“Arturo affronta in modo sobrio e composto il dolore per la morte del padre senza mai scadere nella retorica e riunendo in un’emozione autentica le nuove generazioni e il pubblico adulto. Un teatro di verità che, grazie all’autenticità dei due protagonisti, rende incerto il confine della rappresentazione”. È la motivazione con cui la Giuria del Premio Scenario Infanzia 2020 ha assegnato il premio al lavoro di Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich, registi e drammaturghi, che arriva nell’Isola in cartellone con la programmazione di Sardegna Teatro nei prossimi giorni.
La prima tappa sarà al Teatro Grazia Deledda di Paulilatino il 23 aprile alle ore 19:00 e il 24 aprile alle ore 09:00; al Teatro Eliseo di Nuoro il 26/27 aprile alle ore 16:00, a seguire un momento di formazione teatrale guidato da Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich, il 28 aprile alle ore 20.30 e il 29 aprile alle ore 19.30; infine ad Alghero, per una serata in collaborazione con lo Spazio T, il 30 aprile alle ore 19:00.
Arturo non è uno spettacolo, bensì un accadimento, un incontro. È nato durante un viaggio in Puglia, d’estate, in un pessimo ristorante. Qui Niccolò ha manifestato a Laura il desiderio di costruire insieme un lavoro che avesse come tema il rapporto con i propri padri, con la perdita dei propri padri e che fossero proprio lui e Laura in scena, pur essendo autori e non attori.
Arturo è così diventato la forma della loro memoria, in cui i racconti, i giochi, le date, gli aneddoti, le parole si sono trasformati in pezzi, per la precisione dodici, di un grande puzzle. Un gioco a cui gli spettatori non solo assistono come testimoni, ma sono anche invitati a partecipare attivamente: alcuni scrivono un proprio pensiero sul padre, mentre altri scrivono i titoli delle scene sui pezzi di puzzle, aggiungendo qualcosa di personale intorno alla figura del padre.
Qual è il rapporto con i padri e cosa resta (resterà) alla loro scomparsa? I pezzi capovolti vengono poi disposti nello spazio e svelati casualmente, così che le scene possano agire come i ricordi: arrivano all’improvviso, senza poterli prevedere. Arturo ha quindi una struttura mutevole, non replicabile e dalle “infinite” combinazioni: l’ordine delle scene nelle varie repliche sarà sempre differente. Arturo vuole trasformare il dolore in atto creativo, con l’intento di rendere una memoria privata collettiva e universale.
Laura e Niccolò hanno iniziato a lavorare insieme con Arturo, vincitore del Premio Scenario Infanzia ex aequo nel 2020 e finalista al Premio In-Box nel 2021. Grazie a questo primo incontro, cercano di porre le basi per la creazione di una poetica, che intendono portare avanti e continuare a sviluppare: un teatro che vuole essere accadimento e non spettacolo; dove non ci sia finzione e si vada oltre la rappresentazione; dove ci sia una drammaturgia frammentata e non del tutto definita; dove gli spettatori interagiscano e facciano parte di ciò che accade; un teatro di comunità, che non vuole stupire e sorprendere, bensì stare nelle cose, nelle emozioni, in un pensiero che possa poi continuare a generare delle domande nella testa di chi partecipa all’accadimento.
Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich sono due registi e drammaturghi. Laura si forma con Francesca Macrì e Luciano Colavero presso l’Accademia d’Arte Drammatica Cassiopea di Roma, diplomandosi nel 2019 al corso triennale di regia e drammaturgia, mentre Niccolò si diploma nel 2014 al corso di autore teatrale della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano. Laura, con la compagnia Rueda Teatro, vince nel 2019 il Roma Fringe Festival con lo spettacolo Pezzi. Niccolò nel 2017 riceve la Segnalazione del Premio Hystrio – Scritture di Scena con il testo Trittico delle bestie e con la compagnia Habitas è direttore artistico di CastellinAria – Festa Pop, giunto alla quarta edizione.
Info e prezzi: [email protected] – 340/6036671 (WhatsApp).