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A Quartu Sant’Elena cinque chiese romaniche aprono le porte per “Italia Romanica”

Domenica 24 settembre, Sant'Agata, Santa Maria di Cepola, San Benedetto, San Pietro di Ponte e San Forzorio, saranno visitabili gratuitamente in occasione dell’iniziativa promossa dalla Fondazione Sardegna Isola del Romanico

di Redazione
17 Settembre 2023
in Cagliari, Eventi
🕓 3 MINUTI DI LETTURA
353 18
La Chiesa di Sant'Agata a Quartu

La Chiesa di Sant'Agata a Quartu

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Cinque antiche chiese della città, cinque perle dell’architettura romanica aprono le porte in occasione della manifestazione “Italia Romanica”, in programma a Quartu il prossimo 24 settembre. Una domenica in cui i quartesi avranno modo di inorgoglirsi del proprio patrimonio culturale e i turisti potranno scoprire scrigni di preziose memorie, con le relative sensibilità artistiche di maestranze attive in città tanti secoli fa.

Il Romanico include l’insieme delle espressioni artistiche prodotte nell’Occidente cristiano tra gli inizi dell’XI e la metà del XII secolo, ma in Sardegna l’indice di gradimento fu tale che continuò ad essere scelto ben oltre quel limite, soprattutto nell’edilizia religiosa. Ne è conseguito uno straordinario patrimonio culturale, ancora oggi pienamente fruibile, che merita quindi di essere adeguatamente riscoperto e valorizzato.

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Il Romanico quartese si prende la scena

Con il fiorire dei quattro Giudicati arrivarono in Sardegna diversi ordini monastici; la costruzione di nuove abbazie e priorati andava di pari passo alla nascita di una nuova geografia delle diocesi sarde. Fu pertanto un periodo di intensa attività, che si è tradotto in un vasto reticolato di chiese romaniche dislocate in tutte le subregioni sarde, compreso il Campidano. Quartu vanta infatti ben 5 chiese in questo stile ed è pronta a metterle in vetrina in occasione dell’iniziativa “Italia Romanica”.

L’evento, promosso dalla Fondazione Sardegna Isola del Romanico, con il contributo del Comune di Quartu, della Fondazione di Sardegna e della Ras – Regione Autonoma della Sardegna Assessorato P.I. BB. CC., intende evidenziare la ricchezza della dimensione religiosa e spirituale dell’Isola e sostenere così la creazione di un nuovo protagonismo turistico, in cui le piccole e grandi comunità del Romanico Sardo diventano teatri di esperienze per coloro che intendono ripercorrere le antiche vie di pellegrinaggio.

La manifestazione fa tappa a Quartu domenica 24 settembre. Si apriranno le porte di Sant’Agata, Santa Maria di Cepola, San Benedetto, San Pietro di Ponte, San Forzorio, con l’Ex Convento dei Cappuccini che farà da punto di riferimento per le informazioni. Gli edifici religiosi saranno visitabili gratuitamente la mattina, dalle 9:30 alle 13, e il pomeriggio, dalle 16 alle 19:30.

Grazie alla collaborazione dell’Università di Cagliari, in ogni chiesa sarà presente un ricercatore, pronto a raccontare storia, particolarità stilistiche e curiosità dell’edificio: Michela Perra a San Pietro di Ponte, Marco Muresu a Santa Maria di Cepola, Marcella Serchisu a San Benedetto, Silvia Arba a Sant’Agata e Maria Francesca Piu a San Forzorio. Quest’ultima, unica struttura romanica fuori dalla città compatta, sarà raggiungibile anche tramite bus navetta, con partenza dal Cimitero comunale.

Una giornata dedicata al turismo culturale, fruibile proprio da tutti: le 4 chiese ubicate in centro non presentano infatti barriere architettoniche e saranno pertanto visitabili anche dalle persone diversamente abili.

L’evento si concluderà con un concerto per soprano e arpa, che si terrà alle 19:30 nella navata di una delle chiese romaniche ‘in vetrina’, Sant’Agata. “Musica nelle corde – Voci e strumenti a corda nei sentieri della musica” avrà come protagoniste l’Arpista Tiziana Loi e il Soprano Alice Madeddu; la produzione è a cura dell’associazione Culturale Musicale Ennio Porrino di Elmas, con la Direzione Artistica del Maestro Ignazio Perra.

