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Non solo Ichnusa. Il boom dei birrifici artigianali in Sardegna

di Manuel Di Cristo
2 Ottobre 2016
in Food, Sardegna
🕓 6 MINUTI DI LETTURA
69 2
birra
28
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Con oltre 60 litri annui pro capite, i sardi sono i maggiori consumatori di birra in Italia: la media nazionale si attesta attorno ai 30 litri pro capite, ovvero esattamente la metà dei consumi dell’Isola. Si tratta di un dato considerevole se parametrato al contesto nazionale ma del tutto normale se lo si rapporta alle abitudini europee, dove la media si aggira attorno agli 80 litri pro capite, con picchi di oltre 100 litri in nazioni come la Repubblica Ceca. Secondo l’indagine condotta da Assobirra, le ragioni di questa tendenza più europea che italiana della Sardegna, trovano una loro spiegazione in 2 fattori predominanti: da un lato la durata della bella stagione, in cui si registra (notoriamente) un incremento del consumo di birra rispetto ai mesi precedenti; dall’altro la diffusione crescente dell’abitudine di consumare la birra anche in ambiti differenti rispetto a quelli usuali, come ad esempio durante i pasti.

In un simile contesto, l’Ichnusa rappresenta un fenomeno all’interno del fenomeno: tra gli oltre 60 litri di birra bevuti mediamente da ciascun sardo, una parte considerevole è da attribuire con tutta probabilità a questo marchio; nessun’altra birra, in Sardegna, conosce un successo maggiore dell’Ichnusa. Per i suoi amanti ciò che la rende più appetibile delle concorrenti sarebbero gusto e qualità, rimaste immutate (a loro parere) anche dopo il passaggio di proprietà del marchio all’Heineken; per i detrattori, invece, sarebbero il nome e l’etichetta che – richiamando il senso di appartenenza dei sardi alla loro Terra – giustificherebbero la celebrità della Birra di Assemini.

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Comunque la si pensi, da qualche anno a questa parte, parlare di birra in Sardegna non significa più soltanto stappare un’Ichnusa, sebbene il primato di quest’ultima rimanga incontrastato. Cresce infatti il mercato delle birre artigianali che oggi conta, nell’Isola, più di 30 produttori; si tratta di piccoli birrifici che dall’ambito locale stanno riuscendo a farsi largo e a conquistare appassionati e critici del settore a forza di premi e riconoscimenti importanti.

Quasi la metà dei produttori si trovano nel SUD dell’Isola: 4 mori (Guspini), Barley (Maracalagonis), Beermania Brew (Selargius), Birrificio di Cagliari (Cagliari), Brew Bay Beer (Quartu Sant’Elena), Chemu (Cagliari), Dan (Carbonia), Gattarancio (Cagliari), Janas (Fluminimaggiore), Le Springo (Quartu Sant’Elena), Mediterraneo (Carbonia), Mezzavia (Selargius), Rubiu (Sant’Antioco), Scialandrone (Quartu Sant’Elena) e Terrantiga (San Sperate). Questi ultimi due, unitamente a Brew Bay Beer, sono Beer Firm (ovvero produttori che non possiedono un impianto di produzione proprio) mentre Birrificio di Cagliari, Rubiu e Gattarancio più che semplici birrifici, sono Brew Pub (oltre al birrificio si servono di un locale di mescita annessa).

Barley
Mezzavia
Terrantiga

La qualità dei produttori del cagliaritano è testimoniata dal Beer Attraction 2015, la più importante kermesse nazionale in fatto di birre artigianali: alla birra Darqside del Brew Bay Beer è stato assegnato il terzo gradino del podio nella categoria “Scure, alta fermentazione, luppolate, d’ispirazione angloamericana”; Nautilus, del Birrificio Mezzavia, ha vinto il primo premio nella categoria “Scure, alta e bassa fermentazione, alto grado alcolico di ispirazione angloamericana” mentre Istadi, del Birrificio Terrantiga, è stata giudicata tra le migliori d’Italia nella categoria “Spezie e cereali, alta e bassa fermentazione”. Un appunto sul Birrificio Barley, di Maracalagonis: sono 12 le birre prodotte in questo stabilimento, un primato nel contesto regionale; tra di esse alcune birre speciali, come la BB10 (aromatizzata alla sapa di Cannonau) o la BB BOOM (aromatizzata alla sapa di Vermentino).

