Trekking, pesca, immersioni, windsurf, basket, pallavolo: questi sono solo alcuni dei tanti sport attualmente praticati in Sardegna, territorio dove la cultura in tal senso è assai forte e sentita. Tra abbondanza e varietà, ad oggi tali attività convivono con l’inesauribile e zelante interesse verso pratiche più antiche come S’Istrumpa, forma di combattimento presente in tutta la regione. Detta anche “s’intrumpa”, nel 1997 essa è stata riconosciuta come sport ufficiale dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI).
Sinonimo di forza, coraggio e determinazione, s’istrumpa costituisce un filo rosso nella storia sarda, al punto da essere potenzialmente considerato lo sport più antico fra tutti. Si ritiene infatti che essa esista fin dal periodo nuragico, elemento supportato anche dal bronzetto dei cosiddetti “Lottatori di Uta” (IX-VII secolo a.C.) rinvenuto nella località di Monte Arcosu (CA). Lunga 15 centimetri, la statuetta ben illustra una tipica situazione de s’istrumpa, dove il lottatore prevaricato è prono e viene immobilizzato dall’avversario. Sebbene abbastanza essenziali le 2 figure rivelano un aspetto riconoscibile, con doppia tunica senza maniche, capelli corti, pugnale, copricapo e il “balteus”, ossia la bandoliera.
Al netto del reperto attestante una pratica di antichissima origine, s’istrumpa trasse nuova linfa anche dal contesto agro-pastorale sardo, dove in passato la lotta costituiva un momento di aggregazione sociale, divertimento e apprendimento. Oltre ad essere svolta durante feste agresti o specifici momenti come la fine del raccolto, la vendemmia o i matrimoni, essa era considerata un’attività educativa pure per i giovani, che si cimentavano nelle diverse mosse sotto l’attento sguardo dei più grandi.
Un’occasione di condivisione il cui scopo risulta esplicito a partire dall’appellativo “Istrumpa”, derivante dal sardo “istrumpare”, ossia “buttare bruscamente a terra”, “far perdere l’equilibrio”. Come recita lo stesso significato del termine, la lotta si basa sulla velocità e l’abilità nel disequilibrare da parte dei “gherradores” (guerrieri, lottatori), i quali già prima di affrontarsi si mettono in posizione.
Malgrado varianti simili presenti in Sardegna, i passaggi son sempre gli stessi e prevedono due avversari in piedi uno di fronte all’altro con gambe lievemente piegate, busto in avanti, le due braccia rispettivamente poste sotto l’ascella e sopra la spalla del rivale. Assunta la posa preliminare (sas trassas), giunge poi il momento del vero e proprio “istrumpare”, dove il lottatore cerca di mettere l’altro al tappeto con manovre e prese, tra cui spiccano per esempio quella “a polso” o “sulle dita”. Una volta messe in atto le proprie tecniche, saranno la destrezza e la rapidità a decidere il vincitore, decretato dopo 3 atterramenti su 5.



Divertente e ostile al gioco irruento, s’istrumpa è attualmente riconosciuta come sport a tutti gli effetti, traguardo indice di impegno e assiduità. Dopo aver rischiato di perdersi nel corso del XIX e XX secolo, negli anni ’80 la pratica fu riscoperta dall’ollolaese Piero Frau portando nel 1994 alla nascita della Federazione S’Istrumpa, con sedi localizzate per esempio a Lanusei (NU), Tertenia (NU), Dorgali (NU), e Oliena (NU). Da tale importante passo derivarono poi ulteriori riconoscimenti, come l’entrata nella Federazione Internazionale di Lotte celtiche e l’inserimento tra le discipline della Federazione Italiana Judo Lotta Karate ed Arti Marziali.
Legittimazioni importanti che rafforzano s’istrumpa e la sua pratica in tornei isolani, a partire da quelli a cura dell’Associazione Sportiva “Sa Strumpa” di Villagrande Strisaili (NU), tra le più attive in tal senso. Con alle spalle più di 15 anni di competizioni, da circa 5 anni tali eventi sono stati arricchiti anche da un torneo internazionale, che nell’ultima edizione – svoltasi lo scorso agosto – ha visto in azioni lottatori provenienti da Spagna, Inghilterra, Francia, Svizzera, Senegal, Islanda e Scozia.
Un aspetto agonistico che non impedisce tutt’oggi agli appassionati de s’istrumpa a dilettarsi anche in contesti più informali, a partire dal paese di Ollolai (NU). Patria indiscussa della sua ripartenza, la lotta è stata per esempio replicata durante l’edizione 2022 di Autunno in Barbagia, con dimostrazioni a cura della Federazione S’Istrumpa Ollolai. Al peculiare caso va inoltre ad aggiungersi l’instancabile attività di promozione e diffusione, alimentata non solo da sedi della federazione fautrici di tornei ed esibizioni in centri isolani, ma anche da singole associazioni sportive. Attualmente praticanti la disciplina, tali realtà si impegnano a tutelare la tradizione de s’istrumpa con varie iniziative, come nel caso della Polisportiva Team Gigliotti di Nuoro che lo scorso luglio ha creato una raccolta fondi per salvare la pratica dall’oblio del tempo.