In attesa della nuova edizione che si terrà nel 2018, il Carbonia Film Festival quest’anno presenta: “How to Film the World”, un evento “sperimentale” caratterizzato da quattro giorni di incontri, masterclass, dibattiti e proiezioni, che si svolgeranno a Carbonia e Cagliari dal 12 al 15 ottobre.
Al centro di questa nuova iniziativa ci saranno sempre lavoro e migrazione, tematiche importanti e di forte attualità, già filo conduttore delle passate edizioni della kermesse. Nel corso degli anni, il festival, nato ufficialmente nel 1999 con il nome di Mediterraneo Film Festival, ha indagato ampiamente su disoccupazione e migranti, creando un forte legame tra cinema e contemporaneità. Solo nel 2016, però, il Mediterraneo Film Festival ha cambiato nome, forma e veste, diventando definitivamente Carbonia Film Festival, grazie anche alla nuova direzione del critico e programmatore Francesco Giai Via.
L’obiettivo della nuova direzione è quello di rinsaldare il legame con il territorio, favorire la rinascita del Sulcis, continuando a focalizzarsi su temi sentiti dai giovani e dando maggior spazio alla parte concorsuale, con pellicole internazionali e anteprime nazionali e regionali.
L’edizione 2016 ha segnato dunque un punto di svolta cruciale per la kermesse biennale, che ha deciso di tornare con un anno di anticipo con “How to Film the World”, manifestazione che vuole far riflettere sul cinema, sulle sue nuove forme di finzione, e promuovere l’educazione e la formazione dei ragazzi. Fulcro di questo evento speciale saranno, infatti, gli incontri tra autori di spicco del panorama cinematografico internazionale e i giovani studenti e appassionati della settima arte – tra cui anche gli allievi delle scuole superiori di Carbonia.
Dal 1999 a oggi, sono tanti gli ospiti che hanno partecipato alla rassegna. Tra gli altri, si ricordano i registi Olivier Loustau, Nele Wohlatz, Bonifacio Angius e Marina Spada, e gli attori Alessandro Borghi, Riccardo Scamarcio, Valerio Mastandrea e Claudia Gerini.
Quest’anno, per la prima edizione di “How to Film the World”, sono attesi principalmente cineasti internazionali, che presenteranno le loro opere e prenderanno parte a diverse masterclass aperte al pubblico ma rivolte in particolar modo ai 20 ragazzi under 30 – studenti, critici, filmmaker, provenienti da tutta Italia –, che sono stati selezionati attraverso il Bando Programma Cinema Giovani.
Tra gli ospiti, è già stato confermato uno degli autori più importanti della sua generazione, nonché vincitore di un premio Oscar. Si tratta del regista e sceneggiatore ungherese László Nemes, che nel 2016 venne premiato dall’Academy per il suo lungometraggio di debutto: “Il Figlio di Saul” (miglior pellicola straniera). Il film, che racconta «in modo inedito e straziante l’orrore dell’Olocausto», come afferma il direttore artistico Francesco Giai Via, è stato premiato anche al Festival di Cannes nel 2015 con il Grand Prix Speciale della Giuria, ai Golden Globe 2016 (miglior film straniero) e ai David di Donatello 2016 (miglior film dell’Unione Europea). «Nemes è al momento al lavoro sul suo secondo attesissimo film e siamo felici che abbia accettato il nostro invito in uno dei rarissimi momenti di pausa nel montaggio di “Sunset”», continua il direttore artistico Giai Via.
Nei prossimi giorni verranno svelati gli altri ospiti che parteciperanno allo “How to Film the World”, così come gli eventi e le proiezioni (almeno cinque) che si terranno al Teatro Centrale di Carbonia. Le altre attività dell’iniziativa – organizzata dal Centro Servizi Culturali di Carbonia – si svolgeranno, invece, alla Fabbrica del Cinema nel Sulcis (all’interno della Grande Miniera dismessa di Serbariu a Carbonia), inaugurata nel 2015 e nata da un progetto promosso dalla Società Umanitaria e dal Centro Servizi Culturali di Carbonia, che mira all’educazione alla cultura cinematografica, alla valorizzazione del patrimonio culturale e artistico del territorio, e alla formazione dei giovani sulle nuove forme dell’audiovisivo. Tutte intenzioni che il Carbonia Film Festival con “How to Film the World” vuole portare avanti, mirando a diventare un punto di riferimento nel ricco panorama dei festival dell’Isola e non solo.