Giovedì 5 dicembre alle 17:30, nella sala espositiva della Biblioteca Universitaria di Sassari, verrà inaugurata la mostra “Disegnare i giochi. Il gioco nel cassetto”. L’esposizione propone un viaggio nel mondo del design, dell’arte e dell’artigianato attraverso il tema del gioco, trasformando l’idea ludica in opere d’arte e progetti di alto livello.
La mostra sarà aperta fino al 16 gennaio 2025, visitabile nei giorni feriali dalle 9:00 alle 19:00 con orario continuato. Tra i pezzi esposti, figurano progetti, disegni e opere inedite di grandi artisti del ‘900 come Edina Altara, Tosino Anfossi ed Eugenio Tavolara, gentilmente concessi dagli eredi. Accanto a queste opere storiche, i visitatori potranno ammirare lavori degli artisti contemporanei Genesio Pistidda, Pier Michele Denti, Livio Lai e Claudia Melis di Lai&Melis, che reinterpretano il gioco con uno sguardo moderno, pur mantenendo il legame con la tradizione sarda.
La Biblioteca Universitaria di piazza Fiume, che sostiene e ospita l’evento, arricchirà l’esposizione con una rassegna di volumi dedicati al tema, curata dal direttore Giovanni Fiori insieme al personale dell’Istituto.
La curatela della mostra è affidata a Genesio Pistidda, designer e ideatore del progetto, e alla storica dell’arte Francesca Iurato, che ha elaborato le descrizioni critiche degli autori. Importante anche il contributo di realtà locali come l’Associazione CLIC – Circolo delle Lingue delle Informazioni e delle Culture, rappresentata dalla vicepresidente Alba Canu e da Carlo Consolati, e diversi partner locali, tra cui il Comune di Sassari – Assessorato alla Cultura, il CCN Stelle del Centro, la Gea Costruzioni e Mobilia.
La storica dell’arte Francesca Iurato evidenzia l’importanza di riscoprire la produzione creativa sarda del passato: “Questa città è stata testimone dei lavori di grandi artisti, ognuno a suo modo, ha saputo segnare nuove strade nell’arte, nel design e nell’artigianato di qualità”. Aggiunge il designer Genesio Pistidda: “Credo sia giunto il tempo di riprendere a valorizzare le opere dei grandi del ‘900 sardo, non solo quelle materiali realizzate, ma anche il lavoro di progettazione che è altrettanto interessante. Questa sarà la prima di altre iniziative, anche grazie alle collezioni conservate gelosamente e accuratamente dalle famiglie e dagli eredi degli artisti”.
La mostra si propone non solo come un’occasione per esplorare il gioco come forma d’arte, ma anche come un ponte tra passato e presente, invitando alla riflessione sul valore culturale e artistico delle tradizioni locali.