Tra il Nuorese e l’Ogliastra la presenza di birrifici artigianali di qualità è considerevole: 1516 (Dorgali), Ilienses (Lanusei), Lara (Tertenia), Marduk Brewery (Irgoli), Nora (Oliena), Trulla (Nuoro) e Zemyna (Nuoro). Il Birrificio Lara nasce nel 1999 per la curiosità e la passione di Francesca Lara (una delle poche birraie d’Italia) la quale ha poi contagiato e coinvolto il marito Gianni Piroddi; le loro differenti personalità si riverberano nelle birre prodotte: la creatività di Piroddi si palesa nelle birre classiche dello stabilimento (Del Senatore, W16, Rulja e Tzar) mentre l’impronta della moglie Francesca si è tradotto in 4 birre di frumento, le 4 sorelle (Sennora, Affumiada, Moretta, Piculina). Il nome Moretta è stato al centro di una disputa con la Heineken per via della sua somiglianza con il marchio Moretti, detenuto dalla società olandese; il fatto, che ha catturato l’attenzione dei media, si è concluso con un chiarimento tra le parti e la fine del contenzioso.

Nell’Oristanese si contano almeno 4 birrifici molto apprezzati: Birrificio Artigianale Mogorese (Mogoro), Buffa (Zeddiani), Horo (Sedilo) e La volpe e il luppolo (Simaxis).

Rubiu
Lara
P3Brewing

Stessa quantità, all’incirca, nel Logudoro, dove si trovano Sambrinus (Muros), Dolmen (Uri), Anglona (Chiaramonti), Seddaiu (Thiesi) e P3Brewing (Sassari). Grande soddisfazione, per quest’ultimo marchio, è giunta dalla guida Birre d’Italia 2017 che ha attribuito al birrificio turritano ben 3 riconoscimenti: 2 di questi sono rivolti specificamente a 2 birre prodotte dallo stabilimento (la Riff e la 100 nodi) mentre il terzo riguarda la birra in fusto ed è stato assegnato al birrificio per la costanza e la qualità in fusto di tutta la produzione.

La presenza di birrifici artigianali di qualità ha da un lato alimentato ulteriormente il mercato della birra nell’Isola, attraverso nuovi pub e birrerie, e dall’altro ha arricchito le città sarde di eventi che promuovono tali prodotti. Uno degli appuntamenti più gettonati, in questa direzione, è Isolabirra che quest’anno si è tenuto a Quartu Sant’Elena nel mese di Giugno ed ha visto la partecipazione di 11 birrifici regionali e nazionali, oltre al noto birrificio belga Cazeau. Un’altra celebre vetrina per i birrifici isolani è Birralguer, la cui ultima edizione si è tenuta al Forte della Maddalena di Alghero nel mese di Luglio, senza dimenticare Birras (a Guspini), A Olbia… c’è fermento e tanti altri eventi che di anno in anno si aggiungono a quelli già presenti.

Insomma, i numeri e la qualità dei birrifici artigianali mostrano segnali molto positivi. Per questo motivo, e per non rendere vani gli sforzi che i tanti produttori hanno fatto questi anni, in Consiglio Regionale è stata avanzata la proposta di legge 350/2016, “Norme in materia di birra artigianale in Sardegna”. Nello specifico, la proposta di legge istituisce la figura del mastro birraio e regola i rapporti tra i birrifici artigianali sardi e la Regione; sono inoltre previsti l’istituzione di un marchio di qualità e tutela, lo stanziamento di 400.000 euro per il 2016 per l’acquisto di attrezzature, di 50 mila euro per le campagne di informazione e un identico importo per la formazione del personale. La prospettiva è quella di incrementare la percentuale di birra venduta nella Penisola e all’estero (attualmente il 25% e il 15%), conquistando nuovi mercati e promuovendo il nome della birra sarda laddove questa risulti ancora poco conosciuta.