Cartina Italia Romanica a Quartu
Tags: Fondazione Sardegna Isola del RomanicoItalia RomanicaQuartu Sant'ElenaRomanico
Redazione

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  • 📍 Il Lago Mulargia è incastonato tra i monti Su Rei e Moretta, nella porzione di Sardegna dove si incontrano i territori storici di Gerrei, Trexenta e Sarcidano. 

Nato tra il 1951 e il 1958, nei territori di Orroli, Goni, Nurri e Siurgus Donigala, per alimentare gli acquedotti di trenta Comuni della provincia di Cagliari, il grande bacino contiene 320 milioni di metri cubi d’acqua che, con la sua caratteristica venatura azzurra crea una placida oasi di pace.

All’interno dell’ecosistema lacustre si può entrare in contatto con varie specie faunistiche: volatili come airone, anatra, germano reale, martin pescatore sono protagonisti insieme a tartarughe e pesci d’acqua dolce, come pesci persico, cavedani, carpe e trote iridee che attirano tanti appassionati di pesca sportiva. 

📷 Grazie a @valentyna_1992  per lo scatto.

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  • 🌊 Immaginate di camminare tra una fitta vegetazione mediterranea, accarezzati dalla brezza marina e con il mare verde smeraldo di fronte a voi. Benvenuti a Cala Dragunara, una delle gemme nascoste dell
  • 🌀 Sardegna, terra di misteri e tradizioni.

A Mamoiada, nel cuore della Barbagia di Ollolai, si trova una pietra che cela un affascinante enigma: Sa Perda Pintà, la pietra decorata.

Alta quasi 3 metri e con uno spessore di mezzo metro circa, la lastra granitica è costellata da una serie di decorazioni concentriche, lineari e a coppella.

Le sue origini risalgono al Neolitico recente, quando forse faceva da guardiana ad un’area atta al compimento di riti sacri.

Il significato delle misteriose incisioni è ancora sconosciuto, ma si ipotizza che siano legate a culti della fertilità, del ciclo vita e morte o alla Dea Madre.

Sa Perda Pintà è un simbolo affascinante e misterioso, che ci riporta alle origini della Sardegna.

Clicca sul link in bio per leggere l’articolo di @medinolasss 

📷 Complimenti a @peraloss per questo Reel.

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  • Esplorando il complesso di Seruci a #Gonnesa, un monumento straordinario che ci svela la grandezza della civiltà nuragica. Questo sito di sei ettari racchiude un nuraghe complesso, un villaggio di capanne e persino una tomba di Giganti.

Il mastio centrale, con un diametro di 60 metri, ci trasporta indietro nel tempo fino al Bronzo recente, con le sue tre celle sovrapposte. Le torri circostanti, alcune ancora in buono stato, celano segreti millenari. 

All’interno delle celle, puoi ammirare pavimenti forse rivestiti di sughero e toccare la pietra totemica di fondazione. Uscendo verso nord, troverai una vasca per abluzioni e uno spettacolare teatro gradonato. 

Questo luogo, risalente al Bronzo finale, è uno dei più grandi “quartieri” nuragici in Sardegna, con oltre cento capanne circolari. Il villaggio si sviluppa su pendici circostanti, ed è stato un centro di ritrovo e di scambio commerciale. 

Non lontano, una tomba di Giganti testimonia il servizio funerario della comunità. 

Dalla collina circostante, ammirerai il panorama e noterai altri insediamenti nuragici coevi, collegando così Seruci a una storia millenaria. 

📷 Complimenti a @travelinthewildsardinia per questo Reel.

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  • La Festa del Redentore, uno tra i più significativi e seguiti appuntamenti dell’estate di #Nuoro.

La ricorrenza viene celebrata, con cadenza annuale, per ricordare la collocazione, avvenuta nel 1901, della statua bronzea del Cristo Redentore sulla cima del Monte Ortobene e la conseguente benedizione di quest’ultimo.

