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Dalla Nigeria lo “Smart Bra” che rivoluziona la prevenzione del cancro al seno

Un reggiseno intelligente dotato di sensori e batterie in grado di eseguire lo screening mammario a domicilio, promettendo una svolta nella lotta contro il cancro al seno

di Redazione
13 Agosto 2023
in Benessere & Salute, Tecnologia
🕓 3 MINUTI DI LETTURA
46 3
Bolarinwa Kemisola e lo Smart bra

Bolarinwa Kemisola e lo Smart bra

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Bolarinwa Kemisola ha scoperto la passione per le nuove tecnologie quando arrivò seconda a un concorso scolastico, e ora la fondatrice di Nextwear Technology è pronta a lanciare sul mercato il primo prototipo di “reggiseno intelligente”, che promette di individuare il cancro al seno di chi lo indossa.

Smart Bra è un vero e proprio reggiseno indossabile di tessuto, dotato di sensori e batterie ricaricabili. Una volta indossato, è in grado di eseguire lo screening mammario comodamente a casa, e di trasmettere i risultati entro 30 minuti alla paziente tramite un’applicazione scaricabile sullo smartphone e al proprio medico.

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I primi prototipi del progetto, finanziato dal governo nigeriano e dalla banca Standard Chartered, saranno sperimentati nei prossimi mesi, prima di un lancio massiccio sul mercato. Dispositivi simili sono in fase di sperimentazione anche in Austria e in Messico.

Al Guardian l’ingegnera robotica ha raccontato di aver fondato Nextwear Technology nel 2019, insieme a un gruppo di esperti del settore, proprio nell’anno in cui sua zia morì di tumore al seno, una malattia che in Nigeria solo nel 2020 ha colpito 28mila donne, di cui oltre la metà ha perso la vita.

“In quei mesi avevo scoperto i dispositivi tecnologici indossabili e il mio obiettivo da subito è stato quello di sviluppare un indumento in grado di rilevare il cancro al seno nella sua fase iniziale”. Un medico, ricorda la scienziata, subito dopo la morte della zia le spiegò infatti che la donna avrebbe potuto salvarsi “se solo il cancro fosse stato diagnosticato prima”. L’obiettivo di Kemisola però è anche quello di “permettere alle donne di poter usare questo strumento gratuitamente”.

In Nigeria, infatti, non solo si contano solo 90 oncologi ogni 100mila pazienti oncologici – in un paese che conta oltre 220 milioni di persone – ma i costi delle chemioterapie e dei farmaci sono per molti proibitivi: vanno dai 300mila a 1,5 milioni di naira, laddove il salario minimo mensile si aggira intorno ai 30mia naira (l’equivalente di circa 35 euro).

Inoltre, i centri oncologici così come certe apparecchiature diagnostiche si trovano principalmente in città, creando difficoltà per chi abita nelle regioni rurali o remote. Smart Bra, quindi, potrebbe garantire “un approccio rivoluzionario alla prevenzione del cancro al seno a livello globale, non solo in Nigeria” ha detto ancora Kemisola, che è anche la presidente di Women in Ict, un’organizzazione no profit che dal 2018 promuove la partecipazione delle donne nel campo delle nuove tecnologie. “Il nostro obiettivo– aggiunge- è anche di ridurre dell’80% il numero di donne che muoiono di cancro al seno, in linea con l’agenda Onu per lo sviluppo sostenibile del 2030”.

Lo scorso 4 febbraio, in occasione della Giornata internazionale per la lotta al cancro, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms/Who) ha lanciato un’iniziativa globale per scongiurare 2,5 milioni di morti per cancro alla mammella – che colpisce sia uomini che donne – entro il 2040, fondata su diagnosi precoci e terapie efficaci. L’organizzazione Onu avverte infatti che questa tipologia di tumore colpisce 2,3 milioni di persone ogni anno, rendendola la più diffusa tra gli adulti e spesso la principale causa di morte tra le donne. Gli esperti avvisano che nei paesi ad alto reddito oltre il 90% dei malati sopravvive, mentre nei paesi con sistemi sanitari più fragili questa percentuale non supera il 50%, e in alcuni casi resta di molto inferiore, facendo temere che entro il 2040 tre morti su quattro si registreranno nei paesi a medio e basso reddito.

Fonte Agenzia DIRE.it

Tags: Bolarinwa KemisolaNigeriaprevenzionetecnologiatumore al seno
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A Mamoiada, nel cuore della Barbagia di Ollolai, si trova una pietra che cela un affascinante enigma: Sa Perda Pintà, la pietra decorata.

Alta quasi 3 metri e con uno spessore di mezzo metro circa, la lastra granitica è costellata da una serie di decorazioni concentriche, lineari e a coppella.

Le sue origini risalgono al Neolitico recente, quando forse faceva da guardiana ad un’area atta al compimento di riti sacri.

Il significato delle misteriose incisioni è ancora sconosciuto, ma si ipotizza che siano legate a culti della fertilità, del ciclo vita e morte o alla Dea Madre.

Sa Perda Pintà è un simbolo affascinante e misterioso, che ci riporta alle origini della Sardegna.

Clicca sul link in bio per leggere l’articolo di @medinolasss 

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  • Esplorando il complesso di Seruci a #Gonnesa, un monumento straordinario che ci svela la grandezza della civiltà nuragica. Questo sito di sei ettari racchiude un nuraghe complesso, un villaggio di capanne e persino una tomba di Giganti.