Tags: birrabirre artigianalibirrificiSardegna
Manuel Di Cristo

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  • 📍 Il Lago Mulargia è incastonato tra i monti Su Rei e Moretta, nella porzione di Sardegna dove si incontrano i territori storici di Gerrei, Trexenta e Sarcidano. 

Nato tra il 1951 e il 1958, nei territori di Orroli, Goni, Nurri e Siurgus Donigala, per alimentare gli acquedotti di trenta Comuni della provincia di Cagliari, il grande bacino contiene 320 milioni di metri cubi d’acqua che, con la sua caratteristica venatura azzurra crea una placida oasi di pace.

All’interno dell’ecosistema lacustre si può entrare in contatto con varie specie faunistiche: volatili come airone, anatra, germano reale, martin pescatore sono protagonisti insieme a tartarughe e pesci d’acqua dolce, come pesci persico, cavedani, carpe e trote iridee che attirano tanti appassionati di pesca sportiva. 

📷 Grazie a @valentyna_1992  per lo scatto.

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  • 🌊 Immaginate di camminare tra una fitta vegetazione mediterranea, accarezzati dalla brezza marina e con il mare verde smeraldo di fronte a voi. Benvenuti a Cala Dragunara, una delle gemme nascoste dell
  • 🌀 Sardegna, terra di misteri e tradizioni.

A Mamoiada, nel cuore della Barbagia di Ollolai, si trova una pietra che cela un affascinante enigma: Sa Perda Pintà, la pietra decorata.

Alta quasi 3 metri e con uno spessore di mezzo metro circa, la lastra granitica è costellata da una serie di decorazioni concentriche, lineari e a coppella.

Le sue origini risalgono al Neolitico recente, quando forse faceva da guardiana ad un’area atta al compimento di riti sacri.

Il significato delle misteriose incisioni è ancora sconosciuto, ma si ipotizza che siano legate a culti della fertilità, del ciclo vita e morte o alla Dea Madre.

Sa Perda Pintà è un simbolo affascinante e misterioso, che ci riporta alle origini della Sardegna.

Clicca sul link in bio per leggere l’articolo di @medinolasss 

📷 Complimenti a @peraloss per questo Reel.

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  • Esplorando il complesso di Seruci a #Gonnesa, un monumento straordinario che ci svela la grandezza della civiltà nuragica. Questo sito di sei ettari racchiude un nuraghe complesso, un villaggio di capanne e persino una tomba di Giganti.

Il mastio centrale, con un diametro di 60 metri, ci trasporta indietro nel tempo fino al Bronzo recente, con le sue tre celle sovrapposte. Le torri circostanti, alcune ancora in buono stato, celano segreti millenari. 

All’interno delle celle, puoi ammirare pavimenti forse rivestiti di sughero e toccare la pietra totemica di fondazione. Uscendo verso nord, troverai una vasca per abluzioni e uno spettacolare teatro gradonato. 

Questo luogo, risalente al Bronzo finale, è uno dei più grandi “quartieri” nuragici in Sardegna, con oltre cento capanne circolari. Il villaggio si sviluppa su pendici circostanti, ed è stato un centro di ritrovo e di scambio commerciale. 

Non lontano, una tomba di Giganti testimonia il servizio funerario della comunità. 

Dalla collina circostante, ammirerai il panorama e noterai altri insediamenti nuragici coevi, collegando così Seruci a una storia millenaria. 

📷 Complimenti a @travelinthewildsardinia per questo Reel.

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  • La Festa del Redentore, uno tra i più significativi e seguiti appuntamenti dell’estate di #Nuoro.

La ricorrenza viene celebrata, con cadenza annuale, per ricordare la collocazione, avvenuta nel 1901, della statua bronzea del Cristo Redentore sulla cima del Monte Ortobene e la conseguente benedizione di quest’ultimo.

