Conoscere persone vegane è ormai piuttosto frequente e anche se alcuni continuano a ritenerli dei personaggi “fuori dal comune”, i vegani non sono marziani provenienti da un pianeta sconosciuto ma individui che hanno scelto di adottare un particolare stile di vita fondato su forti e precise motivazioni. Ma cos’è il veganismo e come è nato?
Il veganismo può essere definito come uno stile di vita che tenta di escludere, per quanto è possibile, qualsiasi forma di sfruttamento e brutalità nei confronti degli animali, sia dal punto di vista delle scelte alimentari che di quelle di consumo. Si tratta di una presa di posizione etica di chi si oppone a qualsiasi genere di maltrattamento verso tutti gli esseri senzienti.
Generalmente chi decide di diventare vegano lo fa in seguito a una riflessione morale riguardo all’assurda situazione dell’industria della carne che si serve di animali costretti a vivere in condizioni terribili negli allevamenti intensivi e ne uccide miliardi ogni anno. I vegani, infatti, considerano tutti gli animali come esseri viventi da rispettare e non come oggetti da usare e di cui abusare.
La corrente del veganismo vede la sua nascita in una data ben precisa, ovvero il primo novembre del 1944 (ogni anno nella stessa data si festeggia infatti il “Vegan Day”), quando gli attivisti animalisti Donald Watson ed Elsie Shrigley, convinti che bisognasse aggiornare la scelta vegetariana, abbandonarono la Vegetarian Society e fondarono un nuovo movimento coniando il termine “vegan” (dalle prime tre e le ultime due lettere del vocabolo “vegetarian”). Nacque così la Vegan Society, che adottava un nuovo e più categorico orientamento.
La differenza sostanziale che esiste tra vegetariani e vegani, infatti, consiste nel fatto che i vegetariani non mangiano carne (né di animali che vivono sulla terra né in mare) e i vegani, invece, rifiutano tutti i cibi di origine animale, compresi i loro derivati. Dal punto di vista dell’alimentazione, il termine “vegano” indica quindi una persona che ha deciso consapevolmente di eliminare dalla propria alimentazione quotidiana tutti gli alimenti di origine animale, quindi carne, pesce, uova, latticini, miele e così via.
Una delle domande che spesso sorge spontanea è: “ma allora che cosa mangia un vegano?”. Una persona che ha scelto di aderire al veganismo mangia tutto ciò che non deriva dallo sfruttamento degli animali, quindi: pasta, pane e cereali di ogni tipo, legumi, frutta, verdure, semi, derivati della soia e sostituti proteici della carne (tofu, granulato di soia, tempeh, muscolo di grano, seitan) e tanti altri cibi.
I vegani devono però porre maggior attenzione all’inserimento nella propria alimentazione della vitamina B12, che solitamente è contenuta nelle carni animali. Questa è importante perché contribuisce al normale funzionamento del sistema nervoso e ha un ruolo fondamentale nella produzione di globuli rossi e nella formazione del midollo osseo. Per tale motivo, dopo aver eseguito gli esami per verificare la situazione, è necessario che le persone che decidono di seguire la strada del veganismo, assumano la vitamina attraverso degli integratori.
Ma quella alimentare è solo una delle dimensioni nelle quali si manifesta lo stile di vita vegano. Il veganismo “puro” si completa, ad esempio, con la rinuncia e opposizione ad alcune pratiche, come la partecipazione alle manifestazioni di intrattenimento che prevedono la presenza di animali in cattività (zoo, circhi, acquari, sagre). Alla filosofia vegana si allaccia anche la tematica dello “zero waste” (rifiuti zero), cioè quello stile di vita che si propone di eliminare del tutto o ridurre l’accumulo di rifiuti, e la tendenza a non utilizzare prodotti in plastica monouso per impattare il meno possibile sull’ambiente. Inoltre, le persone vegane prestano molta attenzione anche agli indumenti che comprano e indossano, prediligendo le fibre naturali al posto della lana e della pelle. Chi segue questo stile di vita cerca pure di scegliere prodotti per la cura della casa, della persona e cosmetici che non abbiano componenti derivate dagli animali e che non siano stati testati su di essi.
Il veganismo rappresenta quindi un approccio a tutto tondo che comprende una serie di comportamenti che ripudiano qualsiasi trattamento di crudeltà e sfruttamento degli animali da parte dell’uomo. Bisogna precisare che oggi il veganismo “puro” è abbastanza difficoltoso (anche se non impossibile) da portare avanti perché le sostanze di originale animale contenute sia negli alimenti ma soprattutto negli oggetti di uso quotidiano sono molto numerose, è inoltre implicata un’articolata questione sulla sperimentazione animale e sulle medicine (solo una parte esigua di queste è vegana).