Alghero. Il 3 gennaio il Teatro Civico chiuderà la tournée regionale de “La luna del pomeriggio”, spettacolo teatrale sulla tematica carceraria nato dai testi originali di detenuti in regime di alta sicurezza che indaga differenti punti di vista su due dimensioni intime del carcere, quella personale e quella collettiva/familiare, attraverso l’intreccio delle vite di nove personaggi e una narrazione spazio-tempo sfumata e onirica.
Più di 15 repliche tra Sassari, Cagliari, Nuoro, e Tempio – che ne ha caldamente accolto il debutto il 20 ottobre al Teatro del Carmine – hanno portato all’attenzione del pubblico l’importanza della giustizia riparativa, non negando occasioni di approfondimento con i giovani studenti che con interesse si sono trattenuti in teatro dopo la visione dei matinée.
L’intento è quello di mostrare l’universo carcerario libero da mitizzazioni, stereotipi e pregiudizi, mostrando come lo stato di detenuto sia compresente a quello dell’esser padre, marito, amico, figlio, e di come la detenzione coinvolga proprio quegli affetti che restano fuori.
Lo spettacolo “La luna del pomeriggio”, voluto dall’associazione omonima per la regia del giovane e prolifico Simone Gelsomino, nasce grazie all’utilizzo dei testi scritti dagli ospiti del Carcere ad Alta Sicurezza “Paolo Pittalis” di Nuchis durante un progetto di scrittura creativa e raccolti nel libro curato dal giornalista Giovanni Gelsomino. L’approccio registico ci regala una narrazione frammentata che danza su corde indefinite, accompagnata da costumi fuori dal tempo e un uso mirato di luci ed ombre (Tony Grandi), invitando il pubblico a riflettere su quanto distante venga percepito il mondo carcerario e su come invece ci riguardi tutti e tutte.
Un racconto dai contorni sfumati, il cui centro chiaro e netto si impernia all’interiorità dei detenuti e dei loro affetti (sapientemente intrepretati dall’algherese Ignazio Chessa, Antonella Masala, Eliana Carboni, Fabio Masala, Claudio Dionisi, Lello Olivieri) durante gli eventi quotidiani carcerari, come le visite dei familiari o i trasferimenti improvvisi che diventano fonte di spaesamento e perdita di certezze.
Ed è proprio la perdita di certezze nel pubblico, a cui si muove invito. Porre delle domande, senza pretendere di imboccare le risposte, è l’invito al domandarsi se il sistema carcerario così come lo conosciamo sia davvero in grado di rieducare il detenuto cambiando la sua scala di valori.
Patrocinato dai Comuni di Nuoro e Tempio Pausania e sostenuto dalla Fondazione Sardegna e da Credisar Group srls, lo spettacolo viene arricchito dai Circuiti della Luna del pomeriggio, una serie di appuntamenti e incontri sul territorio (scuole medie, superiori, università, università terza età, associazioni) indirizzati a fornire appropriati strumenti di conoscenza dell’universo carcere e del concetto di giustizia riparativa, grazie anche alle collaborazioni di protagonisti ed esperti vicini al progetto, come la docente dott.ssa Patrizia Patrizi, Ordinaria di Psicologia giuridica Uniss e presidente del Forum europeo per la giustizia riparativa, incontrata in dicembre presso il polo umanistico Uniss durante una lezione aperta con gli studenti del corso di Scienze Sociali, o come Don Gaetano Galia, cappellano del carcere di Sassari e direttore dell’ufficio di Pastorale penitenziaria della Diocesi di Sassari nonché direttore della comunità d’accoglienza per detenuti “Don Graziano Muntoni”, incontrato allo Spazio Faber in ottobre.
Le prevendite saranno disponibili il 27 e il 29 dicembre (1:00-12:30/16:00-18:00) presso Lo Teatrì di via Manzoni 85 o al botteghino il 3 gennaio (12:00-14:30 e dalle 18:30). Inizio spettacolo 20:30, costo del biglietto €11. Per prenotazioni, informazioni e prevendite tel. 340/3867538 (Lucia).