Connubio perfetto tra cerimonia religiosa e manifestazione civile, essa rappresenta una delle festività maggiormente radicate nella Sardegna centrale e rappresenta, assieme alla Festa di Sant’Efisio a Cagliari e alla Cavalcata Sarda sassarese, uno dei più grandi raduni folkloristici dell’isola.

📷 Complimenti a @naty_curreli per questo Reel.

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  • 💛❤ Alghero, città di mare e di cultura, si racconta in due video promozionali realizzati dall’Amministrazione comunale con l’assessorato alla Cultura e Turismo, in collaborazione con la Fondazione Alghero e il Parco Regionale di Porto Conte.

I video sono accompagnati dalla canzone “Domo Mea” dei Tazenda, cantata in cinque lingue diverse.

Le immagini del primo video mostrano le bellezze naturali e architettoniche di Alghero, dal molo di sottoflutto alla spiaggia di Mugoni, dal nuraghe Palmavera al bastione Marco Polo, dall’Isola Foradada alla torre del Museo Antoine De Saint-Exupéry di Porto Conte.

Oltre ai Tazenda, alla realizzazione dei video hanno contribuito numerosi artisti e musicisti algheresi e sardi, tra cui Salvatore Maiore, Paolo Zuddas, Enzo Favata, Gavino Murgia, Denise Gueye, Claudia Crabuzza, Davide Casu e Claudette.

👆🏻 Clicca sul link in bio per leggere l’articolo completo
  • 💋 Immersa nella costa più selvaggia di Sant’Antioco, la fantastica insenatura di “Is Praneddas” è un autentico gioiello dell’Isola. 

Per arrivarci dovrai percorrere un sentiero breve e affascinante, che attraversa pini e macchia mediterranea per poi lasciare spazio alle rocce e alla scogliera e, infine, al profondo blu di un mare sconfinato. 

Resterai meravigliato dalle splendide forme scolpite dalla natura e dal tempo, dal maestoso Arco dei Baci: un monumento naturale di incredibile bellezza, romantico e dalle mille suggestioni, che si apre sul mare incantando i visitatori. 

A Is Praneddas potrai immergerti nella piccola piscina naturale che fa da cornice all’Arco dei Baci e nuotare nelle sue acque placide e poco profonde.

Ma con qualche bracciata in più, potrai superare idealmente le “Colonne D’Ercole” dell’arco roccioso che sovrasta la piscina per proseguire verso il blu intenso del mare aperto: un vero spettacolo per gli amanti della natura selvaggia, in grado di regalare emozioni indelebili.

📷 Grazie a @travelinthewildsardinia per lo scatto.

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  • Le donne chiudono i festeggiamenti per San Salvatore. A dieci giorni dalla prima processione che ha visto trecento donne di tutte le età accompagnare scalze, tra preghiere e canti, la piccola statua di Santu Srabadoeddu da Cabras al villaggio, questa mattina si è compiuto il percorso inverso e si sono conclusi i festeggiamenti in onore di San Salvatore, organizzati dal Comune di #Cabras, dal Comitato dei festeggiamenti di San Salvatore e con la collaborazione dell’Associazione Is Curridoris, dell’Associazione Santu Srabadoeddu e dell’Associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacolo.

Questa mattina, all’alba, il novenario di San Salvatore ha vissuto gli ultimi istanti di una festa attesa per tutto l’anno a Cabras. Le trecento fedeli si sono radunate attorno al piccolo santuario e da lì, dopo aver partecipato alla messa, si sono dirette verso il paese. 

Sono stati sette chilometri ricchi di passione e di sensazioni contrastanti. Gioia, commozione, fatica, dolore, orgoglio erano percepibili sui volti delle scalze di Cabras.
  • ⛵️ Sulle rive di uno dei mari più suggestivi del sud della #Sardegna, c
  • 🌑 La caletta vicino alla famosa piscina naturale di Cane Malu a #Bosa, una bellissima insenatura a forma di cuore… o è una testa di gatto?

Ci siete mai stati?

📷 Grazie a @dani____m per gli scatti.

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