Connubio perfetto tra cerimonia religiosa e manifestazione civile, essa rappresenta una delle festività maggiormente radicate nella Sardegna centrale e rappresenta, assieme alla Festa di Sant’Efisio a Cagliari e alla Cavalcata Sarda sassarese, uno dei più grandi raduni folkloristici dell’isola.

📷 Complimenti a @naty_curreli per questo Reel.

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  • 💛❤ Alghero, città di mare e di cultura, si racconta in due video promozionali realizzati dall’Amministrazione comunale con l’assessorato alla Cultura e Turismo, in collaborazione con la Fondazione Alghero e il Parco Regionale di Porto Conte.

I video sono accompagnati dalla canzone “Domo Mea” dei Tazenda, cantata in cinque lingue diverse.

Le immagini del primo video mostrano le bellezze naturali e architettoniche di Alghero, dal molo di sottoflutto alla spiaggia di Mugoni, dal nuraghe Palmavera al bastione Marco Polo, dall’Isola Foradada alla torre del Museo Antoine De Saint-Exupéry di Porto Conte.

Oltre ai Tazenda, alla realizzazione dei video hanno contribuito numerosi artisti e musicisti algheresi e sardi, tra cui Salvatore Maiore, Paolo Zuddas, Enzo Favata, Gavino Murgia, Denise Gueye, Claudia Crabuzza, Davide Casu e Claudette.

👆🏻 Clicca sul link in bio per leggere l’articolo completo
  • 💋 Immersa nella costa più selvaggia di Sant’Antioco, la fantastica insenatura di “Is Praneddas” è un autentico gioiello dell’Isola. 

Per arrivarci dovrai percorrere un sentiero breve e affascinante, che attraversa pini e macchia mediterranea per poi lasciare spazio alle rocce e alla scogliera e, infine, al profondo blu di un mare sconfinato. 

Resterai meravigliato dalle splendide forme scolpite dalla natura e dal tempo, dal maestoso Arco dei Baci: un monumento naturale di incredibile bellezza, romantico e dalle mille suggestioni, che si apre sul mare incantando i visitatori. 

A Is Praneddas potrai immergerti nella piccola piscina naturale che fa da cornice all’Arco dei Baci e nuotare nelle sue acque placide e poco profonde.

Ma con qualche bracciata in più, potrai superare idealmente le “Colonne D’Ercole” dell’arco roccioso che sovrasta la piscina per proseguire verso il blu intenso del mare aperto: un vero spettacolo per gli amanti della natura selvaggia, in grado di regalare emozioni indelebili.

📷 Grazie a @travelinthewildsardinia per lo scatto.

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  • Le donne chiudono i festeggiamenti per San Salvatore. A dieci giorni dalla prima processione che ha visto trecento donne di tutte le età accompagnare scalze, tra preghiere e canti, la piccola statua di Santu Srabadoeddu da Cabras al villaggio, questa mattina si è compiuto il percorso inverso e si sono conclusi i festeggiamenti in onore di San Salvatore, organizzati dal Comune di #Cabras, dal Comitato dei festeggiamenti di San Salvatore e con la collaborazione dell’Associazione Is Curridoris, dell’Associazione Santu Srabadoeddu e dell’Associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacolo.

Questa mattina, all’alba, il novenario di San Salvatore ha vissuto gli ultimi istanti di una festa attesa per tutto l’anno a Cabras. Le trecento fedeli si sono radunate attorno al piccolo santuario e da lì, dopo aver partecipato alla messa, si sono dirette verso il paese. 

Sono stati sette chilometri ricchi di passione e di sensazioni contrastanti. Gioia, commozione, fatica, dolore, orgoglio erano percepibili sui volti delle scalze di Cabras.
  • ⛵️ Sulle rive di uno dei mari più suggestivi del sud della #Sardegna, c
  • 🌑 La caletta vicino alla famosa piscina naturale di Cane Malu a #Bosa, una bellissima insenatura a forma di cuore… o è una testa di gatto?

Ci siete mai stati?

📷 Grazie a @dani____m per gli scatti.

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