In quella terra d’Ogliastra dal paesaggio aspro e selvaggio, circondata da cale con un mare talmente cristallino da essere premiato, ogni anno, con numerose Bandiere Blu, la sua città più importante, Tortolì, custodisce una frazione marina che rappresenta una delle principali località turistiche della Sardegna orientale e la porta d’ingresso verso una delle zone più incontaminate dell’Isola: Arbatax.
Questo antico centro di pescatori, in passato pericoloso scenario di incursioni da parte dei pirati, oggi si è trasformato in un piccolo e incantevole borgo, distante poco meno di 5 km dal centro cittadino.
Le origini del nome “Arbatax” sono incerte ma secondo la teoria più accreditata sarebbe da ricondurre al “14” in arabo, ossia arba ‘at ‘ashar, in riferimento alla quattordicesima torre costiera di avvistamento edificata in epoca spagnola per proteggere il territorio dalle invasioni dei saraceni.
Questa quattordicesima torre sarebbe la famosa Torre di Arbatax, o Torre di San Miguel. In perfetto stato, tanto da conservare ancora le antiche cannoniere, questa fortificazione, alta 15 metri e di forma troncoconica, nell’Ottocento divenne una caserma della Guardia di Finanza, periodo in cui fu realizzata una scala esterna in muratura con ringhiera in ferro da cui, ancora attualmente, vi si accede.
In realtà furono tre le torri di vedetta costruite in quell’epoca. Oltre la torre di San Miguel, è ancora esistente e visitabile anche la Torre di San Gemiliano, che si trova a 43 metri sul livello del mare, su un piccolo promontorio che si affaccia sulla baia di Porto Frailis. Un destino diverso ha avuto invece la Torre di Largavista, edificata sulla sommità del promontorio di Capo Bellavista ma demolita nel 1866 per far posto al Faro di Capo Bellavista, costruito a 165 metri sul livello del mare e oggi circondato dalla gabbia di Faraday.
Arbatax si sviluppa proprio attorno alle pendici del promontorio di Capo Bellavista e al suo importantissimo porto.
Il porto di Arbatax è infatti l’unico scalo marittimo della costa orientale sarda, specializzato nel trasporto di passeggeri, pur avendo un ruolo strategico anche nella movimentazione delle merci. Include, inoltre, un porticciolo turistico, che dispone di circa 650 posti barca e servizi di noleggio gommoni e di charter molto utilizzati per esplorare il golfo di Orosei, e una parte più antica, il porticciolo di Cala Genovesi, fulcro un tempo delle attività dei pescatori del borgo, dove ancora vi sono ormeggiati piccoli natanti. Da qui è ben visibile l’edificio che ospitava l’ex stazione ferroviaria di Arbatax, oggi utilizzata solo come capolinea della tratta Arbatax-Mandas del Trenino Verde.
A pochi passi dal porto sono presenti i resti dell’ex Cartiera di Arbatax, fino a qualche decennio fa la più grande fabbrica dell’Ogliastra, una delle più rinomate in Sardegna e la seconda nel suo genere in Europa. Nata nel 1963, in un decennio arrivò a coprire il 60% del consumo nazionale della carta utilizzata per giornali e rotocalchi. Fu poi chiusa nel 1992.
Sempre nelle vicinanze, nella parte sud dall’arenile della spiaggia di Basaùra, si trova anche l’aeroporto di Tortolì-Arbatax, uno scalo prima industriale e poi turistico nato negli anni Sessanta per supportare la Cartiera. Chiuso nel 2011, è stato riaperto nel giugno del 2023, quando l’Enac ha dato il via libera per la ripresa dei voli di piccoli aerei ed elicotteri.
Ma al di là dei luoghi strategici e ricchi di storia, Arbatax è anche uno scrigno di spiagge da sogno.
La spiaggia di Basaùra ha infatti anche una parte più a nord che forma un unico arenile con la spiaggia di San Gemiliano – dal nome dall’omonima torre -, e che costituisce la parte iniziale del Lido di Orrì.
Protetta dalla Torre di San Gemiliano è pure la spiaggia di Porto Frailis, che si trova incastonata tra gli scogli di una piccola insenatura, con sabbia finissima e un mare turchese. A nord di Arbatax c’è invece la spiaggia di Ponente, compresa tra il porto e lo stagno di Tortolì, nota soprattutto per il tratto conosciuto come La Capannina.
Non serve uscire dal centro abitato per ammirare la stupenda Cala Moresca, così chiamata per via delle incursioni dei pirati saraceni (is morus). La caletta, cinta dalla vegetazione mediterranea, gode di un fondale basso e limpido ed è protetta da particolarissime rocce. La spiaggia si trova, infatti, dietro il simbolo per eccellenza di Arbatax, le Rocce Rosse. Una spettacolare cattedrale naturale che emerge dal mare, unica nel suo genere, composta da elevate falesie di porfido rosso, con un fondo di scogli bianchi e ciottoli colorati intorno.
In questo scenario così suggestivo vengono organizzati eventi musicali di livello internazionale. Il grande piazzale presente davanti alle Rocce Rosse ospita infatti annualmente il Festival Rocce Rosse Blues e l’Arabax Music Festival.
A questi appuntamenti si aggiunge, nel mese di luglio, la festa religiosa di Stella Maris, che celebra la Madonna protettrice di Arbatax e del mare, a cui è dedicata la Chiesa parrocchiale Stella Maris, situata nell’area demaniale del porto.
E non bisogna stupirsi se tra gli scorci meravigliosi di Arbatax sono state girate, nel 1974, alcune scene del film cult di Lina Wertmüller “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”, con Mariangela Melato e Giancarlo Giannini, pellicola che ha sicuramente contribuito a celebrare la bellezza di questo paradiso davanti agli occhi di tutto il mondo.