Il mastio centrale, con un diametro di 60 metri, ci trasporta indietro nel tempo fino al Bronzo recente, con le sue tre celle sovrapposte. Le torri circostanti, alcune ancora in buono stato, celano segreti millenari. 

All’interno delle celle, puoi ammirare pavimenti forse rivestiti di sughero e toccare la pietra totemica di fondazione. Uscendo verso nord, troverai una vasca per abluzioni e uno spettacolare teatro gradonato. 

Questo luogo, risalente al Bronzo finale, è uno dei più grandi “quartieri” nuragici in Sardegna, con oltre cento capanne circolari. Il villaggio si sviluppa su pendici circostanti, ed è stato un centro di ritrovo e di scambio commerciale. 

Non lontano, una tomba di Giganti testimonia il servizio funerario della comunità. 

Dalla collina circostante, ammirerai il panorama e noterai altri insediamenti nuragici coevi, collegando così Seruci a una storia millenaria. 

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  • La Festa del Redentore, uno tra i più significativi e seguiti appuntamenti dell’estate di #Nuoro.

La ricorrenza viene celebrata, con cadenza annuale, per ricordare la collocazione, avvenuta nel 1901, della statua bronzea del Cristo Redentore sulla cima del Monte Ortobene e la conseguente benedizione di quest’ultimo.

Connubio perfetto tra cerimonia religiosa e manifestazione civile, essa rappresenta una delle festività maggiormente radicate nella Sardegna centrale e rappresenta, assieme alla Festa di Sant’Efisio a Cagliari e alla Cavalcata Sarda sassarese, uno dei più grandi raduni folkloristici dell’isola.

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  • 💛❤ Alghero, città di mare e di cultura, si racconta in due video promozionali realizzati dall’Amministrazione comunale con l’assessorato alla Cultura e Turismo, in collaborazione con la Fondazione Alghero e il Parco Regionale di Porto Conte.

I video sono accompagnati dalla canzone “Domo Mea” dei Tazenda, cantata in cinque lingue diverse.

Le immagini del primo video mostrano le bellezze naturali e architettoniche di Alghero, dal molo di sottoflutto alla spiaggia di Mugoni, dal nuraghe Palmavera al bastione Marco Polo, dall’Isola Foradada alla torre del Museo Antoine De Saint-Exupéry di Porto Conte.

Oltre ai Tazenda, alla realizzazione dei video hanno contribuito numerosi artisti e musicisti algheresi e sardi, tra cui Salvatore Maiore, Paolo Zuddas, Enzo Favata, Gavino Murgia, Denise Gueye, Claudia Crabuzza, Davide Casu e Claudette.

👆🏻 Clicca sul link in bio per leggere l’articolo completo
  • 💋 Immersa nella costa più selvaggia di Sant’Antioco, la fantastica insenatura di “Is Praneddas” è un autentico gioiello dell’Isola. 

Per arrivarci dovrai percorrere un sentiero breve e affascinante, che attraversa pini e macchia mediterranea per poi lasciare spazio alle rocce e alla scogliera e, infine, al profondo blu di un mare sconfinato. 

Resterai meravigliato dalle splendide forme scolpite dalla natura e dal tempo, dal maestoso Arco dei Baci: un monumento naturale di incredibile bellezza, romantico e dalle mille suggestioni, che si apre sul mare incantando i visitatori. 

A Is Praneddas potrai immergerti nella piccola piscina naturale che fa da cornice all’Arco dei Baci e nuotare nelle sue acque placide e poco profonde.

Ma con qualche bracciata in più, potrai superare idealmente le “Colonne D’Ercole” dell’arco roccioso che sovrasta la piscina per proseguire verso il blu intenso del mare aperto: un vero spettacolo per gli amanti della natura selvaggia, in grado di regalare emozioni indelebili.

📷 Grazie a @travelinthewildsardinia per lo scatto.

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  • Le donne chiudono i festeggiamenti per San Salvatore. A dieci giorni dalla prima processione che ha visto trecento donne di tutte le età accompagnare scalze, tra preghiere e canti, la piccola statua di Santu Srabadoeddu da Cabras al villaggio, questa mattina si è compiuto il percorso inverso e si sono conclusi i festeggiamenti in onore di San Salvatore, organizzati dal Comune di #Cabras, dal Comitato dei festeggiamenti di San Salvatore e con la collaborazione dell’Associazione Is Curridoris, dell’Associazione Santu Srabadoeddu e dell’Associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacolo.

Questa mattina, all’alba, il novenario di San Salvatore ha vissuto gli ultimi istanti di una festa attesa per tutto l’anno a Cabras. Le trecento fedeli si sono radunate attorno al piccolo santuario e da lì, dopo aver partecipato alla messa, si sono dirette verso il paese. 

Sono stati sette chilometri ricchi di passione e di sensazioni contrastanti. Gioia, commozione, fatica, dolore, orgoglio erano percepibili sui volti delle scalze di Cabras.
  • ⛵️ Sulle rive di uno dei mari più suggestivi del sud della #Sardegna, c
  • 🌑 La caletta vicino alla famosa piscina naturale di Cane Malu a #Bosa, una bellissima insenatura a forma di cuore… o è una testa di gatto?

Ci siete mai stati?

📷 Grazie a @dani____m per gli scatti.

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  • 🛥️ Buona serata da Castelsardo

📷 Grazie a @simone_ro80 per lo scatto.

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