che in futuro Budelli sia salvaguardata come ho fatto io da ben 32 anni.» Una scelta sofferta che appare come la resa di un vecchio guerriero di fronte ad un insormontabile fatica. E delusi lo sono anche i suoi seguaci sui social e le più di ventimila persone che un anno fa, con una raccolta di firme lo fecero sfuggire allo sfratto. Non sono bastate le firme e non è bastato l’affetto per chi in maniera caparbia e stoica per anni ha resistito alle angherie degli amministratori, per chi ogni giorno si è preso cura dell’isola di Budelli pulendola dalla plastica trasportata dal mare e dalle sigarette lasciate dai turisti. Una consolazione però c’è, l’amore, che forse ha influito sulla scelta: «Mi sono innamorato di C. e ho trascorso gli ultimi anni parlandole al telefono. Forse dopo quest’ultimo duro colpo cominceremo la nostra vita insieme».
Morandi, insegnante di educazione fisica modenese, approdò sull’isola nel 1989 su un catamarano comprato con alcuni amici, destinato a raggiungere la Polinesia. A Budelli Mauro scoprì per caso che l’allora guardiano stava per lasciare il posto, e decise così di abbandonare gli amici e ogni altro progetto e di restare, preferendo la natura alla vita sociale: «Odiavo l’umanità, anzi: la odio tuttora». Andò ad abitare in un vecchio rifugio costruito durante la Seconda guerra mondiale e iniziò a occuparsi dell’isola per tenerla in ordine, controllare che non scoppiassero incendi e accertarsi che non ci fossero intrusi.
Le sue giornate consistevano in un po’ di esercizio fisico al mattino e lunghe passeggiate per prendersi cura dell’isola, alle quali si sono aggiunte le meravigliose fotografie da condividere sui profili social con cui ha raggiunto migliaia di persone. Alcuni amici provvedevano a portargli la spesa e altri beni essenziali ogni 15 giorni. Lo stretto necessario per vivere anima e corpo in comunione con la natura.
A breve sull’isola cominceranno le ristrutturazioni del caseggiato del guardiano, che secondo l’ente del Parco presenta anche degli abusi edilizi; lavori necessari, finanziati dal Ministero dell’Ambiente nell’ambito dell’efficientamento energetico. Mauro, nel frattempo, si sposterà sull’isola de La Maddalena, pur sempre vicino al mare ma in un appartamento. Nonostante questo, non perde la speranza di poter tornare: «Ultimati i lavori di ristrutturazione, sono disposto a tornare a Budelli a fare il guardiano giorno e notte per puro volontariato. Lo faccio senza chiedere un euro, non voglio essere assunto, non voglio uno stipendio. Nulla.»
Mauro rappresentava molto più di un guardiano per l’isola, era l’ideale romantico di una vita in difesa della natura, l’estasi per la solitudine, la bellezza e l’esaltazione della lentezza contro la frenesia della mondanità, l’arte di trovare il tutto dove apparentemente non c’è niente. E la sua storia rimarrà legata indissolubilmente a quella di Budelli.
Per provare ad entrare nella testa di Mauro Morandi ed estrapolare i suoi ideali possiamo guardare tra le righe del poeta inglese George Gordon Byron: «C’è una gioia nei boschi inesplorati, C’è un’estasi sulla spiaggia solitaria, C’è vita dove nessuno arriva vicino al mare profondo, e c’è musica nel suo boato. Io non amo l’uomo di meno, ma la Natura di più.»