Trascorriamo tanti momenti liberi in loro compagnia o, meglio, in compagnia dei loro personaggi. Ne apprezziamo la prosa, i dialoghi e li seguiamo nelle storie che raccontano. Sono gli scrittori, di cui l’Italia è patria prolifica. Tre di loro ci accompagnano, questo mese, in un itinerario narrativo tutto da scoprire.
Iniziamo, immancabilmente, con l’indimenticato Andrea Camilleri che ha dato vita all’universo poliziesco del Commissario Montalbano. Lo scrittore ha ritratto una Sicilia “parallela”, con luoghi immaginari che rispecchiano, però, numerose località e situazioni realmente esistenti. Tra queste Vigata, città di Salvo Montalbano, che lo stesso autore ha identificato con Porto Empedocle, sua patria natale. Il nome è ispirato da un altro centro distante neanche un’ora d’auto, Licata, con il quale ha però ben poco in comune. D’altra parte, la serie televisiva ha per forza di cose dovuto dare un volto alle descrizioni dei libri: così per dare forma al commissariato è stato scelto il municipio del Comune di Scicli, un complesso dei primi del ‘900 inizialmente adibito a monastero. E la casa di Montalbano? Situata dai romanzi nell’immaginaria Marinella, la tv l’ha trasposta a Punta Secca, una frazione marittima di Santa Croce Camerina poco lontano da Ragusa. L’edificio è nella realtà un B&B dal nome evocativo: La casa di Montalbano.
Proseguiamo con Elena Ferrante, della quale non si sa per certo niente. Non si sa neppure se sia in realtà una donna, un uomo o un collettivo di scrittori nascosti dietro uno pseudonimo. Appare invece chiaro come, in qualche modo, quest’autrice sia legata alla città di Napoli. Nei suoi libri il capoluogo partenopeo ritorna come sfondo di storie che vedono spesso le donne agire nelle vesti di protagoniste tormentate, vittime di situazioni difficili e talvolta carnefici di se stesse in uno struggersi alla ricerca di risposte pericolose. Succede con La vita bugiarda degli adulti, ultimo lavoro uscito il 7 novembre 2019, dove Napoli è presente fin dall’incipit con il suo quartiere di Rione Alto e la via San Giacomo dei Capri. L’Amica Geniale, quadrilogia divenuta anche serie tv, racconta – tra gli altri – i quartieri del Vomero e Gianturco in un’Italia che, dal dopoguerra, naviga nel tempo fino a oggi.
Se passate dal Lino Bar, in quel di Roma, potreste invece trovare a servirvi un buon caffè nientemeno che Diego Galdino. Classe 1971, questo simpatico barista è assurto agli onori dell’editoria grazie al suo libro Il primo caffè del mattino, pubblicato nel 2013. A portare fortuna all’autore è stata la storia d’amore che prende le mosse, nel racconto, proprio dietro a un bancone (e come poteva essere altrimenti?) tra il titolare del bar e una bellissima ragazza francese. Definito a più voci come il Nicholas Sparks italiano, Galdino racconta romantiche storie ambientate in una Roma quotidiana vissuta da persone comuni. I luoghi della città descritti nel romanzo sono anche diventati oggetto di un approfondimento dedicato dallo stesso autore a tutti gli innamorati, in un itinerario – attraverso alcuni luoghi che permettono di godere al meglio le meraviglie romane – dal titolo Il viaggio delle fontanelle.