Il tema della colpa, scelto quest’anno come filo conduttore da “Florinas in Giallo – L’isola dei misteri” , «è un argomento che affronto in quasi tutti i miei libri. Soprattutto in “L’ossessione”. Per me la grande domanda è come noi ci definiamo colpevoli. Lo siamo davvero quando agiamo con le migliori intenzioni, per poi scoprire che abbiamo commesso un errore? Oppure la colpa inizia solo nel momento in cui facciamo intenzionalmente del male agli altri? Credo che il tema offra molto materiale su cui discutere e non vedo l’ora di essere al festival».
A dirlo è Wulf Dorn, il maestro tedesco del thriller psicologico, amatissimo dai lettori di suspense di tutto il mondo, che arriva stasera a Florinas alle 20:30 in piazza del Popolo per presentare il suo nuovo romanzo, “L’ossessione”, pubblicato in Italia da Corbaccio.
Nato nel 1969, Dorn ha lavorato per tanti anni come logopedista in una clinica psichiatrica, traendone ispirazione per i suoi romanzi. Il suo primo successo, “La psichiatra”, del 2010, è diventato un bestseller internazionale, seguito da altri romanzi di grande successo tradotti in più lingue, tra cui “Il superstite”, “Follia profonda”, “Il mio cuore cattivo”, “Phobia”. “L’ossessione” è il seguito a dieci anni di distanza di “La psichiatra”.
Il festival inizia già dalle 18 con gli scrittori Michele Navarra, che presenta “Nella tana del serpente”, una nuova avventura dell’avvocato Alessandro Gordiani, e Livia Sambrotta con il noir “Non salvarmi”. Dopo il reading di Sante Maurizi da “Procedura” di Salvatore Mannuzzu, Wu Ming 1 (19:45) parla del suo “La Q di complotto”, un libro ibrido, tra reportage, analisi critica e racconto onirico su QAnon, la teoria complottista dell’estrema destra americana.
Infine, alle 21:15, Florinas in Giallo, in collaborazione con la Società Umanitaria di Alghero, propone agli spettatori la visione del film noir “Un delitto impossibile” di Antonello Grimaldi, interpretato da Carlo Cecchi e Angela Molina e tratto dal romanzo “Procedura” di Salvatore Mannuzzu, alla presenza del regista e della direttrice dell’Umanitaria, Alessandra Sento. Il film è ambientato a Sassari e si sviluppa a partire dall’omicidio, nel bar del tribunale cittadino, del procuratore Valerio Garau, sul quale viene chiamato a indagare il procuratore esterno Piero D’Onofrio.