Ha poco più di 30 abitanti ed è noto per le sue sorgenti (l’acqua Siete Fuentes vi dice qualcosa?): stiamo parlando di San Leonardo, unica frazione di Santu Lussurgiu (da cui dista 6 km), in provincia di Oristano. L’appellativo completo di questo borgo pittoresco è San Leonardo di Siete Fuentes, un perfetto mix tra il nome della chiesa di San Leonardo (antico edificio risalente al XII secolo) e le famose sette fonti.
L’abitato di San Leonardo si sviluppò proprio nel periodo pisano intorno alla chiesa omonima e ad altri due edifici molto importanti, di cui non è rimasta traccia: un monastero e un ospedale dell’Ordine di San Giovanni in Gerusalemme. Si pensa che l’origine del borgo sia addirittura precedente a quella di Santo Lussurgiu (di cui è, appunto, frazione). Nei documenti più antichi il villaggio veniva chiamato in latino Ad Septem fontes. Durante il periodo della dominazione spagnola, poi, il nome divenne Siete Fuentes e, dal XVIII secolo, Villa delle Sette fontane.
Il borgo è famoso in Sardegna per ospitare le sorgenti Siete Fuentes (in italiano “le sette fontane”) da cui viene prelevata l’omonima acqua. Le sorgenti alimentano il laghetto e il ruscello di San Leonardo, che scorre fino ad Abbasanta, ma non sono affatto sette. Secondo alcuni studi, il nome della borgata deriverebbe da un primo insediamento di monaci dell’ordine cistercense che chiamavano spesso i loro villaggi con l’appellativo di Septem-Fontes. Ad imbottigliare il prezioso liquido della vita è l’azienda Fonti di San Leonardo de Siete Fuentes, che opera nello stabilimento lungo la via principale di San Leonardo. L’impresa – che fa parte del gruppo SAM (Sarda Acque Minerali), responsabile anche dell’imbottigliamento dell’acqua San Giorgio – ha quasi 100 anni: nacque nel 1928 come società di bibite gassate, per poi cambiare nome nel 1968.
Nelle belle giornate primaverili, il rumore dell’acqua che scorre e i suoni della natura accompagnano i picnic delle famiglie del luogo e dei turisti, che si godono il verde nel parco del villaggio. Le sette fontane, la chiesetta, gli alberi secolari, i tavolini… Tutto a San Leonardo trasuda relax e spensieratezza, tanto che il borgo è molto amato per le scampagnate della domenica.
Le “fontane” non sono l’unica particolarità degna di nota del villaggio. A essere protagonista, in qualche modo, è ancora la natura: il borgo di San Leonardo, infatti, appare come incastonato tra i boschi di lecci e le querce da sughero. In mezzo al verde, si trovano laghetti e ruscelli. Dal 1906, inoltre, ospita la Fiera regionale del cavallo, un evento dove natura e tradizioni si fondono ogni anno durante i primi giorni del mese di giugno.




San Leonardo di Siete Fuentes vanta anche un albero monumentale, ossia una pianta ritenuta di particolare valore paesaggistico, storico e culturale. L’albero in questione è un antico Castanea Sativa (castagno) con due fusti, uno con una circonferenza di 477 cm e uno con una circonferenza di 63 cm. L’altezza massima è 11 metri.
Se si visita San Leonardo, è d’obbligo fare una breve visita a Santu Lussurgiu (di cui è frazione). Nel paese è possibile vedere il museo della tecnologia contadina, allestito all’interno di una casa padronale settecentesca. In questo luogo capace di raccontare la storia, sono stati radunati oltre duemila oggetti che venivano utilizzati per le attività tradizionali di agricoltura e allevamento. Tra i prodotti tipici che si possono assaggiare a Santu Lussurgiu spiccano le carni di bue rosso e il casizolu, un formaggio di latte vaccino a pasta filata.
Il territorio lussurgese fu abitato dal Neolitico: a confermarlo sono le domus de Janas di Matziscula e di Mandra ‘e caddos. Per chi ama respirare aria di storia, a pochi chilometri da San Leonardo, si trova anche il Nuraghe Elighe Onna, conosciuto come Crasta. Si tratta di un nuraghe trilobato che si erge su una cresta basaltica, composto da una torre principale e due torri secondarie. Purtroppo, il sito è in stato di abbandono, ma – anche se non è possibile accedere alle camere – è comunque un’attrazione che merita almeno una visita di passaggio. Un altro nuraghe del territorio di Santu Lussurgiu è quello monotorre di Mura Lavros.
Se ci si sposta ancora un po’ verso il comune di Cuglieri, è possibile anche vedere il Castello del Montiferru (chiamato anche Casteddu Etzu), risalente al XXII secolo. L’edificio è famoso per aver dato riparo a donna Francesca Zatrillas, accusata – nel corso del 1600 – di aver preso parte alla congiura (maturata nel contesto politico della Cagliari spagnola) che provocò la morte del viceré di Sardegna Manuel de los Cobos.
Assolutamente da non perdere se si è in vacanza o in gita in questa parte dell’isola è la cascata di S’Istrampu de sos molinos, un vero paradiso in miniatura, circondato dai fiori della macchia mediterranea. La cascata ha un dislivello totale di trenta metri, distribuiti in cinque salti.
Passeggiare nei borghi di Sardegna è davvero un’esperienza unica. Antichi sentieri, vecchie chiesette, sorgenti preziose, paesaggi mozzafiato e tradizioni rendono San Leonardo di Siete Fuentes e tutto il territorio di Santu Lussurgiu una perla rara da conservare e visitare.