Tra le spiagge-gioiello della Sardegna, ammirate dagli stessi sardi e dai turisti per l’acqua cristallina e una sabbia finissima e bianca, una viene considerata un unicum al mondo per un motivo completamente diverso e particolare: la presenza di una grande colonia felina che vi dimora tutto l’anno, tra le più longeve e conosciute d’Italia.
Se i più potrebbero rimanere increduli, dal momento che è risaputo che i gatti hanno solitamente una paura smisurata dell’acqua, tutto questo rappresenta la realtà, rara ma quotidiana, della spiaggia di Su Pallosu.
Ci troviamo nel comune di San Vero Milis, in provincia di Oristano, centro agricolo di circa 2500 abitanti dalle innumerevoli attrazioni culturali, artigianali, enogastronomiche, archeologiche e naturalistiche, con spiagge e calette incantevoli. Questo territorio include anche una graziosa borgata marina, la più piccola d’Italia, Su Pallosu appunto. Luogo da sempre apprezzato per la pesca del tonno, delle aragoste e per la ricerca del corallo, questa spiaggia, pubblica e aperta a tutti, con un mare poco profondo e l’acqua di color verde cangiante, si trova nascosta in una piccola insenatura e protetta alle sue spalle da un’alta barriera di terra.
A memoria d’uomo i gatti hanno sempre vissuto, in piena libertà, su questo litorale costiero, giocando anche tra la spiaggia e le rocce fino ad arrivare a sfiorare l’acqua del mare con le zampe o con il muso. La loro esistenza è documentata sin da subito dopo la Seconda Guerra Mondiale ma, con ogni probabilità, il loro arrivo risale addirittura ad un secolo fa. Si presume, infatti, che siano stati portati durante il Ventennio fascista dai pescatori della Tonnara per controllare la popolazione dei topi che minacciava le baracche, i casotti e le capanne di falasco abitate dai pescatori e dai villeggianti di allora, e dopo cento anni vivono ancora lì, mentre i residenti ormai sono pochissimi.
Negli anni Sessanta, Gianni Atzori, un maestro elementare oristanese, acquistò dal comune il terreno in prossimità del mare per realizzare il suo laboratorio artistico per la lavorazione del corallo, rimasto attivo fino al 2002, anno della scomparsa dell’insegnante. Quel laboratorio ora è diventata la casa in cui vivono il figlio, il giornalista Andrea Atzori, e Irina Albu, i due gattari di Su Pallosu, mentre nel giardino privato dell’abitazione sorge quella che viene definita l’Oasi Felina privata di Su Pallosu, dove vivono, secondo l’ultimo censimento effettuato il 31 marzo 2022, 32 gatti.
Nel 2011 è nata anche l’Associazione Culturale “Amici di Su Pallosu”, di cui Andrea Atzori è il presidente. Si tratta di un’associazione senza scopo di lucro, che non riceve alcun contributo da parte di enti o istituzioni pubbliche e che gestisce 24 ore su 24 i felini, reggendosi per le spese mediche e alimentari esclusivamente sul volontariato e sui privati. Tutti i gatti hanno un nome, una scheda, sono sterilizzati, mangiano due volte al giorno e le cure mediche sono affidate alla Clinica Veterinaria Duemari di Oristano. Nel 2015 sono stati tutti microchippati per difendere la loro presenza storica in quell’area, di conseguenza da quel momento sono diventati di proprietà dell’Associazione e dunque non trasferibili e non catturabili.
È molto importante precisare che a differenza di un gattile, che è un rifugio artificiale che raccoglie e cura animali in difficoltà provenienti dai luoghi più diversi, Su Pallosu è una colonia felina di fatto, dunque non riconosciuta, composta da gatti stanziali, nati e cresciuti sempre lì; perciò, l’Associazione non prende altri gatti per nessun motivo e denuncia chi li abbandona.
Grazie alla loro storia secolare, i gatti di Su Pallosu oggi sono conosciuti in tutto il mondo, sia per il loro elevato benessere animale, vivendo in una condizione di pace e serenità, e sia perché costituiscono la prima attrazione turistica del comune di San Vero Milis e la nona dell’intera provincia, tanto da essere riusciti ad ottenere, per quattro anni consecutivi, a partire dal 2016, la “certificazione di eccellenza turistica internazionale” dal portale di viaggi TripAdvisor grazie alle numerose, costanti e ottime recensioni dei suoi visitatori.
Pur nascendo con lo scopo di prendersi cura di questi “gatti di mare”, l’Oasi effettua da oltre dieci anni, il sabato e la domenica, visite guidate e gratuite di 30 minuti, a numero chiuso (massimo 5 partecipanti con esclusione dei bambini al di sotto dei 6 anni) e solo su appuntamento.
La visita consiste in un percorso culturale e storico dedicato ai gatti, ma non solo. Durante il tour felino, infatti, oltre ad osservare, fotografare, filmare e coccolare i gatti all’interno del giardino, gli interessati possono chiedere di vedere anche la mostra permanente su pesca, arte e natura, con oggetti, foto e video che illustrano la storia unica del luogo, e di recarsi nel sito archeologico-nuragico situato sulla spiaggia. Si tratta di uno dei rarissimi siti archeologici che si trovano sotto la sabbia, più volte oggetto di scavi da parte della Soprintendenza, durante i quali è stato rinvenuto un incredibile deposito ceramico costiero con centinaia di frammenti di vasi risalenti ad oltre 3000 anni fa.
Su Pallosu rappresenta, dunque, una realtà magica in cui si intrecciano natura, storia e arte e dove dei gatti davvero speciali sono i protagonisti assoluti. Un’altra perla rara della Sardegna che va preservata e valorizzata.
Per avere informazioni dettagliate su visite guidate e prenotazioni consultare il sito web dell’associazione.